Informazione pubblicitaria | La storica cornice di Villa Botta Adorno, in Piazza della Libertà a Torre d’Isola (Pv), anche il prossimo 13 novembre farà da cornice all’asta Varesi, la numero 73 nella storia della longeva ditta numismatica pavese. Esposizione lotti dal 25 ottobre al 10 novembre previo appuntamento presso gli uffici della Numismatica Varesi, il giorno della vendita dalle 10.00 alle 11.30 per i soli lotti della sessione pomeridiana).

Numero telefonico sala asta 348.3174040. Web www.varesi.it. Email info@varesi.it. Offerte possibili previa registrazione nel sito www.varesi.it. Il solo giorno della vendita sarà possibile concorrere live anche ad casa tramite www.bidinside.com.

Lotti 9 e 18
Lotti 9 e 18

Tre le sezioni fondamentali in cui possiamo dividere i 991 lotti dell’incanto Varesi, ad iniziare con un’offerta mista di monete antiche e moderne fra le quali alcuni interessanti aurei romani: citiamo nell’ordine quello di Claudio (lotto 9, Bb, base 3.800 euro) con doppio busto dell’imperatore e di Agrippina, quello di Antonino Pio (lotto 14, con al R/ Roma seduta con Vittoriola, lancia e scudo, Spl, base 3.500 euro) e quello per Settimio Severo (lotto 18, Bb/Spl, base 5.000) con Caracalla e Geta togati, che reggono una Vittoriola. Piacevole anche la scelta di solidi dall’epoca costantiniana in poi con alcuni esemplari, se non caratterizzati da elevata rarità, impreziositi da conservazioni fuori dal comune.

Lotti 75 e 76
Lotti 75 e 76

Alle bizantine seguono le monete ed alcune medaglie estere: piacevolissima, ad esempio, la sovrana coniata a Melbourne per la regina Vittoria nel 1886 (lotto 60, Fdc, base 500) come pure, ai lotti 75 e 76, rispettivamente un franco a piedi senza data (1364-1380) di Carlo V il Saggio (Spl, base 700 euro, ex asta Ratto 1992) ed un saluto d’oro di Enrico VI (1422-1435) della zecca di Saint Lo, valutato Spl/Fdc da 2.500 euro di base.

Al lotto 121 merita ben più di un cenno l’eccezionale esemplare di 50 reales (o cinquentin) coniato per Filippo IV nel 1635 dalla rivoluzionaria – per l’epoca – zecca idraulica di Segovia in soli 12 esemplari. Centosettanta grammi d’argento per 75 millimetri di diametro oltre ad un’impressionante livello di dettagli e alla patina fanno meritare a questo capolavoro della monetazione iberica, giudicato Spl, la base di 25.000 euro.

Lotto 121
Lotto 121

Dal lotto 141 al lotto 260 del catalogo si snoda una selezione di monete sabaude tra cui alcune interessanti rarità come il carlino da 5 doppie del 1755 (lotto 144, rarissimo, qSpl, base 20.000) e numerosi “classici” in oro di Vittorio Emanuele III da valutare con attenzione.

Lotto 144
Lotto 144

La parte dedicata alle zecche italiane vede, fra le altre, una rarissima medaglia bresciana in argento in onore di Luigi Cocastelli, risalente al 1799 e quotata al lotto 263, qFdc, 1.500 euro. A seguire, se Firenze è ben rappresentata da alcuni fiorini, Genova mette in campo grandi moduli come le 5 doppie 1692, sigle ITC, proposte Spl al lotto 274 per 25.000 euro di base, anche a motivo della loro estrema rarità.

Lotti 263, 274 e 315
Lotti 263, 274 e 315

Altre rarità dalla zecca di Milano e da quella di Monaco, con due pregevoli scudi di Onorato II e Ludovico I grimaldi, rispettivamente, mentre Napoli risponde con un sesquiducato senza data per Alfonso I d’Aragona (1442-1458) che, al lotto 315, è proposto con base di 3.000 euro. Una rarità più antica, procedendo in ordine alfabetico, + il testone del 1529 circa per Roveredo a nome di Gian Francesco Trivulzio (lotto 364, più di Spl, base 9.000 euro) con un magnifico San Blasio benedicente.

La Collezione “CAV” di monete italiane in argento del XIX e XX secolo colpisce per la rarità e qualità di conservazione della maggior parte degli esemplari; al lotto 399, ad esempio, lascia senza fiato una 5 lire 1859 per Bologna dai fondi speculari, giudicata qFdc e proposta a partire da 10.000 euro. In bella coppia, peraltro, con le 2 lire 1860 Bologna del lotto seguente che, in qFdc/Fdc, si meritano una base a 8.000 euro.

Lotti 399 e 458

La pregevole selezione non manca delle monete relative agli assedi di Cattaro e di Zara senza contare le 10 lire venete 1797 di conservazione assolutamente eccezionale (lotto 458, Fdc, base 5.000). Altre belle monete toscane, emiliane, lombarde di conducono per la Penisola fino a farci approdare a Ronciglione con una rarissima 3 baiocchi in argento dell’incendio (1799) che al lotto 510 è proposta a 1.500 euro in Bb/Spl. Da non trascurare anche le selezioni di argenti papali e napoletani, tra cui begli esemplari di Giuseppe Napoleone e Gioacchino Napoleone.

Nella sezione di catalogo riservata a monete e medaglie papali la piastra di Innocenzo XI con san Matteo sulle nubi, Spl/Fdc al lotto 589, parte da 2.000 euro e tra le numerose coniazioni auree dei romani pontefici vanno segnalate di certo la doppia da 30 paoli 1780 per Bologna (lotto 601, Spl, base 3.000) e la medaglia d’oro ex Collezione Bartolotti per il Nuovo Collegio Americano in Vaticano, coniata in soli 5 esemplari e proposta Fdc/proof a 15.000 euro al lotto 711.

Lotto 711

L’ultima, corposa parte del catalogo Varesi 73 è dedicata alla Collezione “AR” di scudi mondiali, una tipologia di gran fascino che parte dai 5 franga del 1926 a nome di Amet Zogu d’Albania e si chiude con i 50 dinari di Alessandro I di Yugoslavia del 1932. Tra queste due monete, estremi “alfabetici” della serie, ci piace segnalare un rarissimo tallero per Francesco Giuseppe d’Austria del 1850 A (lotto 730, Spl/Fdc, 3.500 euro), una serie importante di dollari repubblicani cinesi di inizio XX secolo (dal lotto 765 al 777).

Lotti 730, 832 e 844
Lotti 730, 832 e 844

Per gli Stati tedeschi colpiscono la bellezza del tallero di convenzione 1764 per Ratisbona (lotto 832, Spl, base 350 euro) e quella del doppio tallero 1854 di Federico Carlo III di Schwarzburg/Sondershausen (lotto 844, Spl, base 400). E concludiamo, per citare di nuovo un esponente di Casa Savoia, con il bellissimo lo scudo da 5 pesetas di Amedeo I del 1871 al lotto 946, Spl, base 180 euro.