Scomparso nel 2015, Arturo Lusuardi è stato il massimo esperto di monete della zecca di Correggio | A distanza di anni, individuati ben venti eredi

 

a cura della redazione | Scrive Mauro Grasselli sulla Gazzetta di Reggio del 9 maggio: “A sorpresa spuntano venti eredi del numismatico Lusuardi. […] La vicenda, piuttosto anomala, ha per protagonista Arturo Lusuardi – ‘personaggio versatile, intraprendente e galantuomo’, spiega la dottoressa Maria Laura Bassi dello studio associato Bassi-Avanzini di Sant’Ilario, curatore dell’eredità giacente – che ha dedicato un quarto di secolo a esaminare, pesare, fotografare e schedare un migliaio di monete della zecca di Correggio.

La copertina della prima edizione del libro sulla zecca di Correggio firmato da Arturo Lusuardi con Vittorio Mioni
La copertina della prima edizione del libro sulla zecca di Correggio firmato da Arturo Lusuardi con Vittorio Mioni

Libri, mostre, divulgazione per una passione lunga una vita intera

Era un numismatico conosciuto non solo nella sua Correggio, ma in Italia e all’estero. Nel 1986, con Vittorio Mioni, firmò la prima edizione de La zecca di Correggio, opera aggiornata e completata nel 2002 e nel 2009.

Ricevette diversi premi dal Circolo filatelico numismatico mantovano, oltre all’Oscar per la numismatica assegnato a Reggio Emilia. Al Congresso internazionale di numismatica a Taormina – come socio benerito dell’Accademia italiana di studi numismatici – istituì una borsa di studio per giovani laureati con tesi in numismatica e scienze affini”.

Nato a Correggio l’11 ottobre 1929 e scomparso a Modena il 30 ottobre 2015, Lusuardi affermava sempre di non avere parenti ma una ricerca archivista e successivamente altre pratiche legali hanno portato all’individuazione di una ventina di persone sia in Emilia che nel resto del Nord Italia le quali, pur di grado lontano, risultano congiunte all’eminente numismatico.

Titoli, assicurazioni, monete da collezione, una casa, oggetti e mobili – di questo si compone l’eredità del numismatico Lusuardi – saranno così divisi fra i fortunati beneficiari. Le rare monete della zecca di Correggio del periodo 1569-1630 erano invece già state cedute dallo stesso proprietario al Museo di Correggio e molte altre monete papali – tra cui spiccava un’eccellente collezione di piastre – vendute sul mercato.

Due lasciti benefici alla Lega del filo d’oro e alla parrocchia

L’avvocato Maria Luisa Bassi, responsabile della divisione patrimoniale del defunto Arturo Lusuardi, sottolinea come – a riprova della signorilità e sensibilità del numismatico – in contatto con l’esecutore testamentario ha provveduto ad effettuare l’assegnazione di parte del patrimonio alla Lega del filo d’oro di Osimo e alla parrocchia dell’Ascensione di Fosdondo, a Correggio. Queste due donazioni hanno assorbito oltre la metà del patrimonio. Ci sono state poi altre donazioni di importi meno consistenti, ma comunque importanti per coloro che le hanno ricevute.

“Un amico mite e caparbio, intelligente e sensibile, che tanto ha saputo dare alla diffusione del collezionismo e alla divulgazione della cultura numismatica”: così ricorda Arturo Lusuardi il nostro direttore Roberto Ganganelli che lo ha avuto anche tra i collaboratori nelle edizioni cartacee di Cronaca numismatica.

Per leggere l’articolo completo sull’eredità del numismatico Lusuardi clicca qui. Per la pagina del Museo Il Correggio dedicata alle monete della zecca locale invece clicca qui.