Essenziali, tecnologiche e suggestive: ecco, in sintesi, le medaglie olimpiche per Milano-Cortina 2026 che sono state presentate a Venezia martedì 15 luglio da due madrine d’eccezione, le campionesse Federica Pellegrini e Francesca Porcellato, due esempi italiani di spirito olimpico e paralimpico.
A realizzarle, in stretta collaborazione con il team creativo dei Giochi invernali che si terranno il prossimo anno dal 6 al 22 febbraio, l’Istituto poligrafico e zecca dello Stato una cui nota sottolinea: “Uniti per vincere, competere e divertirsi. É questo lo spirito che vogliono rappresentare le medaglie delle Olimpiadi invernali di Milano-Cortina 2026”.
Il dritto delle medaglie olimpiche per Milano-Cortina 2026 realizzate in collbrazione tra il team creativo e brand dei Giochi e la Zecca di Stato
Luciano Bonfiglio, neo presidente del CONI, ha spiegato durante la cerimonia: “Chi vuole vivere una vita emozionante deve mettersi in gioco. Ho avuto la fortuna di vivere i Giochi come atleta e non dimenticherò mai la cerimonia di apertura. Credo che arrivare qui dopo quel cammino da presidente del CONI sia una delle più belle cose mi potessero accadere. […]. Siamo un esempio nel fare, nel fare bene, come modello di comportamento, non solo sportivo ma sociale, siamo costruttori di certezze che vogliono dare un esempio per il Paese”.
Le medaglie olimpiche per Milano-Cortina 2026 sono state realizzate con un rivestimento protettivo ecocompatibile, atossico e riciclabile, hanno un diametro di otto centimetri e lo spessore di un centimetro con un peso che si aggira attorno ai 500 grammi. Medaglie che sintetizzano – ha spiegato Raffaella Paniè (Brand, Identity and Look of the Games Director) – “la determinazione e la passione dei grandi atleti di tutto il mondo, ma anche lo spirito olimpico e paralimpico”.
Sul taglio delle coniazioni l’indicazione della XXV edizione dei Giochi invernali
E ancora: “Abbiamo concepito una medaglia che rappresenti la purezza e il ritorno all’essenza. Con le nostre medaglie celebriamo la forza delle differenze: due metà uniche che si uniscono attraverso il simbolo olimpico e paralimpico per creare un messaggio forte e unitario. Un concetto che vive anche nelle superfici, dove le due texture si incontrano e inizia una storia scritta dagli atleti, ma anche da tutte le persone che li hanno sostenuti: allenatori, compagni di squadra, famiglia e tifosi”.
Tante le personalità presenti a Venezia per la presentazione delle medaglie olimpiche per Milano-Cortina, compreso l’ex presidente del CONI Giovanni Malagò che ha sottolineato come “Ogni medaglia, olimpica o paralimpica, è un racconto inciso nel metallo: parla della fatica, della determinazione, dei sacrifici e delle speranze di chi ha vissuto per arrivare sul podio. Ma racconta anche la storia di un’Italia che crede nei valori più autentici dello sport. Chi la conquisterà non porterà con sé solo il tributo della vittoria, ma anche un frammento vivo dello spirito italiano, un simbolo eterno di ciò che siamo capaci di sognare e realizzare insieme”.
Essenziali, moderne, inclusive anche le medaglie paralimpiche con iscrizioni in braille
Sul dritto, scandito da due semicerchi a rilievo, contrapposti e con inclinazioni e finiture diverse, campeggiano i cinque cerchi olimpici oppure il logo delle Paralimpiadi; sul rovescio i loghi di Milano-Cortina 2026, la disciplina in cui l’atleta è premiato (anche il alfabeto braille sulle medaglie paralimpiche) mentre lungo il taglio troviamo, in incuso, una legenda che ricorda la XXV edizione dei Giochi invernali.
Tante, come abbiamo avuto modo di scrivere, anche le monete emesse o in programma per Milano-Cortina 2026, tutte coniate dalla Zecca di Stato. Se volete saperne di più leggete qui i nostri articoli.