Ecco l’ultima, affascinante coniazione fatta realizzare dall’associazione  | Da un modello monumentale alla coniazione nel “picciol cerchio” pisanelliano

 

di Roberto Ganganelli | L’AIAM, Associazione italiana arte della medaglia (visita qui il sito) nasce a Roma nel 1963, come sodalizio culturale che riunisce artisti, collezionisti, editori, fabbricanti, studiosi e cultori dell’arte medaglistica, italiani e stranieri, uniti dal comune interesse per questa forma particolarmente raffinata di arte.

Editrice di medaglie essa stessa, l’associazione promuove periodicamente coniazioni d’arte – annuali o straordinarie – realizzate nel tempo da alcuni dei talenti più apprezzati nella modellazione e nell’incisione. L’ultima in ordine di tempo fa memoria di un evento relativo al 2018, quando si celebrò il 200° anniversario della nascita di Carlo Pisacane.

Il maestro Vincenzo Dino Patroni (Salerno, 1947) è pittore, scultore, grafico, medaglista e ceramista
Il maestro Vincenzo Dino Patroni (Salerno, 1947) è pittore, scultore, grafico, medaglista e ceramista

Nato a Napoli nel 1818, Pisacane è stato un rivoluzionario e patriota di idee socialiste e libertarie. Partecipò all’impresa della Repubblica Romana assieme a Giuseppe Mazzini, Goffredo Mameli e Giuseppe Garibaldi, ma rimase particolarmente celebre per aver guidato il fallimentare tentativo di rivolta nel Regno delle Due Sicilie che ebbe inizio con lo sbarco a Sapri e fu represso nel sangue a Sanza, nel salernitano, dove Pisacane perdette la vita.

A tiratura limitata la medaglia, in bronzo patinato di mm 70 di diametro, è opera del maestro Vincenzo Dino Patroni (visita qui il sito dell’artista) e ve la presentiamo sia per la sua bellezza che per il fatto di non essere ancora stata pubblicata nel sito dell’AIAM, al momento non aggiornato.

“E’ stata coniata nello stabilimento d’arte Picchiani & Barlacchi di Firenze – ci dice il maestro Patroni – utilizzando un mio modello che fu da eseguito nell’anno 2000 e di cui un esemplare fuso in bronzo, del diametro di cm 34,5, è collocato su una stele di pietra locale a Torraca, in provincia di Salerno, dove Carlo Pisacane, il 29 giungo 1857, lesse al popolo cilentano il suo ultimo proclama. Poco dopo sarebbe caduto eroicamente in combattimento nella cittadina di Sanza, il 2 luglio 1857”.

La bella placca in bronzo del maestro Patroni in omaggio a Carlo Pisacane è collocata a Torraca, luogo da cui il patriora lanciò il suo ultimo proclama
La bella placca in bronzo del maestro Patroni in omaggio a Carlo Pisacane è collocata a Torraca, luogo da cui il patriora lanciò il suo ultimo proclama

Pur nel ridotto diametro della medaglia coniata emerge il fine “monumentale” dell’opera originaria da cui, anche grazie alla perizia dell’autore nella modellazione dei ritratti, scaturisce una fisionomia di grande espressività. Ci colpisce, in particolare, lo sguardo di Pisacane – fiero e mite al tempo stesso – che si rivolge all’osservatore in un monito silenzioso di amor patrio, acceso di fede per gli ideali di giustizia di libertà dei popoli.

Una medaglia – questa per l’Aiam – che colloca Patroni quale autore di primo livello in quella plurisecolare tradizione di omaggi agli “illustri” della storia d’Italia e che, da parte del sodalizio che l’ha voluta, ci sarebbe piaciuto vedere pubblicizzata di più, proprio per rinverdire quell’amore per l’arte di Pisanello che l’associazione ha tra i suoi scopi primari.