di Antonio Castellani | Villa Pisani, detta anche “la Nazionale”, è uno dei più celebri esempi di ville della Riviera del Brenta; sorge a Stra, in provincia di Venezia; con 168 stanze una superficie di 15.000 metri quadrati, è sede di un museo in cui si possono ammirare collezioni d’arte e d’arredamento e che è visitato da circa 140-150 mila persone all’anno.

Nei suoi saloni, fra gli altri, si più ammirare il capolavoro di Gianbattista Tiepolo Apoteosi della famiglia Pisani, affrescato sul soffitto della maestosa Sala da Ballo. Un’architettura complessa ed elegante, armoniosamente fusa con la natura tanto che “Passo non si faceva senza trovar nuovo spettacolo e nuova meraviglia”, diceva del parco di Villa Pisani un entusiasta visitatore ottocentesco.

Una delicata veduta della facciata di Villa Pisani a Stra nella luce del tramonto: ecco la regina delle ville venete

“E – sottolinea il sito ufficiale del sito storico – ieri come oggi il parco incanta per le scenografiche viste, le originali architetture, dalla Coffee House all’Esedra, il famoso labirinto di siepi, tra i più importanti d’Europa, la preziosa raccolta di agrumi nell’Orangerie e di piante e fiori nelle Serre Tropicali”. Insomma, “tutto quello che può ricreare la vista e soddisfare il gusto”, come vantava Almorò Pisani.

Acqua, architettura, scultura si fondono a Villa Pisani come nella nuova 5 euro d’Italia

All’inizio si trattava di una semplice costruzione tardo cinquecentesca, rimodernata nel Seicento, e completamente ristrutturata dopo il 1720, anno in cui la famiglia Pisani iniziò a costruire la maestosa villa sul Brenta. E, in effetti, il XVIII fu il secolo in cui la villa venne maggiormente sfruttata dalla famiglia Pisani.

Cosfiscata tra i beni della Corona francese e ceduta a Eugenio Beauharnais subì modifiche e nel 1814 diventò proprietà degli Asburgo e assegnata al Governatorato Generale Civile e Militare del Lombardo Veneto che la utilizzò come sede di rappresentanza; ribattezzata “Villa Reale” come luogo di villeggiatura ospitò molta dell’aristocrazia europea, come Carlo IV di Spagna, Maria Luigia d’Austria, Maria Anna Carolina di Savoia, lo zar Alessandro I e Ferdinando II di Borbone, re di Napoli.

Un altro scorcio che esalta la bellezza dell’imponente edificio voluto dalla ricca famiglia Pisani

Nel 1866, durante la III Guerra d’indipendenza Villa Pisani ospitò il comando generale del Regio Esercito. Dopo l’annessione del Veneto, nel 1868 villa Pisani divenne proprietà dello Stato e diventando, già nel 1884, un  museo.

L’atmosfera di decadenza dei saloni abbandonati e del parco inselvatichito vennero descritte da Gabriele d’Annunzio nel romanzo Il Fuoco.

Nel 1934 Villa Pisani fu sede del primo incontro tra Hitler e Mussolini e dopo la guerra, nel 1947, venne infine concessa in gestione alla locale Soprintendenza ai monumenti ne che tuttora è responsabile e ne cura i restauri come l’accesso del pubblico e le tante iniziative culturali temporanee e permanenti..

Come il labirinto del parco, anche il rovescio della moneta è tutto giocato sulla morbidezza delle curve

Imponente nell’architettura, mirabile nella simbiosi con la natura circostante, densa di storica come pochi altri edifici, Villa Pisani è stata scelta per una bellissima moneta da 5 euro proof (argento 925, mm 32 per gr 18, bordo godronato spesso discontinuo) serie Italia delle Arti affidata alla modellazione di Maria Carmela Colaneri. La celebrativa, coniata in 4.000 esemplari, è sul mercato dal 12 ottobre al prezzo base di 43,00 euro.

Al dritto una veduta di Villa Pisani a Stra, uno dei più celebri esempi di villa veneta della Riviera del Brenta, opera settecentesca degli architetti Girolamo Frigimelica-Roberti e  Francesco Maria Preti. Al centro, un particolare della fontana; nel campo di destra, in alto, il nome dell’autore COLANERI; in basso, su due righe, la scritta VILLA PISANI e in esergo REPUBBLICA ITALIANA, su due righe.

Una veduta del labirinto con a centro la torretta del belvedere alla cui sommitù si accede da una scala elicoidale

Parziale, scomposta, abbinata in modo inconsueto e dinamico agli elementi epigrafici la vista della villa – irta di segmenti rettilinei e di angoli netti – si contrappone al rovescio al famoso labirinto del parco, costituito da cerchi concentrici di siepi con al centro una torretta belvedere con doppia scala esterna elicoidale. In alto il valore 5 EURO e la scritta ITALIA DELLE ARTI; a sinistra R, il segno di zecca, e la scritta VILLE VENETE; a destra, completa l’armonioso scorcio l’anno di emissione 2018.