Dietro l’excellente, moneta d’oro aragonese coi ritratti di Ferdinando e Isabella, il passaggio dell’Europa dal medioevo ad una nuova epoca

 

di Enrico Piras | Fra i miei ricordi di gioventù, in verità ormai lontani, ci sono anche alcuni episodi di garbato corteggiamento all’indirizzo di ritrose signorine. Oggi, i ragazzi vanno piuttosto per le spicce, ma ai miei tempi era diverso; è sufficiente poi saltare indietro di una generazione per trovare i nostri nonni costretti a limitarsi a qualche timido sorriso.

I costumi hanno subito un mutamento che ha seguito il ritmo del progresso; tuttavia, non ci si deve dimenticare che per gran parte della storia non solo i rapporti interpersonali in senso lato, ma pure quelli affettivi sono stati dettati dagli obblighi sociali e, non di rado, dalla convenienza economica e politica. Se ciò valeva per le persone di ceto basso o medio, a maggior ragione valeva per i ricchi, come ci dimostrano le monete di cui parliamo oggi.

Un bellissimo ducato d’oro, “excellente” di nome e di fatto

Un "excellente" (ducato d'oro) a nome di Ferdinando d'Aragona e Isabella di Castiglia, i "Re cattolici"
Un “excellente” (ducato d’oro) a nome di Ferdinando d’Aragona e Isabella di Castiglia, i “Re cattolici”

Si tratta del ducato d’oro fatto coniare da Ferdinando II di Aragona e da Isabella di Castiglia dopo la conquista di Granada (1492). La moneta presenta al dritto lo stemma reale, circondato dalla legenda FERNANDVS ET ELISABET DG F; al rovescio, i busti dei due sovrani affrontati, con la legenda QVOS DEVS CONIVNGIT OMO NON SEP (anche se ormai tutte le catalogazioni invertono le due facce, considerando il dritto quella col doppio ritratto). Questo ducato fu battuto, oltre che a Segovia, in diverse altre zecche spagnole, fra cui Burgos, Toledo e Siviglia.

Fu coniato anche nella zecca di Napoli dal celebre zecchiere Tramontano, tra il 1504 e il 1516, e gli esemplari napoletani superano quelli spagnoli per la finezza del conio. Si trattava di una moneta di pregio, tanto da esser nota, per l’elevato titolo, col nome di excellente. Essa fu anche imitata e contraffatta in alcuni paesi, come nel Ducato di Bramante sotto Carlo V, o a Barcellona nel 1632.

Due regni per un matrimonio storico

Ferdinando e Isabella si sposarono il 19 ottobre del 1469. I due erano giovanissimi: lei aveva 18 anni, lui appena 17. Fu un matrimonio segreto; infatti il fratellastro di Isabella, Enrico IV re di Castiglia che i contemporanei, sulla scorta di basse illazioni, soprannominarono impietosamente “l’Impotente”, non approvava le nozze, al punto che diseredò la sorella e mosse loro guerra. Tuttavia il sovrano morì all’improvviso; al suo posto sopraggiunse il re del Portogallo Alfonso V, che nel 1475 invase la Castiglia reclamando a sé il trono.

Ferdinando II d'Aragona
Ferdinando II d’Aragona

Lo scontro decisivo avvenne nei pressi di Toro: Ferdinando sconfisse Alfonso, che fu costretto alla ritirata. Nel 1479 Ferdinando divenne re di Aragona e nello stesso anno le due corone furono ufficialmente unificate. Come specificato nel contratto matrimoniale, il governo dell’Aragona spettò unicamente a Ferdinando, mentre in Castiglia Isabella si dovette accontentare di spartire il potere col marito.

Il motivo principale per cui i due sovrani spagnoli sono passati alla storia è l’aiuto a Cristoforo Colombo per la realizzazione della sua impresa. Come è noto, la scoperta del continente americano fu casuale, perché l’intenzione del navigatore genovese era quella di trovare una nuova via per le Indie, passando per l’oceano anziché via terra e giungendovi quindi da est.

Doppio "excellente" senza data coniato dalla zecca spagnola di Siviglia: al peso di circa 6,94 grammi, divenne una delle monete d'oro europee più diffuse e apprezzate XV e XVI secolo
Doppio “excellente” senza data coniato dalla zecca spagnola di Siviglia: al peso di circa 6,94 grammi, divenne una delle monete d’oro europee più diffuse e apprezzate XV e XVI secolo

Il saggio Ferdinando, al pari del re portoghese Giovanni II, che aveva rifiutato di finanziare il viaggio, non era per niente convinto della bontà del progetto. Isabella doveva viceversa essere dotata di maggiore spirito d’avventura, per cui convinse il marito, e le famose tre caravelle partirono con le insegne spagnole. Il progetto di Colombo era utopistico e i suoi calcoli totalmente errati: se al posto delle Americhe ci fosse stato, come previsto, il mare, lui e il suo stremato equipaggio non sarebbero mai giunti in Asia. Ma, come si suol dire, la fortuna aiuta gli audaci: l’impresa riuscì, la scoperta cambiò il corso della storia e lui divenne  (ed è tuttora) l’italiano più famoso al mondo.

Isabella di Castiglia
Isabella di Castiglia

Insieme, alla conquista del mondo

Per il resto, il regno di Ferdinando e Isabella non fu ricco di azioni che oggi metteremmo in un libro di exempla: introdussero in Spagna l’Inquisizione e applicarono il cosiddetto principio di conformità religiosa, per cui tutti gli ebrei furono espulsi e i musulmani costretti alla conversione.

Poi, col trattato di Tordesillas del 1494, si spartirono col Portogallo le ricchezze di cui stavano per derubare il Nuovo Mondo, dividendo l’orbe terracqueo in due zone d’influenza. Ciononostante, nel complesso non furono certo cattivi sovrani, ma semplicemente sovrani del loro tempo.

Un “doppio ritratto numismatico” ambito da tanti collezionisti

La moneta di cui oggi parliamo ce li ricorda nel momento di massima gloria. Oltre all’excellente, furono coniate in Spagna anche altre monete con i due sovrani, differenti dal ducato nelle dimensioni e spesso nelle legende, come il mezzo excellente e svariati multipli della stessa moneta, che vanno dal doppio sino al rarissimo multiplo da 50.

Ue esemplare coniato dall'officina monetaria di toledo su cui i ritratti dei due sposi che hanno segnato la storia appaiono più raffinati e curati nei dettagli delle fisionomie e degli ornamenti
Ue esemplare coniato dall’officina monetaria di toledo su cui i ritratti dei due sposi che hanno segnato la storia appaiono più raffinati e curati nei dettagli delle fisionomie e degli ornamenti

In tutte, i busti di Ferdinando e Isabella sono posti uno di fronte all’altro. Si erano sposati giovanissimi, e fecero sposare altrettanto giovani i loro cinque figli, tutti con teste coronate (la figlia più piccola, Caterina, finì addirittura nelle mani poco raccomandabili di Enrico VIII, da cui fu ripudiata). Nell’excellente, Ferdinando e Isabella si scrutano spesso con sguardo indecifrabile. E noi, più di cinque secoli dopo, non possiamo fare a meno di chiederci, parafrasando Manzoni: “Fu vero amore?”.