Tra le rarità di Savoia in asta da Cambi & Crippa una quadrupla di grande rarità su cui l’abbinamento tra madre e figlio si ripete, non senza misteri

 

Maria Giovanna Battista di Savoia-Nemours, reggente di Vittorio Amedeo II, in vesti di Diana in un'incisione d'epoca
Maria Giovanna Battista di Savoia-Nemours, reggente di Vittorio Amedeo II, in vesti di Diana in un’incisione d’epoca

di Roberto Ganganelli | Tra le monete di Casa Savoia nell’asta Cambi & Crippa del prossimo 9 febbraio a Milano, al lotto 27 del catalogo, troviamo una eccezionale quadrupla in oro coniata a Torino nel 1676.

Una rarità seicentesca di Casa Savoia

La magnifica moneta in oro (mm 28,63 per g 13,30) venne emessa durante la reggenza di Maria Giovanna Battista di Savoia-Nemours a tutela del figlio Vittorio Amedeo II.

La coniazione fu decretata con un’ordinanza della zecca di Torino del 1675, che ne fissava la coniazione al torchio con conii preparati dall’incisore Michele La Fontaine. La sua coniazione avvenne l’anno successivo ad opera del maestro di zecca Lorenzo Oliviero.

Eccellente per fattura e per stile, realistica nei ritratti di madre e figlio accollati sul dritto, la moneta è un capolavoro anche al rovescio dove compare una scena interessante.

madre e figlioUna figura femminile aureolata è seduta e cinge col braccio sinistro le spalle di un bambino dal capo raggiante, in piedi, che regge il globo crucigero mentre la madre, con la destra, impugna uno scettro terminante in un altro piccolo globo con croce.

“Sosterrà l’orfano e la vedova”, un auspicio di protezione

La legenda PVPILLVM ET VIDVAM SVSCIPIET (Salmi, 145, 9) significa letteralmente “Sosterrà l’orfano e la vedova” e, ci spiega Mario Traina ne Il linguaggio delle monete, “Esprime l’augurio che Dio faccia trionfare la causa del piccolo duca Vittorio Amedeo II e della madre reggente”. D’altra parte il padre di Vittorio Amedeo II, il duca Carlo Emanuele II, era morto improvvisamente nel 1675 lasciando nelle mani della vedova e del figlioletto il Ducato.

madre e figlioNon c’è tuttavia una lettura univoca del rovescio: infatti, c’è chi vede nella figura muliebre la Madonna con il Bimbo, a motivo dell’aureola e dei raggi, altri l’allegoria della Giustizia, dato che su un’altra moneta dello stesso duca, le cinque doppie, appare la Giustizia con il capo – per l’appunto – aureolato.

Allegoria della reggenza o scena religiosa?

L’allegoria, tuttavia, potrebbe essere anche riferirsi alla reggenza, o meglio rappresentare una “sintesi iconografica” fra una scena religiosa e un richiamo politico e “terreno”, fra potere divino e temporale: non è affatto consueta, nell’iconografia mariana, la rappresentazione della Madonna senza il velo e, per di più, con i capelli raccolti (acconciatura con cui, invece, la reggente di Casa Savoia appare anche su alcune stampe).

Per contro, la figura infantile poco si adatterebbe a quella di Vittorio Amedeo II che, al momento della coniazione di questa quadrupla, aveva già dieci anni, mentre il bambino sul rovescio appare assai meno “cresciuto”.

Sta di fatto che l’incisore della zecca torinese, Michele La Fontanie, è riuscito – lasciandoci questo dubbio – a creare una moneta che oggi, oltre ad essere rarissima, conserva intatto anche un piccolo, antico mistero.

Per il catalogo online dell’asta numismatica Cambi & Crippa che si terrà il 9 febbraio 2022 a Milano clicca qui.