Uno sguardo sulla tradizione artistica, tedesca e non solo, di decorare boccali da birra con preziose monete a scopo di ostentazione
di Roberto Ganganelli | Non ce ne voglia il maestro Giuseppe Verdi se prendiamo a prestito – storpiandola a nostro personale uso e consumo – una delle sue arie più celebri, quel brindisi a tempo di valzer che impreziosisce il primo atto della Traviata.
I “lieti calici” di verdiana memoria, nei quali brindavano Alfredo e Violetta, questa volta sono infatti di tipo ben diverso e, ovviamente, numismatici e meritevoli di uno spazio tra le curiosità legate al mondo della moneta.
Quelli che illustriamo, infatti, non sono che tre esempi di uso (e, talvolta, di abuso) dell’oggetto moneta e della sua millenaria funzione estetico simbolica nelle arti applicate, in questo caso l’oreficeria e l’argenteria nelle facoltose famiglie dell’area tedesca.ù
Un tappeto di monete per bevitori d’alto rango…
Si tratta di boccali da birra, di epoche differenti e provenienti da regioni diverse della Germania, accomunati dal fatto di essere decorati, all’esterno, da un tappeto di tondelli.
![Boccale da birra tedesco decorato di monete da 24 mariengroschen (metà XVII secolo) Boccale da birra tedesco decorato di monete da 24 mariengroschen (metà XVII secolo)](https://www.cronacanumismatica.com/wp-content/uploads/2022/05/Monete_birra-1.jpg)
Il primo, in argento dorato e alto circa cm 20 (fig. 1), è stato realizzato a Königsberg, nel nord della Germania, verso il 1650 dall’argentiere Andreas Junge I è decorato con monete in argento da 24 mariengroschen (2/3 di tallero) (fig. 2).
Le monete sono di vari tipi e di varie zecche, ma accomunate tutte dal fatto di raffigurare al rovescio – a vista, sul boccale – il Wilder Mann, il barbuto uomo selvatico protagonista della tradizione popolare tedesca fin dal Medioevo.
![Un esemplare da 2/3 di tallero del 1703 (Braunschweig-Wolfenbüttel) con l’effigie dell’uomo selvatico Un esemplare da 2/3 di tallero del 1703 (Braunschweig-Wolfenbüttel) con l’effigie dell’uomo selvatico](https://www.cronacanumismatica.com/wp-content/uploads/2022/05/Monete_birra-2.jpg)
Il secondo boccale, invece, rappresenta una sorta di “peso massimo” della categoria, dal momento che pesa ben128 once, circa quattro chili, per un’altezza di cm 41 (fig. 3).
![Un altro boccale, stavolta "oversize" e di produzione berlinese, risalente alla seconda metà dell’800 boccali](https://www.cronacanumismatica.com/wp-content/uploads/2022/05/Monete_birra-3.jpg)
Creato attorno al 1870 a Berlino dall’artigiano Friedlander, argentiere ufficiale della principessa Luisa di Prussia, è decorato da grandi monete in argento, autentiche, degli Stati regionali tedeschi, ormai logorate da quasi un secolo e mezzo di lucidature.
Boccali numismatici per re, principi e facoltosi mercanti
L’ultimo boccale, invece, è più particolare (fig. 4) Si tratta, infatti, di un boccale per birra del 1620 circa, opera dell’artista Christoph Peschel commissionata da Heinrich Wenzel, duca di Oels e Bernstadt, dal 1629 governatore della Slesia per conto del re di Boemia.
![Imperatori romani e principi europei in moneta su questo capolavoro di argenteria di inizio ‘600 Imperatori romani e principi europei in moneta su questo capolavoro di argenteria di inizio ‘600](https://www.cronacanumismatica.com/wp-content/uploads/2022/05/Monete_birra-4.jpg)
Il prezioso manufatto, oltre ad avere incastonata sul manico una medaglia con lo stemma araldico del proprietario (fig. 5), presenta la superficie laterale ricoperta di monete con ritratti di imperatori romani e di principi europei dell’epoca.
Alto 20 centimetri e pesante oltre due chili, il boccale in questione è stato venduto all’asta a Colonia nel 2012 realizzando la rispettabile cifra di 73 mila euro.
Questi boccali, veri capolavori d’argenteria testimoniano così – oltre alla predilezione per il buon bere della ricca società tedesca dei secoli passati – anche l’apprezzamento per la bellezza delle monete e, senza dubbio, un segno di ostentazione della ricchezza.