226 MONETE d’oro “DI IMPORTAZIONE” restituite al proprietario

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Conclusa dopo anni, tra accuse di contrabbando e ricorsi, la disavventura di un risparmiatore che aveva importato monete d’oro dalla Svizzera

 

di Antonio Castellani | Leggiamo su La Provincia dello scorso 28 agosto (qui l’articolo completo) una notizia riguardante il mondo della numismatica, o meglio le monete da investimento in metallo prezioso, tra i beni rifugio per eccellenza che tante persone acquistano per differenziare i propri risparmi.

L’articolo ci aggiorna sulla conclusione di una vicenda iniziata anni fa: “Ha dovuto attendere sei anni, ma alla fine quelle 226 monete d’oro che gli erano state sequestrate perché importante dalla Svizzera sono tornate in suo possesso. Non prima di aver pagato una sanzione e l’Iva che secondo lo Stato doveva sborsare. L’affare che un uomo di 52 anni pensava di aver fatto per mettere al sicuro un po’ dei suoi risparmi, tale non è stato. Ma, a conti fatti, gli sarebbe potuto andare anche peggio”.

Più di sette anni fra ricorsi e controricorsi

La vicenda ha inizio a cavallo tra il 2015 e il 2016 quando il protagonista del fatto chiese di regolarizzare la propria posizione denunciando l’importazione dalla Svizzera delle monete d’oro, il cui valore venne stimato in 254 mila euro.

L’Agenzia delle Dogane decise una sanzione di 50 mila euro per la regolarizzazione della posizione del proprietario delle 226 monete d’oro, e quest’ultimo scelse di provvedere al pagamento agevolato nella misura di un terzo, circa 17 mila euro. Ma proprio mentre questo avveniva, l’amministrazione finanziaria riesaminò la vicenda inviando una segnalazione alla Procura di Como con l’ipotesi di reato di contrabbando.

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Il sequestro e l’accusa di contrabbando

Seguirono il sequestro delle monete e una serie di ricorsi e controricorsi. Il primo vinto dal proprietario delle bullion coin, tanto che la Commissione tributaria regionale dichiarò la sanzione sproporzionata, pur sottolineando che si doveva procedere al pagamento dell’Iva. Il secondo ricorso, invece, fu vinto dalle Dogane.

Alla fine, anche l’accusa di contrabbando è stata archiviata e, dopo aver versato circa 56 mila euro di diritti doganali (la cifra dell’Iva dovuta per l’importazione di monete in metallo prezioso), il protagonista di questa vicenda ha riavuto indietro le 226 monete d’oro.

Come investire in monete d’oro in modo sicuro?

Morale della favola? Se si decide di investire in sterline, marenghi, krugerrand o simili senza rischiare di incappare in obiezioni di sorta da parte delle autorità, o peggio in accuse di reati penali, è sufficiente rivolgersi ad operatori autorizzati dalla Banca d’Italia – Ufficio italiano cambi, che a fronte della documentazione necessaria possono vendere o acquistare bullion coin in piena trasparenza e in regime di esenzione Iva, come la legge italiana prevede. E così, il risparmiatore che ha investito in monete d’oro può dormire sonni tranquilli.