Tante, forse troppe coniazioni in metallo prezioso nel programma numismatico tricolore 2022 (per fortuna c’è anche una bimetallica per Alberto Sordi…)

 

di Antonio Castellani | Il programma numismatico italiano del 2022, preannunciato – salvo integrazioni o modifiche, sempre possibili – dalle dai decreti pubblicati nei numeri 266, 267 e 268 della Gazzetta ufficiale, dopo le monete bimetalliche da 2 euro e le tante celebrative in “technicolor” (clicca qui) ci svela ulteriori novità: scopriamole insieme.

Il prossimo anno, infatti, ricorrerà il bicentenario della morte di Antonio Canova che, nato a Possagno (Udine) nel 1757, fu maestro indiscusso della scultura neoclassica dando vita ad opere di valore assoluto. E, a firmare il doppio omaggio numismatico per il grande artista, sarà uno dei bulini più versatili e capaci in attività presso il Reparto incisione di IPZS, quello del maestro Uliana Pernazza.

Stessi soggetti per la moneta da 20 euro in oro e per la 5 euro in argento – entrambe proof, che mostreranno al dritto un particolare del busto raffigurante un autoritratto di Antonio Canova affiancato dallo stemma canoviano (blasone araldico del Marchesato di Ischia di Castro, nel Lazio, di cui l’artista fu insignito da papa Pio VII per aver riportato in Italia le opere d’arte trafugate da Napoleone).

I bozzetti dei 20 euro in oro (i 5 in argento saranno identici, tranne che per il valore facciale) predisposti da Uliana Pernazza per il bicentenario canoviano

Entrambe le opere fanno parte della tomba del maestro all’interno del Tempio Canoviano di Possagno, in provincia di Treviso. Al centro del rovescio, invece, farà bella mostra di sé un particolare della Venere Italica conservata nella Galleria Palatina di Firenze.

Due monete celebrative da 5 euro in argento, invece, faranno memoria rispettivamente degli otto secoli dell’Università di Padova e del centenario dall’inaugurazione dell’autodromo di Monza.

La prima coniazione, in finitura proof, già dai disegni preliminari si preannuncia suggestiva: al dritto, sullo sfondo il portale di ingresso di Palazzo Bo, sede storica dell’Università di Padova, su cui si staglia, a destra, il corrimano della Scala del Sapere, situata all’interno del palazzo, con affreschi di Giò Ponti che illustrano il percorso dello studente fino al raggiungimento dell’Alma Mater, raffigurata in alto; sulle scale, il motto dell’Università UNIVERSA UNIVERSIS PATAVINA LIBERTAS.

Otto secoli di sapere e ricerca per i 5 euro dedicati all’Università di Padova

Al rovescio, al centro il sigillo dell’Università di Padova in evidenza sulla raffigurazione stilizzata del “teatro anatomico”, il primo ad essere utilizzato stabilmente nel mondo, a partire dal 1595, per studi sul corpo umano; a completare il tutto le date 1222 e 2022 e il valore nominale. Autrice, ancora Uliana Pernazza.

Una seconda moneta argentea da 5 euro, come detto, sarà coniata invece da IPZS per il secolo di vita dell’Autodromo nazionale di Monza, il terzo circuito automobilistico permanente più antico al mondo e uno dei più conosciuti dagli appassionati di motori.

Dal fascino delle corse di ieri ai bodili di oggi: un secolo di vita per l’Autodromo nazionale di Monza celebrato con una 5 euro d’argento

La moneta sarà realizzata su bozzetti di Antonio Vecchio e al dritto riproporrà un’opera del disegnatore inglese Michael Turner che riproduce una fase di gara del 2° Gran Premio d’Italia, disputato il 10 settembre 1922 proprio a Monza.

In primo piano compaiono sul rettilineo le auto di Pietro Bordino, vincitore della corsa su Fiat 804, e Pierre de Vizcaya, terzo al traguardo su Bugatti T29. Sulla destra le tribune per il pubblico, mentre a sinistra l’uscita della “Curva Sud” con una terza auto, la Diatto 20S pilotata da Guido Meregalli.

Al rovescio dei 5 euro, al centro, il logo ufficiale dell’autodromo con le date 1922 e 2022, rispettivamente anno della costruzione del circuito lombardo e anno di emissione della moneta. A destra e a sinistra, gli spalti moderni dell’autodromo, ogni anno teatro di appassionati eventi sportivi.

Ci sarà poi una terza moneta da 5 euro, nel programma numismatico italiano 2022, ma è bimetallica e renderà omaggio ad Alberto Sordi, indimenticabile volto del nostro cinema – dove ha incarnato tutti i vizi e le contraddizioni dell’italiano medio – nato a Roma il 15 giugno del 1920 e scomparso il 24 febbraio 2003.

“Ma nun saranno ‘n po’ troppe, ‘ste monete 2022?” sembra chiedersi Alberto Sordi sulla bimetallica, un dovuto omaggio a grande attore, che sarà coniata il prossimo anno

Sarà l’artista Claudia Momoni a ritrarre il volto espressivo e un po’ beffardo dell’indimenticabile “Albertone” sul dritto della moneta – lo stesso nominale con cui sono stati resi gli omaggi a Eduardo De Filippo nel 2020 e ad Ennio Morricone nel 2021 – mentre il rovescio della bimetallica vedrà la stilizzazione di una cinepresa e di un fotogramma di pellicola con il valore 5 EURO “poggiato” su un ciak.

Passando alle novità in oro, la serie La riedizione della lira vedrà l’emissione di due tagli da 20 e 50 euro in finitura reverse proof – ossia, con rilievi lucenti e fondi opachi – che, per mano di Maria Angela Cassol, riporterà idealmente nelle nostre tasche e nelle nostre raccolte le 2 lire tipo Ape coniate dal 1951 al 2001 su modelli di Giuseppe Romagnoli.

Continua la riedizione della lira (leggi, “operazione nostalgia”) con due monete d’oro da 20 e 50 euro dedicate al tipo Ape emesso fra il 1951 e il 2001

Altri quattro “aurei” – un po’ troppi, per le tasche della maggior parte degli appassionati – completeranno il calendario numismatico italiano: tutti da 20 euro, saranno uno dedicato a Dante e al Purgatorio e gli altri tre al secolo e mezzo dalla fondazione della Pirelli. Tutte le monete avranno gli stessi soggetti delle analoghe pezzature in argento da 5 euro.

Ci chiediamo a questo punto: se per Dante, padre della lingua italiana, probabilmente l’emissione in oro non si poteva evitare dato che, già nel 2021, all’Inferno sono state dedicate sia una moneta d’argento che una coniata col biondo metallo, c’era davvero bisogno di omaggiare la Pirelli, un’azienda privata – per quanto, una delle poche multinazionali tricolori – addirittura con sei monete, tre in argento a colori e altrettante in oro?