Ori da USA e Cina, Russia e altri paesi, monete italiane e mondiali in argento per l’asta e-Live Paoletti in corso

 

informazione pubblicitaria | Ben 319 lotti, per la stragrande maggioranza in oro e provenienti da tutto il mondo, caratterizzano la terza asta e-live della Numismatica Paoletti di Trieste. I cataloghi online sono disponibili sulle piattaforme Sixbid (accedi qui) e Biddr (accedi qui). Ma veniamo ora ad alcuni highlight del catalogo della vendita, il cui termine per l’invio delle offerte è fissato alle ore 16.00 di mercoledì 19 giugno.

La selezione proposta comprende monete dal 1700 in poi, quasi tutte sigillate in slab e con certificazione NGC e PCGS, due delle autorità di certificazione e garanzia numismatica più note e affidabili al mondo.

Cina vs USA: due grandi tradizioni numismatiche a confronto

A “fronteggiarsi” simbolicamente, in questa vendita, le due superpotenze mondiali che dominano anche il panorama dell’economia: gli Stati Uniti da una parte, con 111 lotti, e Pechino dall’altra, con 82 lotti.

Per quanto riguarda la Cina, da tenere d’occhio le commemorative in oro proposte dal n. 26 al n. 53, caratterizzate da tirature contenute (da 4.500 a 10.000 pezzi) e quindi dotate di un ottimo potenziale di futuro apprezzamento in virtù dell’espandersi del mercato asiatico.

Seguono una serie di once tipo Panda in argento dal 1989 al 2011, un ottimo inizio di collezione per quanti volessero entrare in questa tematica di grande successo e che ogni anno varia il proprio aspetto, innovandosi e attirando nuovi appassionati. Interessanti anche alcuni dollari per il commercio di area cinese, come quello del 1911 al tipo del dragone proposto al n. 17 a 150 euro di partenza.

Passando agli Stati Uniti, un’ampia selezione di doppie aquile da 20 dollari oro precede alcuni splendidi esemplari tipo Saint-Gaudens ed esemplari, di varie date e zecche, da 10, 5, 3, 2 e ½ e 1 dollaro, sempre in metallo prezioso.

Segnaliamo qui il n. 208, 20 dollari 1875 di cui sono censiti solo pochi esemplari in conservazione paragonabile o migliore (base 3.000 euro); di alto grading e rari anche i 10 dollari 1891 per la zecca di Carson City al n. 246 (base 1.000 euro) e la stessa tipologia, ma per Denver e con data 1911 (n. 258, base 2.000 euro).

Passando ai tagli più bassi, merita attenzione la 2 dollari e ½ del 1836 al n. 297, che parte da 900 euro, e i 25 cents ottagonali provenienti dalla California e millesimati 1871 (loto 317, 100 euro di base).

Dal Vecchio continente a quello nuovissimo…

Per quanto riguarda gli altri paesi rappresentati nell’incanto, per l’Australia è da notare la sovrana del 1942, zecca di Sydney, una delle date chiave di questa serie proposta al n. 6 con base di 500 euro.

Tornando nel Vecchio continente, ci accoglie una serie di marenghi di Francia dal n. 108 al n. 133; a questi esemplari, tutti in elevata conservazione, seguono alcune coniazioni napoleoniche tra cui un affascinante franco del primo console coniato a Parigi nell’anno XI (n. 135, con patina iridescente di medagliere).

Una grande rarità è rappresentata anche dall’escudo in argento fatto battere dal Portogallo nel 1935 per la sola circolazione nelle Isole Azzorre: al n. 165 del catalogo, in altissima conservazione, parte da 2.000 euro.

Ci spostiamo in Germania con alcune interessanti monete tra cui, una su tutte per la sua esemplare conservazione, segnaliamo il marco in argento del 1902 di cui è noto solo un esemplare di conservazione paragonabile (n. 150, 150 euro la base).

Viaggio in Italia tra antichi Stati e Regno

Tra le monete ascrivibili alle zecche italiane spicca un raffinato scudo da 5 lire per Parma del 1815 con ritratto della duchessa Maria Luigia, al n. 158 (base 900 euro, impreziosito da gradevole patina di medagliere).

Il Regno d’Italia, invece, è rappresentato fra l’altro da una 100 lire Fascione (n. 160, base 1.500 euro) e dalla “sorella minore”, le 20 lire Fascetto (n. 162, base 500 euro), entrambe ovviamente datate 1923 e celebranti la Marcia su Roma dell’anno precedente.

E per finire, tappa nella terra degli zar

Varia e pregiata anche la sezione delle monete in oro e argento di Russia, 31 lotti tra cui emerge il n. 168 presentato in apertura di questo articolo: sio tratta dei 5 rubli di Pietro III del 1762 coniati a San Pietroburgo e che, sebbene provenienti da montatura, sono di una rarità tale da meritarsi una base d’asta di 7.000 euro. Dagli zar al potere sovietico, invece, per un rappresentativo e ottimamente conservato Chervonetz da 10 rubli del 1923 proposto a 1.500 euro al n. 196.

Altre monete mondiali fra cui esemplari di Canada, Turchia, Hawaii, Austria e Belgio completano l’offerta di questa terza asta e-live della Numismatica Paoletti, attiva dal 1963 a Trieste. Per tutti i dettagli sulle condizioni di vendita clicca qui (Sixbid) o clicca qui (Biddr).

Per ulteriori informazioni: Numismatica Paoletti Trieste, tel. 040.639086; mail pbnumi@gmail.com.