Tre monete da 20 euro saranno emesse il 7 settembre: IPZS le ha ideate per celebrare le Olimpiadi italiane del passato in vista di Milano Cortina 2026

 

di Mathias Paoletti | Per tre volte la torcia simbolo dello sport mondiale ha illuminato il cielo d’Italia, per tre volte atleti di tutto il pianeta si sono ritrovati nella Penisola per gareggiare nello spirito del barone De Coubertin.

Da Cortina 1956 a Roma 1960 fino a Torino 2006, sono tre le Olimpiadi italiane che il Poligrafico e zecca dello Stato italiano, con il MEF, si appresta a celebrare in moneta inaugurando di fatto un programma numismatico che condurrà appassionati e collezionisti al traguardo dei XXV Giochi olimpici e paralimpici invernali di Milano Cortina 2026.

Un appuntamento molto sentito, che sta già mobilitando risorse notevoli per ospitare, dal 6 al 22 febbraio del 2026, ben 116 gare fra maschili, femminili e miste in 16 discipline sportive legate alla montagna, alla neve, al ghiaccio, dallo sci al pattinaggio, dallo slittino al curling e al freestyle.

Le Olimpiadi italiane del passato, con la loro storia indimenticabile, hanno ispirato anche la creatività dei nostri artisti di zecca dalle cui mani sono usciti i modelli per le tre monete in oro dal nominale di 20 euro che saranno emesse ufficialmente il 7 settembre.

Al classico taglio dello storico “marengo” (titolo di 900 millesimi, 21 millimetri di diametro per 6,451 grammi di peso), le auree coniazioni dedicate alle Olimpiadi italiane sono opera di Silvia Petrassi (i coni celebrativi di Cortina 1956 e Torino 2006) e di Valerio De Seta (la moneta per Roma 1960) e vengono proposte o singolarmente (a 500 euro caduna alla fonte) oppure in trittico (a 1500 euro in totale).

Di ogni singola moneta, la nostra zecca ha coniato 1500 esemplari dei quali 1000 vengono commercializzati singolarmente e i restanti 500 in trittico; il tutto, con possibilità di acquisto diretto nell’e-shop di IPZS.

Sui dritti delle tre monete in oro da 20 euro proof dedicate alle Olimpiadi italiane del passato campeggiano i loghi delle rispettive edizioni – le Tofane per Cortina, la Lupa capitolina per Roma, la silhouette della Mole Antonelliana per Torino – decorati dei cinque cerchi e circondati dalla dizione REPUBBLICA ITALIANA.

Sui rovesci, invece, a tre scenari simbolo delle tre edizioni tricolori dei Giochi – le Dolomiti, il Colosseo e la stessa Mole con il profilo delle Alpi – si abbinano le tre versioni della torcia, l’oggetto simbolo che porta di città in città, di edizione in edizione, il fuoco olimpico che non si estingue da quando, nel 1896, il barone Pierre De Coubertin ridiede vita alle competizioni la cui origine si perde nell’antichità classica.

A completare queste tre scintillanti monete per le edizioni del passato delle Olimpiadi italiane, sui rovesci campeggia l’iscrizione OLYMPIC HERITAGE a ribadire come i Giochi estivi ed invernali rappresentino un patrimonio dell’umanità intera, capace di vincere divisioni e distanze culturali sotto il segno della competizione sportiva.