Arriva una nuova serie di monete da 10 euro in rame e il Vaticano sceglie Michelangelo e la Pietà come simboli di arte e fede

 

di Roberto Ganganelli | Il 5 marzo 2020 sarà un giorno da ricordare per la numismatica dell’area italiana: se San Marino, infatti, emetterà la sua prima 10 euro in cupronichel coniata a Vienna e dedicata agli Alpini, dal Vaticano arriverà nella stessa data una moneta di pari nominale – in rame – che inaugura la serie Arte e fede.

Ciò che è da sottolineare, tuttavia, è il fatto che le due autorità emittenti hanno fatto una scelta innovativa, se non rivoluzionaria (almeno per il nostro mercato): le monete, infatti, saranno vendute entrambe al valore facciale.

Dal comunicato stampa ufficiale dell’Ufn

La "Pietà" scolpita da un Michelangelo appena ventiquattrenne, simbolo universale del connubio tra art e fede
La “Pietà” scolpita da un Michelangelo appena ventiquattrenne, simbolo universale del connubio tra art e fede

L’Ufficio filatelico numismatico del Governatorato, sotto l’attenta e dinamica direzione di Mauro Olivieri, ha infatti voluto dar vita ad una serie del tutto nuova.

“Il connubio tra arte e fede caratterizza da sempre l’arte e contraddistingue innumerevoli capolavori custoditi nella Città del Vaticano, alcuni dei quali saranno oggetto di questo nuovo ciclo di emissioni numismatiche.

Proprio attraverso l’arte i papi nel corso dei secoli hanno divulgato e realizzato la propria missione spirituale. Fu Giovanni Paolo II a sostenere che l’arte, anche al di là delle sue espressioni più tipicamente religiose, quando è autentica, ha un’intima affinità con il mondo della fede, sicché, persino nelle condizioni di maggior distacco della cultura dalla Chiesa, proprio l’arte continua a costituire ‘una sorta di ponte gettato verso l’esperienza religiosa’ (Lettera di papa Giovanni Paolo II agli artisti, 1999).

Il Vaticano sceglie Michelangelo per la sua prima 10 euro in rame che sarà in vendita dal 5 marzo in 43 mila pezzi
Il Vaticano sceglie Michelangelo per la sua prima 10 euro in rame che sarà in vendita dal 5 marzo in 43 mila pezzi

Inauguriamo questo nuovo ciclo – fanno sapere dal Vaticano – con un’opera scultorea  di indiscussa e straordinaria bellezza, la Pietà, realizzata dal ventiquattrenne Michelangelo Buonarroti tra il 1498-1499 su commissione del cardinale francese Jean de Bilhères, ambasciatore di re Carlo VIII presso la corte di papa Alessandro VI Borgia e destinata alla cappella di Santa Petronilla dove, probabilmente, sarebbe stata il monumento funebre del cardinale.

Qui, arte e fede si fondono completamente raggiungendo una forza espressiva ed emotiva di rara intensità, senza intaccare minimamente la delicatezza e la dolcezza della composizione che resta una delle opere scultoree più ammirate di sempre”. Un capolavoro universale – aggiungiamo – anche per quanti non vivono in seno alla Chiesa cattolica.

Una moneta rivoluzionaria per la serie papale

L'artista Chiara Principe ha modellato dritto e rovescio della nuova moneta del Vaticano
L’artista Chiara Principe ha modellato dritto e rovescio della nuova moneta del Vaticano

Dunque, il Vaticano sceglie Michelangelo ed una delle massime espressioni del suo genio creativo per questa 10 euro – attorno alla quale c’è già molta attesa da parte di commercianti e collezionisti – che darà disponibile solo in finitura di conio, nel diametro di 32 millimetri e con peso di 15 grammi. Il bordo è godronato spesso continuo.

A modellare con grande perizia nei dettagli il capolavoro del giovane Buonarroti e l’araldica di papa Francesco è stata chiamata Chiara Principe, già autrice di alcune belle monete e medaglie per il Vaticano.

L’artista ha inserito la riproduzione della Pietà – finissima nei panneggi e perfetta nella resa delle anatomie – in una sorta di “nicchia ideale” delimitata dall’iscrizione CITTA’ DEL VATICANO e da dodici stelle; felice anche la scelta di apporre il valore in incuso nell’esergo del modellato.

L'araldica di papa Bergoglio rivisitata fra classico e moderno sul dritto della 10 euro di prossima emissione
L’araldica di papa Bergoglio rivisitata fra classico e moderno sul dritto della 10 euro di prossima emissione

Il dritto ci convince per il connubio fra elementi innovativi e classici nell’elaborazione dell’araldica pontificia: se le infule e la mitria appaiono infatti leggeri e moderni, la sagoma dello stemma e le chiavi quadrilobate riecheggiano le emissioni dei secoli d’oro della monetazione petrina. Azzeccata, infine, anche l’idea di riproporre in esergo il motto MISERANDO ATQUE ELIGENDO scelto da Francesco.

A produrre la moneta è stato il Poligrafico e zecca dello Stato italiano su coni incisi da Claudia Momoni; 43 mila gli esemplari in confezione che saranno resi disponibili dall’Ufn al prezzo, come detto, di 10 euro.