Orecchiette e primitivo, ma anche l’olio e l’inconfondibile pane della Puglia sulla nuova 5 euro italiana della serie Cultura enogastronomica

 

di Antonio Castellani | È Marta Bonifacio l’artista che, nella “cucina numismatica” di IPZS, ha preso il posto di Maria Carmela Colaneri nel design e nella modellazione delle monete da 5 euro in cupronichel e a colori della serie Cultura enogastronomica.

Una serie italiana di successo, vuoi per la raffinatezza e creatività dei soggetti vuoi per quell’innovazione – i colori, per l’appunto – che, applicati con un livello di dettaglio davvero esemplare, danno un “sapore” del tutto particolare a queste monete.

Battute in finitura fior di conio (mm 26,95 per g 10,30), le 5 euro dedicate ai sapori delle regioni italiane quest’anno fanno tappa in Puglia e Lombardia. E, non a caso, per l’estate – con emissione il 28 giugno – è prevista l’emissione delle 15.000 monete dedicate alla terra delle orecchiette e del primitivo commercializzate nell’e-shop di IPZS a 25 euro ciascuna.

pugliaAl dritto, la 5 euro – che nulla ha da invidiare alle precedenti monete della serie, complimenti all’autrice –  rende omaggio ai trulli di Alberobello e ad un caratteristico muretto in pietra a secco pugliese, entrambi riconosciuti Patrimonio dell’Umanità dall’Unesco e delimitati, a destra, da un albero di ulivo, simbolo stesso della regione Puglia.

A sinistra è raffigurato invece un “pumo” di Grottaglie, elegante manufatto in ceramica a forma di bocciolo di rosa, foriero di buona fortuna, che rappresenta uno dei prodotti più rappresentativi dell’artigianato locale.

In basso, una serie di onde stilizzate con un delfino rappresenta un elegante omaggio ad una simbologia ricorrente sugli stateri tarantini, antica moneta pugliese ben nota ai numismatici.

Il nome della regione (PUGLIA) in caratteri ornati, quello dell’autrice e la legenda REPUBBLICA ITALIANA completano la composizione del dritto, davvero bello!

Un trionfo di colori, profumi e sapori al rovescio che, infatti, presenta una composizione policroma di prodotti enogastronomici tipici della regione Puglia: pane di Altamura, orecchiette, un ramo d’ulivo e un calice di vino.

Nel giro e nel campo, elementi decorativi ispirati da motivi a traforo, in stile romanico pugliese, che si ispirano a quelli della cattedra di sant’Elia conservata nella Basilica di San Nicola di Bari. In alto, ad arco, la scritta SAPORI D’ITALIA; a destra il segno di zecca R, in esergo la data 2022 e il valore 5 EURO.

pugliaIl primitivo di Manduria, vino pugliese celebre in tutto il mondo, trae il suo nome dalla precocità della sua maturazione che lo rende, per l’appunto, uno fra i primi vitigni ad essere vendemmiati, verso la fine del mese di agosto.

Questa caratteristica però non impedisce agli zuccheri di aumentare la loro concentrazione, tanto che la particolarità dei vini ottenuti dal vitigno primitivo è la gradazione: minimo 14 gradi per quello secco DOP, 16 per quello dolce naturale DOCG e addirittura 18 gradi per il liquoroso, anch’esso DOCG.

Per quanto riguarda le orecchiette, invece, le loro origini andrebbero ricercate nelle regioni di Puglia e Basilicata, più nello specifico nella Terra di Bari, dove, fin dal Medioevo, veniva prodotta una pasta di forma discoidale usando il grano duro del Tavoliere, incavata al centro con il pollice della mano.

Un’ipotesi suggerisce che le orecchiette ebbero origine tra il periodo normanno e quello svevo, a Sannicandro, e che questa pasta sia nata, per quanto riguarda la sua lavorazione, come variante di dolcetti a forma concava preparati per la festa ebraica del Purim.