Nel ricco catalogo InAsta E-live auction 118 del 30 giugno e 1° luglio trova spazio una coniazione molto particolare, una medaglia per il Guerin Meschino, periodico satirico italiano pubblicato tra il 1882 e il 1950, coniata nel 1907, in occasione del 25° anno di edizioni, e dedicata a Francesco Pozza (1852-1914), storico direttore della testata e autore di originali e apprezzate parodie dantesche.

Cartolina postale celebrativa del 25 anni di edizioni del Guerin Meschino (1907)

Espressione del movimento culturale milanese della scapigliatura, il Guerin Meschino trae il suo titolo da un romanzo cavalleresco di Andrea da Barberino pubblicato nel 1473 ma scritto all’inizio del XV secolo. Burlesco, ma di ispirazione politica conservatrice, il giornale ebbe notevole successo soprattutto presso il pubblico colto e moderato. Pur alieno da ogni forma di opposizione o di estremismo, il Guerin Meschino evitò inoltre con abilità sia il rischio di sprofondare nel servilismo verso il potere sia in quello dell’insipienza, mantenendosi sempre mordace ma obiettivamente conservatore.

Domenica 12 febbraio 1882 esce a Milano il primo numero (con indicazione “N. 2”) del settimanale. Il numero 1 del Guerin Meschino, tuttavia, pur dato per “esaurito” non esiste; ne uscirà una “seconda edizione” solo un anno dopo, e alla pubblicazione di questa, il procuratore del re citerà i redattori del giornale per la mancata presentazione della prima, stentando ad accettare l’affermazione che questa non fosse in realtà mai esistita!

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Il dritto dell’interessante medaglia coniata dallo Stabilimento Johnson di Milano per il “giubileo editoriale” del settimanale satirico milanese

Nel 1907, dunque, i fondatori del Guerin Meschino festeggiano 25 anni di edizioni e lo fanno con una interessante medaglia in bronzo del diametro di 62 millimetri sul cui dritto il cavaliere protagonista del romando di Andrea da Barberino viene raffigurato – non senza ironia, anche in questo caso, viste le gambette ridicolmente corte – lancia in resta e in groppa al suo destriero, bardato come per una sfida a singolar tenzone. GVERINO MESCHINO e MILANO, con le data MDCCCLXXXII e MCMXXVII si legge sul dritto, caricaturale eppure non privo di personalità dal punto di vista artistico.

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Sul rovescio della medaglia la dedica al direttore Francesco Pozza e un curioso “elmo fumante” che allude alla passione dello stesso Pozza per il tabacco

Il rovescio è dedicato invece al direttore Francesco Pozza il cui nome, con dedica da parte de GLI AMICI E AMMIRATORI, campeggia al centro mentre lungo il bordo troviamo la data XXVIII FEBBRAIO MCMVII. E l’elmo in basso? Osservatelo con attenzione perché il nostro cavaliere, dall’estremità della celata, fa spuntare niente meno che una pipa le cui volute di fumo escono anche dall’elmo stesso. Una trovata che ricorda – anzi, anticipa – le creazioni surreali di Benito Jacovitti e che rende la medaglia per il Guerin Meschino una interessante testimonianza della cultura italiana tra XIX e XX secolo.

A Francesco Pozza viene dedicato anche un volumetto biografico, inserito in una collana molto in voga a inizio XX secolo, nel quale il direttore del Guerin Meschino si racconta al suo pubblico

Il settimanale, attirato nell’orbita fascista, fu uno dei pochi giornali satirici, o anche solo umoristici, che sopravvissero alle restrizioni imposte da Mussolini alla libertà di stampa. Parodie nello stile di Carducci, D’Annunzio, Petrarca e Ariosto, Foscolo e Leopardi oltre che “alla maniera” di altri illustri poeti e letterati italiani costellavano, assieme a mordaci corsivi e vignette illustrate, le pagine del Guerin Meschino. Vi erano poi le parodie dantesche, a cura del direttore Francesco Pozza destinatario della medaglia “giubilare” del 1907; come dire, un legame fra il padre della lingua italiana e il “padre” e direttore dell’irriverente testata milanese.