La Fondazione Musei Civici di Venezia (MUVE) prosegue nella valorizzazione storico-critica dell’ingente patrimonio custodito a nome della Città di Venezia, attraverso due nuovi cataloghi della collana editoriale Le Collezioni, dopo i primi due volumi Maioliche italiane del Rinascimento e Ritratti in miniatura dal XVI al XX secolo, presentati nel corso del 2023.
Ultimi due titoli ad essere stati presentati, qualche mese fa, sono stati quello dedicato alle Murrine veneziane e muranesi e, di particolare importanza per il nostro settore, Monete bizantine, ostrogote, longobarde e “barbariche” a cura di Michele Asolati e Cristina Crisafulli (ISBN 979-12-8149-205-9).
Rispettivamente docente ordinario di Numismatica presso l’ateneo di Padova e conservatrice delle collezioni numismatiche del Museo Correr, gli autori hanno studiato le monete bizantine e barbariche del museo veneziano che, pur rappresentando una piccola parte della imponente raccolta numismatica posseduta dal Correr, che conta più di cinquantamila pezzi, non per questo risultano meno interessanti e preziose, anche se nel tempo sono state tra le più trascurate, tanto che fino ad anni recenti la maggior parte non era stata neppure inventariata.
Come scrivono Chiara Squarcina e Andrea Bellieni nelle pagine introduttive del libro, “Per la prima volta vengono qui illustrati tutti gli esemplari di questa raccolta appartenenti alle serie suddette, che coprono un lungo periodo dal V secolo all’inizio del XV, in un’opera che vede la luce anche grazie alla proficua collaborazione scientifica con la Cattedra di Numismatica dell’Università degli Studi di Padova, la quale fin dagli anni ’70 del Novecento coopera con le istituzioni civiche veneziane ai fini di una migliore conoscenza del patrimonio numismatico, con risultati che si sono manifestati nel corso del tempo in numerose pubblicazioni”.
I due autori sottolineano invece come “Il materiale presentato in questo catalogo non riguarda soltanto la monetazione bizantina, ma anche quella dei cosiddetti regni barbarici formatisi in Europa occidentale e in Africa settentrionale a partire dal V secolo d.C. e dei potentati da questi eventualmente derivati (o a questi connessi) specificamente in Italia meridionale, secondo una linea editoriale e scientifica di lunga e consolidata tradizione”.
Nel complesso di tratta di circa 660 esemplari, tutti fotografati a colori in scala naturale, che abbracciano un periodo assai ampio, dal V fino al XIV secolo. Non sono invece presenti nelle raccolte del Museo Correr monete bizantine successive e quest’ultimo termine e fino alla caduta di Costantinopoli in mano ai Turchi nel 1453, per motivi che non sono chiari né documentabili.
Questo quarto volume di catalogo dei Musei Civici di Venezia dedicato alla numismatica si distingue per la solidità dell’approccio scientifico e la completezza nell’analisi delle fonti e della “storia museale” degli esemplari, ricostruita a partire dai documenti. La schedatura alla luce dei più recenti repertori, anche in termini di varianti sconosciute ai “testi base” del settore, lo rende attuale e approfondito.
In ordine cronologico, la prima bizantina censita è un tremisse di Anastasio per Costantinopoli coniato a cavallo fra V e VI secolo, mentre l’ultima è un’emissione imitativa arabo-bizantina di metà VII secolo attribuibile alla zecca di Dimashq (totale, 420 esemplari). Seguono 210 esemplari – numerosi e interessanti quelli in oro – di ambito ostrogoto, longobardo e barbarico, alcune schede dedicate a falsificazioni o riproduzioni moderne e la catalogazione del ripostiglio monetale di Nerviano (Milano) che ha come estremi un solido imperiale di Leone (457-474) per Costantinopoli e un tremisse di Teodorico a nome di Giustino I (518-527) coniato a Roma.
Con concludono questo bel volume a tema numismatico della collana dei Musei Civici di Venezia ampi apparati bibliografici; il tutto, in una veste editoriale elegante e all’altezza sia dell’istituzione che si è fatta carico della pubblicazione sia dei materiali presentati. Un abstract dell’opera è visionabile e scaricabile su Academia.edu cliccando qui.