Oggi viaggiamo in un luogo lontano, le Magdalen Islands, un piccolo arcipelago canadese nella parte centrale del golfo di San Lorenzo, pochi isolotti per una superficie totale pari a circa 205 chilometri quadrati. Un luogo dai paesaggi incantevoli e che nessuno mai crederebbe che abbia lasciato una traccia nella numismatica. E invece.

Invece, i cosiddetti penny delle Magdalen Islands raccontano una pagina di storia curiosa e intrigante che ha per protagonista Sir Isaac Coffin, uomo di mare fedele alla corona britannica, dalla rocambolesca carriera e dalle ambizioni un po’ troppo spiccate per il suo ruolo.

Coffin, nato a Boston nel 1759 e morto in Gran Bretagna ottant’anni dopo, era un ufficiale della Royal Navy che, dopo alcuni “incidenti di percorso” nella sua carriera di comandante sul mare – venne anche deferito alla corte marziale – riuscì comunque a diventare ammiraglio e baronetto comandando… una scrivania!

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L’ammiraglio Sir Isaac Coffin in un ritratto risalente a dopo il 1825

Nel 1798, per ricompensarlo del suo ruolo di lealista britannico durante la Guerra d’indipendenza americana, Sir Isaac Coffin ottenne da re Giorgio III la concessione delle Magdalen Islands delle quali aveva preso a cuore la sorte.

Cosa aveva fatto Coffin per le isole?  In sostanza, aveva informato il governatore della regione che gli abitanti del New England (orami “statunitensi” a tutti gli effetti) stavano sfruttando la pesca nel golfo e commerciavano illegalmente con gli abitanti di queste isole. Investito della tutela delle isole, Coffin pensò di mettere in piedi un autentico sistema feudale e, in qualche modo, di arrivare a farsi considerare sovrano di quella sperduta porzione di Impero britannico.

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Un magnifico esemplare di penny in rame del 1807 a nome di re Giorgio III

I suoi tentativi di attrarre nuovi coloni nelle Magdalen Islands e quelli di sfrattare gli occupanti “abusivi” arrivati ​​da Saint Pierre e Miquelon non ebbero tuttavia successo. Anzi, la popolazione lo apostrofò violentemente al grido di Fouettez King George e King Coffin!” (“Frusta re Giorgio e re Coffin!”) mentre lasciava a le isole, a bordo di un veliero, dopo la sua unica visita avvenuta nel 1815.

In quell’occasione, eccoci al risvolto numismatico di questa curiosa storia. Sir Isaac Coffin, infatti, arrivato nei suoi possedimenti iniziò a distribuire in gran numero quelli che oggi sono chiamati dai numismatici i penny delle Magdalen Islands.

Gettoni, non certo monete, coniati in rame a Birmingham, nella zecca privata di proprietà di Sir Edward Thomason, su coni incisi dall’incisore Thomas Halliday. Con diametro di 33,5 millimetri e peso di 17,85 grammi, i penny delle Magdalen Islands scimmiottavano di fatto quelli britannici ufficiali anche se – rispetto al ritratto di Giorgio III e alla solenne Britannia di questi ultimi – i soggetti appaiono alquanto “grezzi”, perfino divertenti.

Al dritto dei gettoni da un penny voluti da Sir Isaac Coffin una pacifica foca straiata su una roccia

Sul dritto dei penny delle Magdalen Islands è infatti raffigurata una foca distesa su una roccia, con la legenda MAGDALEN ISLAND TOKEN + 1815 +. Sul rovescio, ancora più inconsueto, la legenda SUCCESS TO THE FISHERY . ONE PENNY . circonda invece niente meno che un filetto di pesce essiccato!

Il numismatico canadese R. W. McLachlan scrisse per primo, a proposito dei penny delle Magdalen Islands, alcune righe nel 1886, per poi tornare sull’argomento in modo più ampio nel periodico The Canadian Antiquarian and Numismatic Journal dove riportò le memorie di Sir Edward Thomason.

“Simbolo” delle Magdalen Islands, un filetto di pesce essiccato: ecco il rovescio del gettone

Questi, in riferimento al 1815, ricorda: “Quell’anno avevo prodotto una grande quantità di gettoni per l’ammiraglio Sir Isaac Coffin, Bart., che è l’unico possessore e re, come lui stesso si chiamava, delle Magdalen Islands, situate nel Golfo di San Lorenzo, nel Nord America. Erano principalmente di rame, penny e mezzo penny. […] non appena una buona quantità di questi fu coniata, Sir Isaac salpò, portandoseli imballati in botti, e portò con sé anche una potente pressa per coniare e macchinari, e coni già incisi, per impiantare quella che chiamò ‘una piccola zecca per i suoi sudditi’, per fabbricare le loro monete per il futuro […]”.

Risorsa vitale per gli abitanti del “feudo” di Sir Isaac Coffin, la pesca era dunque destinata diventare icona in moneta – pardon, in gettone – per tentare di far capire agli isolani le intenzioni del loro “protettore” e far percepire loro il suo potere.

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Un penny delle Magdalen Islands con vistosi segni di circolazione

Anche se è stato detto che i penny delle Magdalen Islands furono poco utilizzati dagli isolani, la riprova del fatto che questi gettoni erano diffusi altrove lo dimostra il fatto che moltissimi esemplari presentano una conservazione assai scadente. Un postumo successo dei penny delle Magdalen Islands si ebbe per certo in Nuova Scozia: articoli di giornali dell’epoca li menzionano come d’uso comune tra i mercanti della città di Halifax.

Secondo quanto sappiamo, però, proprio l’essersi arrogato una sorta di “diritto di conio” contribuì non poco alla revoca della concessione delle isole a Sir Isaac Coffin, avvenuta nel 1825. Più tardi, nel corso del XIX secolo, il governo acquistò i crediti residui dei discendenti e vendette i terreni agli abitanti. Al borioso Sir Isaac Coffin rimase così soltanto un briciolo di “gloria numismatica”, ben poco rispetto a quella che si attendeva di godere nelle lontane isole del Canada.