È scomparso il 4 marzo Bruno Astorre che, lo scorso anno, aveva voluto le celebrazioni di Niccolò Papadopoli e gli Stati generali della numismatica

 

di Roberto Ganganelli | Il 4 marzo, il senatore Bruno Astorre aveva dedicato i suoi ultimi pensieri esternati in pubblico, via social, al presidente Sergio Mattarella per la “grande lezione di umanità” data dal capo dello Stato davanti alle bare dei migranti a Cutro, in Calabria. Il senatore del Partito democratico, poco dopo, è stato trovato senza vita, attorno alle 12.30, nel cortile di Palazzo Cenci, non lontano da Palazzo Madama e dove si trovava il suo ufficio. Una tragica scomparsa che ha sconvolto il Senato e il mondo della politica e delle istituzioni suscitando un cordoglio bipartisan e una vicinanza condivisa nei confronti della famiglia.

Noi vogliamo ricordare con gratitudine il senatore Bruno Astorre per averlo incontrato e conosciuto in occasione degli Stati generali della numismatica, un evento senza precedenti che si è tenuto il 17 febbraio del 2022 alla Biblioteca del Senato e che proprio Astorre aveva ideato, organizzato e seguito, partecipando anche ai lavori in prima persona.

Un evento voluto in memoria di un altro senatore d’Italia, quel Niccolò Papadopoli che gli stessi scranni di Palazzo Madama aveva occupato a lungo, fino a un secolo prima, portando la propria sensibilità e cultura, anche di collezionista numismatico appassionato, entro l’emiciclo parlamentare.

Un incontro voluto anche per dare, come abbiamo sottolineato a suo tempo, “voce al diritto, voce al collezionismo” (leggi qui) e che aveva riallacciato un proficuo rapporto di dialogo e confronto fra le istituzioni pubbliche vocate alla tutela del patrimonio numismatico e l’associazionismo privato, da quello squisitamente culturale a quello professionale.

A prescindere dagli schieramenti – Astorre era parlamentare del Pd e amico dell’allora ministro della Cultura Dario Franceschini –, dallo sforzo organizzativo e dall’attenzione dedicata all’evento emerge una considerazione: la numismatica è apparsa in quell’occasione come una disciplina in grado di suscitare attenzione al di là del proprio ambito ristretto e di mostrare la molteplicità delle proprie anime e tutto il suo valore di elemento culturale che, da secoli, fa parte del nostro retaggio nazionale.

bruno astorreDa quell’incontro venne l’auspicio affinché il nostro paese, nello spirito della Convenzione di Faro, evolvesse il proprio diritto “dei” beni culturali in diritto “ai” beni culturali favorendo la cooperazione tra pubblico e privato, tutelando quanto conservato nei nostri musei e, al tempo stesso, le collezioni private.

In poco più di un anno il nostro Paese è passato dal governo Draghi al governo Meloni, da un esecutivo di ampio spettro nato dall’emergenza coronavirus a uno uscito, come democrazia vuole, dalle urne elettorali e dall’espressione del voto dei cittadini italiani.

A questo proposito, ci piacerebbe che la memoria del senatore Bruno Astorre venisse onorata dal governo in carica e dal ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano mettendo in pratica quelle linee emerse dagli Stati generali e che lo stesso partito oggi di maggioranza relativa, Fratelli d’Italia, ha del resto espresso nel suo programma elettorale:

“L’Italia è conosciuta e apprezzata nel mondo come la Nazione dell’arte e della cultura, come Patria del bello. È nostro dovere proteggere e valorizzare l’immenso patrimonio di cui siamo eredi. […] Promozione della cultura italiana attraverso la valorizzazione dei beni culturali, artistici, storici, archeologici, etnoantropologici, archivistici e bibliografici. Tutela dei professionisti del settore culturale e delle realtà private che si occupano della gestione di beni pubblici o privati. […] Sussidiarietà e nuovo rapporto pubblico-privato soprattutto per permettere l’apertura dei beni culturali oggi chiusi al pubblico. […] valorizzazione dell’immenso patrimonio conservato in depositi e musei e attualmente non fruibile”.

La cultura italiana è patrimonio di tutti i cittadini, quale che sia il loro pensiero politico. E il collezionismo numismatico, nei limiti e nei modi stabiliti dalle leggi, è un diritto che discende dalla stessa Costituzione, quella carta i cui principi che devono guidare ogni giorno quanti ci rappresentano e che, nel corso della sua lunga attività politica, hanno guidato il senatore Bruno Astorre.