La possibilità di un addio al settore banconote è trapelata nei giorni scorsi, mentre il gruppo cerca commesse

 

di Mathias Paoletti | Appena un anno dopo l’acquisto da parte del fondo americano Bain Capital le storiche Cartiere Miliani Fedrigoni ipotizzano la vendita del settore destinato alla produzione numismatica (carta per banconote e biglietti finiti), che è in forte crisi.

La sede di Fabriano delle cartiere Miliani Fedrigoni
La sede di Fabriano delle cartiere Miliani Fedrigoni

Una cessione del singolo asset che, se andasse in porto, coinvolgerebbe circa 140 addetti al reparto carte valori dello stabilimento di Vetralla, l’unico del gruppo dedicato alla realizzazione supporti cartacei per euro e alla stampa di valute estere.

“Viste – si legge in una nota del fondo statunitense – le manifestazioni di interesse ricevute da altri operatori nel comparto sicurezza relativo alle banconote, il gruppo ha dato mandato ad un soggetto terzo di raccogliere queste richieste per valutare eventuali sinergie”.

L'amministratore delegato Marco Nespolo
L’amministratore delegato Marco Nespolo

Il lavoro é certo solo fino a settembre per carenza di commesse, tanto che dal 15 luglio – dopo oltre mezzo secolo – cesserà il ciclo continuo sette giorni su sette con macchinari fermi il sabato e la domenica e lavoratori a casa con stipendio ridotto.

Inoltre, al contrario del passato quando l’azienda non chiudeva neanche per le ferie estive, stavolta è previsto uno stop dal 7 al 20 agosto per tutti i siti produttivi, ovvero i due fabrianesi di Vetralla e Rocchetta e quelli maceratesi di Castelraimondo e Pioraco.

Si cercano nuove commesse per l’autunno: ecco quanto dichiara l’AD Marco Nespolo in una recente intervista che potete leggere cliccando qui.

La speranza che le storiche cartiere italiane non decidano per un addio al settore banconote: sarebbe una grave perdita a livello industriale, occupazionale e di tradizione.