Riflessioni sulla nuova FEDERAZIONE italiana dei CIRCOLI numismatici

430
federazione italiana dei circoli numismatici collezionismo passione cultura coordinamento

Aprirsi alla divulgazione, affrontare il ricambio generazionale, favorire la collaborazione: queste le sfide per la Federazione italiana dei circoli numismatici

 

di Roberto Ganganelli | Ne abbiamo data notizia giorni fa: si è costituita a fine ottobre la Federazione italiana dei circoli numismatici (leggi qui l’articolo). Vede così la luce un progetto ipotizzato già oltre sessant’anni fa, nel 1969, e che oggi – dopo vari tentativi naufragati, in passato, a causa delle difficoltà di coordinamento e in qualche caso, inutile negarlo, di personalismi e interessi di parte – stavolta può aver imbroccato davvero la strada giusta. E questo, grazie a due elementi fondamentali.

I media digitali e il “fattore umano”

Il primo elemento di forza della nuova realtà federativa è connaturato nella società di questo inizio di XXI secolo: i media digitali, infatti, hanno permesso ai soggetti fondatori della Federazione italiana dei circoli numismatici di costruire e consolidare nel corso degli ultimi anni, perfino in piena pandemia, una rete di conoscenze reciproche, uno scambio di idee e un filo continuo di dibattito che, passo dopo passo, ha consentito di definire un percorso comune, affrontarne in dettaglio tutti gli aspetti – da quelli formali a quelli sostanziali – e di procedere concretamente alla creazione del sodalizio.

Il secondo elemento, altrettanto e forse anche più importante, è il “fattore umano”, ossia la definizione di un gruppo dirigente consapevole delle difficoltà ma che, a partire dal presidente Gianpietro Sanavia per arrivare ai rappresentanti di tutti i circoli al momento coinvolti, condivide una filosofia non così spesso tenuta nel dovuto conto, specie nel settore numismatico: restare con i piedi saldamente ancorati a terra.

Guardare al passato per evitare passi falsi

Di annunci roboanti in merito alla nascita di nuove associazioni nazionali nel settore numismatico ne abbiamo ampio repertorio; associazioni che, presentate in pompa magna nel corso di fiere o eventi di spicco, dopo poco tempo si sono sciolte come neve al sole. E, certo, mettere d’accordo tredici circoli numismatici – oltre a quelli che aderiranno da ora in poi – non è e non sarà semplice; tuttavia, uno statuto robusto e meditato e un gruppo di coordinamento affiatato possono davvero fare la differenza.

Nella Federazione italiana dei circoli numismatici sono rappresentate al momento – andando in rigoroso ordine alfabetico – le città di Aosta, Asola, Bari, Bergamo, Chiari, Genova, Milano, Monza, Padova, Parma, Pordenone, Salò e Tarvisio. Una prevalenza marcata, anzi quasi totale del Nord Italia se si esclude la Società mediterranea di metrologia numismatica che, con sede nel capoluogo pugliese, non è peraltro nemmeno un circolo numismatico “classico”, bensì un sodalizio di studiosi con ingresso per cooptazione.

Estendere la federazione al Centro e al Sud

Ci permettiamo perciò un suggerimento: la Federazione italiana dei circoli numismatici, per potersi dire tale, dovrebbe quanto prima aprire le porte alle realtà che tuttora, nel Centro e nel Meridione, operano – spesso con fatica, afflitte da scarso ricambio generazionale, ma sempre con impegno – per quello che è lo scopo comune della divulgazione della numismatica intesa come forma di passione culturale, collezionistica e ambito di positiva socializzazione.

Da condividere in pieno anche la scelta di considerare la Società numismatica italiana e l’Accademia italiana di studi numismatici come interlocutori e non come “soggetti associabili”: le due storiche realtà – l’una fondata nel 1892, l’altra nel 1996 – hanno infatti una natura e degli scopi ben diversi da quelli dei circoli tradizionali.

Scuola, calendario dei convegni, partnership

Tornare fra la gente, soprattutto nelle scuole a insegnare cosa sono le monete, quanto affascinante sia la loro storia e quanto possano raccontare soprattutto a quei ragazzi che ormai le usano poco e che delle vecchie lire – non parliamo di ducati, baiocchi, dracme o sesterzi – complice la miopia dei programmi scolastici non ha mai sentito parlare.

E poi coordinare le manifestazioni commerciali e il loro calendario, magari concentrando le energie su eventi “territoriali” di qualità, in un mix di mercato e cultura, e non disperdendole per mille rivoli in piccole fiere locali che ormai hanno fatto il loro tempo.

La sfida più complessa e importante

Sarà infine essenziale, soprattutto, mantenere quell’armonia e quel “clima di piacevole collaborazione” di cui il neo presidente della Federazione italiana dei circoli numismatici ha parlato nella sua intervista e che ha permesso di arrivare a questo importante passaggio della fondazione del nuovo soggetto di coordinamento nazionale.

Sarà forse questa la sfida più complessa su cui la neronata Federazione italiana dei circoli numismatici dovrà focalizzarsi; i risultati, poi, verranno e Cronaca numismatica, per parte sua, si impegnerà a dar voce al nuovo sodalizio, alla sua crescita e alle sue iniziative. Questo è e sarà il nostro contributo, oltre che il nostro compito: in bocca al lupo!