Dalla fine di aprile due nuovi tesori in tondello, due rarissime monete dei Gonzaga arricchiscono il patrimonio numismatico esposto a Palazzo Ducale a Mantova. L’aspetto più interessante di questa operazione culturale – che vede protagonisti un tallero di Vincenzo I Gonzaga (1587-1612) e un ducatone di Francesco Gonzaga di Castiglione delle Stiviere (1593-1616) – è dato dal fatto che l’esposizione di queste due rarità è frutto di una sinergia pubblico privato che ha pochi precedenti.
Le due rarissime monete dei Gonzaga, infatti, sono state concesse in prestito da parte di un generoso collezionista che desidera rimanere anonimo e che, con spirito d’altri tempi, ha deciso di condividere i suoi tesori con la comunità e di ampliare l’offerta espositiva del museo mantovano che ha riaperto i battenti del suo percorso numismatico il 13 settembre 2024 (scopri di più).


Due immagini della teca appositamente creata per le due rarissime monete dei Gonzaga concesse in comodato espositivo al Palazzo Ducale di Mantova
Il prestito, per la precisione si tratta di un comodato gratuito, avrà la durata di cinque anni e va a integrare il ricchissimo patrimonio di monete depositato in Palazzo Ducale dalla Banca Monte dei Paschi di Siena lo scorso anno. La collezione di monete e medaglie – proveniente principalmente dalla collezione di Alessandro Magnaguti – include una rassegna quasi completa della monetazione gonzaghesca. Le due monete appena giunte a Palazzo Ducale colmano due delle poche lacune presenti nella collezione MPS, con esemplari quasi unici di emissioni in argento di grande modulo risalenti, per l’appunto, ai decenni a cavallo fra XVI e XVII secolo.
La prima è un tallero fatto coniare da Vincenzo I Gonzaga duca di Mantova (1587-1612), il quale è ritratto in armatura di profilo a mezzo busto, con spada e scettro; sul rovescio è rappresentata un’aquila ad ali dispiegate, con stemma al centro. La moneta è l’unica coniata dai Gonzaga per il mercato orientale, per quel Levante cui le signorie e i principati del tempo guardavano con attenzione in virtù dei fiorenti scambi commerciali.


Tallero di Vincenzo I Gonzaga duca di Mantova (1587-1612), zecca di Mantova. Proprietà privata, in comodato a Palazzo Ducale di Mantova, inv. Gen. 18489. Su concessione del Ministero della Cultura – Palazzo Ducale di Mantova. Divieto di duplicazione in qualsiasi forma e con qualsiasi mezzo
Di questa bellissima moneta si conosce solo un secondo esemplare, a Venezia, nella collezione Papadopoli conservata a Museo Correr. La moneta fu creata dallo “zecchiere” David Gauger di Augusta, il quale per primo introdusse a Mantova nuove attrezzature per battere monete al torchio: una rivoluzione tecnica che permise una straordinaria precisione della figurazione della moneta.
La seconda delle due rarissime monete dei Gonzaga visibili a Palazzo Ducale è un ducatone di Francesco Gonzaga di Castiglione delle Stiviere (1593-1616). È anch’essa una moneta d’argento, che si può datare con precisione al 1605. Anche in questo caso, si conosce un solo altro esemplare di questa tipologia, a Vienna, depositato presso il Münzkabinett della capitale austriaca ma dove la legenda sul rovescio, parzialmente abrasa, è stata a lungo letta come IN ECTORE TROIA.


Ducatone di Francesco Gonzaga di Castiglione delle Stiviere (1577-1616), 1605, zecca di
Castiglione delle Stiviere. Proprietà privata, in comodato a Palazzo Ducale di Mantova, inv. Gen. 18490. Su concessione del Ministero della Cultura – Palazzo Ducale di Mantova. Divieto di duplicazione in qualsiasi forma e con qualsiasi mezzo
La scritta, che è invece IN PECTORE TROIA, richiama l’epoca classica e allude all’episodio di Achille, il quale, nascostosi sotto sembianti femminili a Sciro, venne scoperto dall’astuto Ulisse. Il principe Francesco Gonzaga, signore di Castiglione delle Stiviere, bramava per sé ardite imprese belliche e non una vita di soli agi come altri signori di quei tempi.
Le due rarissime monete dei Gonzaga, complementari alla straordinaria collezione in prestito dalla Banca Monte dei Paschi di Siena (scopri di più), si possono ammirare nell’appartamento della Rustica, nella sala delle Quattro Colonne, con una presentazione che consente la visione di diritto e rovescio dei due eccezionali esemplari.