La DIDRAMMA DI ATENE, un “esperimento” di 25 SECOLI FA

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A differenza della tetradramma, la didramma con la civetta è rarissima e il suo “quadrato incuso” nasconde dei retroscena interessanti

 

di Roberto Ganganelli | La tetradramma di Atene al tipo della civetta con etnico e rametto d’ulivo, al dritto Atena, rappresenta una delle monete più fortunate del mondo antico e, ancora oggi, i collezionisti che volessero acquistarne una non avrebbero particolari difficoltà né si troverebbero a dover sborsare cifre esorbitanti.

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La tetradramma di Atene al tipo della civetta, moneta internazionale del mondo antico

Infatti, anche se la zecca di Atene produsse una straordinaria varietà di denominazioni in argento, l’unica moneta che coniò in grandi quantità fu proprio la tetradramma, che divenne una sorta di valuta universale nel mondo greco.

Tra le monete al tipo della civetta, invece, la didramma appare un nominale poco diffuso sebbene, nella prima fase della monetazione ateniese, fosse in realtà la denominazione standard. È piuttosto sorprendente che questa tipologia non sia stata continuata in quantità da Atene, soprattutto perché in un diametro di 21-22 millimetri racchiudeva un peso di circa 8,6 grammi, pari a quello degli stateri di Corinto, e che dunque sarebbe stata “intercambiabile” con quest’altro famoso nominale.

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Uno statere arcaico di Corinto coniato nella II metà del VI secolo a.C.

Rarissime, dunque, le didramme di Atene al tipo della civetta (datate al periodo 545-515 a.C.) sono anche di grande interesse dal punto di vista tecnico e stilistico. La moneta, infatti, riprende un’impronta tipica di tante coniazioni del mondo antico – il cosiddetto “quadrato incuso” – ma con delle caratteristiche del tutto peculiari.

Nel caso usuale di una moneta d’argento ateniese, il quadrato incuso veniva originato al momento della coniazione dalla dilatazione del metallo in eccesso attorno ai bordi del conio quadrato di rovecio, quello con la civetta, l’etnico e il rametto d’ulivo. I coni di rovescio utilizzati per coniare le didramme, tuttavia, erano rotondi e non quadrati e, negli esemplari con tondelli particolarmente ampi, viene evidenziata l’intera circonferenza del conio.

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La curiosa e rarissima didramma di Atene con “finto quadrato incuso” e civetta

C’è poi un’altra novità da considerare: il rametto d’ulivo che sulle tetradramme si trova accanto alla civetta, nelle didramme appare invece sovrapposto al “finto quadrato incuso” e alla superficie piana rialzata del conio circolare, con il risultato è che una foglia si trova nel quadrato e l’altra poggia sul bordo del campo.

Questa insolita caratteristica rende la didramma di Atene qualcosa di più di una semplice rarità numismatica: gli studiosi di monetazione greca, infatti, la considerano piuttosto un “esperimento artistico e tecnico” di venticinque secoli fa per una zecca altrimenti rinomata per la sua draconiana uniformità.