Coniata tra il 1841 e il 1847, è una moneta amuleto di grande rarità e bellezza | Un capolavoro di quando il Vietnam era ancora un fiorente impero

 

di Roberto Ganganelli | C’è un meraviglioso mondo numismatico, quello dell’Estremo oriente ad esempio, che in Italia non conosciamo molto ma che riserva sorprese e capolavori degni di nota e di approfondimento.

E’ il caso di questo eccezionale lang in oro coniato tra il 1841 e il 1847 nell’Annam – l’attuale Vietnam – durante il regno dell’imperatore Thiệu Trị (1807-1847), considerato la più grande moneta d’oro emessa nel XIX secolo nella regione.

Estremamente rara, è nota in pochissimi esemplari. E si tratta di un pezzo particolare perché questa moneta avrebbe potuto servire anche da amuleto, e la lettura dei caratteri incisi su di essa spiega questo uso “parallelo”.

In un cielo su cui stanno il sole e la luna, cinque pianeti e cinque nuvole sono posti sopra tre alberi che emergono dalle onde.

Il significato confuciano e spirituale di questi simboli evidenzia l’uso rituale di questa moneta e richiama l’attaccamento dell’imperatore Thiệu Trị ai principi religiosi e ai fondamenti tradizionali della dinastia Nguyễn.

Al dritto le iscrizioni recitano THIEU TRI THONG BAO / VAN THE VINH LA, ossia “Valuta corrente di Thieu Tri / Tutte le generazioni raccoglieranno il frutto per sempre”.

In alto, tra le nuvole, il sole a destra, la luna a sinistra con cinque pianeti; sotto, il mare spumeggiante e la prugna, il pino e il bambù.

Al rovescio su sei colonne, su entrambi i lati del foro, si legge invece da destra a sinistra: KHUYET HONG THIEN NIEN HOA / DANG LU VAN THE TRUYEN / THU HUAN CHUONG HUU DUC / SO BAO GIA DUY HIEN, che significa “La pietra preziosa khuyet e il cinabro in mille anni si trasformano in oro purissimo trasmissibile a diecimila generazioni. Così riconosciamo il merito e valorizziamo gli uomini virtuosi, perché solo la saggezza è preziosa ”.

Sessantaquattro millimetri di diametro, 38,15 grammi di peso per un esemplare che gli esperti della casa d’aste MDC di Montecarlo – dove la moneta andrà all’asta il 29 ottobre – hanno giudicato fior di conio, eccettuati minimi segni di antica ripulitura. Il tutto, per una base d’asta da favola fissata in 100 mila euro