Un frammento numismatico di storia romana di esimia rarità, l’aureo di Bruto, sarà proposto da NAC in vendita pubblica alla fine di maggio

 

di Antonio Castellani | Sono appena tre gli esemplari dell’aureo di Bruto a oggi conosciuti e una di queste eccezionali rarità numismatiche del periodo romano sarà messa all’incanto a Zurigo da NAC Numismatica Ars Classica nella vendita prevista per il 30-31 maggio prossimi.

Al pari dei denari d’argento con le stesse impronte, questa moneta fu coniata nel 43 o nel 42 a.C. per celebrare l’assassinio di Giulio Cesare del 44 a.C. di cui Bruto fu, per l’appunto, uno dei protagonisti.

Una rarità eccezionale “figlia” di una zecca itinerante in Grecia

A battere l’aureo di Bruto fu, probabilmente, una zecca al seguito dell’esercito guidato dallo stesso cesaricida e dal “collega” Cassio in Grecia per fronteggiare le armate comandate da Marco Antonio e Ottaviano.

Forato, graffiato e usurato, ma della massima rarità: ecco l'aureo di Bruto, uno dei soli tre esemplari conosciuti, che andrà all'asta da NAC Numismatica Ars Classica a Zurigo il 30-31 maggio
Forato, graffiato e usurato, ma della massima rarità: ecco l’aureo di Bruto, uno dei soli tre esemplari conosciuti, che andrà all’asta da NAC Numismatica Ars Classica a Zurigo il 30-31 maggio

A questi ultimi, tuttavia, andò la vittoria nella battaglia di Filippi, in Macedonia, combattuta nell’ottobre del 42 a.C. e a seguito della quale i due assassini di Cesare si tolsero la vita.

Gli aurei di Bruto – come i denari dello stesso tipo, raffigurano al dritto il profilo di Bruto con il nome seguito dal titolo di IMP[erator, inteso come comandante dell’esercito] e il nome del magistrato responsabile dell’emissione, L[ucius] PLAET[orius] CEST[ianus].

Al rovescio, altrettanto iconico e noto fra i numismatici e gli appassionati di storia, un pileo fra due pugnali la legenda EID . MAR (idi di marzo) a ricordare la data dell’uccisione di Cesare.

Il pileum, simbolo di libertà, era il copricapo usato dagli schiavi romani liberati mentre i pugnali, narra lo storico latino Cassio Dione, rappresentano le armi usate dai congiurati per uccidere Giulio Cesare.

Un esemplare del rarissimo denario di Bruto coniato nel 44 o nel 43 a.C. per "festeggiare", da parte dei congiurati, l'uccisione di Giulio Cesare delle idi di marzo del 45 a.C.
Un esemplare del rarissimo denario di Bruto coniato nel 44 o nel 43 a.C. per “festeggiare”, da parte dei congiurati, l’uccisione di Giulio Cesare delle idi di marzo del 45 a.C.

Il denario e l’aureo di Bruto, monete per celebrare un assassinio

Del denario di Bruto sono censiti vari esemplari ritenuti originali, al pari di altre la cui autenticità nel tempo è stata contestata o addirittura sconfessata apertamente dagli esperti.

Per quanto riguarda l’aureo di Bruto, invece, sono appena tre le monete note e quella che andrà in asta da NAC Numismatica Ars Classica è stata esposta a lungo, come prestito di un privato collezionista, al British Museum di Londra.

Un secondo esemplare fa parte delle collezioni numismatiche della Bundesbank di Francoforte ed è stato parimenti acquisito in pubblica vendita mentre un terzo, apparso nel 2020 e certificato autentico e in fior di conio dalla compagnia di grading NGC, è passato di mano in asta Roma Numismatics Ltd. per la cifra record di 2,7 milioni di sterline.

aureo di bruto
L’esemplare di aureo di Bruto andato all’asta da Roma Numismatics Ltd. nel 2017, classificato da NGC come autentico e fior di conio e venduto per un prezzo da record

L’’aureo di Bruto che passerà in asta a Zurigo a fine maggio presenta un foro e un vistoso graffio sul rovescio ed è stato proposto in vendita da NAC anche nel 2004 e poi nel 2008.

A chi appartenne l’aureo in vendita da NAC a Zurigo?

Tra verità storica e leggenda, la moneta potrebbe essere di enorme importanza, al di là della sua grande rarità: l’aureo di Bruto, secondo gli studiosi, sarebbe infatti stato coniato come donativo esclusivo per alti ufficiali e il foro ne mostrerebbe un uso “portativo”.

Qualcuno si è spinto a sostenere che la moneta potrebbe essere stata indossata proprio da Bruto o da Cassio e che il graffio potrebbe essere l’effetto di un colpo di spada ricevuto dal possessore nella battaglia di Filippi o nel tragico suicidio che seguì la sconfitta.