Medaglie eco sostenibili coniate usando metalli riciclati: così saranno i premi dei Giochi del Sol Levante

 

nota della redazione | Pubblichiamo con piacere questo ennesimo contributo del nostro storico collaboratore architetto Livio Toschi, direttore del Museo degli Sport di combattimento FIJKLKAM di Ostia (Rm), congratulandoci con l’autore per l’onorificenza della Stella di bronzo al Merito sportivo di recente assegnatagli dal CONI.

 

di Livio Toschi | Sostenibilità, riciclo e ambiente potrebbero essere i veri vincitori dei prossimi Giochi Olimpici. La XXXII Olimpiade si terrà a Tokyo dal 24 luglio al 9 agosto 2020. La capitale giapponese (alla sua seconda esperienza dopo quella del 1964) è stata scelta il 7 settembre 2013 durante la 125a sessione del CIO, svoltasi a Buenos Aires, superando Istanbul e Madrid.

Le medaglie olimpiche più grandi, spesse e pesanti di sempre

A un anno esatto dall’inizio dei Giochi, alla presenza del primo ministro Shinzo Abe, le medaglie sono state presentate ufficialmente il 24 luglio scorso al Tokyo International Forum. Ciascuna misura mm 85 mm di diametro, ha uno spessore tra mm 7,7 e 12,1 e pesa 556 grammi (oro) / 550 g (argento) / 450 g (bronzo).

I loghi dei Giochi olimpici e paralimpici di Tokyo 2020: entrambe le manifestazioni avranno come premi per gli atleti medaglie eco sostenibili
I loghi dei Giochi olimpici e paralimpici di Tokyo 2020: entrambe le manifestazioni avranno come premi per gli atleti medaglie eco sostenibili

Si tratta dunque delle medaglie più grandi (mm 85 come nel 2012 e 2016), più spesse (quelle del 2016 misuravano da mm 6 a 11) e più pesanti (ma solo quelle d’oro e d’argento) di tutte le Olimpiadi.

La medaglia per i vincitori delle gare impiega 6 grammi di placcatura in oro su argento puro, quella per i secondi classificati è di argento puro, quella di bronzo è una lega di ottone rosso composta da rame al 95% e zinco al restante 5%.

Dritti e rovesci delle medaglie per le Olimpiadi e le Paralimpiadi di Tokyo 2020: ad una faccia classica, il designer ne ha abbinata una modernissima
Dritti e rovesci delle medaglie per le Olimpiadi e le Paralimpiadi di Tokyo 2020: ad una faccia classica, il designer ne ha abbinata una modernissima

Tra i 400 artisti che hanno partecipato al concorso per le medaglie si è affermato Junichi Kawanishi, designer nipponico e direttore della Japan Sign Design Association e della Osaka Design Society.

Da “pietre grezze” a brillanti e ambiti riconoscimenti

“È un grande onore che il mio progetto sia stato scelto per realizzare la medaglia olimpica di Tokyo 2020 – ha dichiarato Kawanishi -. Le medaglie vogliono assomigliare a pietre grezze che sono state lucidate e che ora brillano, riflettendo una miriade di luci che simboleggiano l’energia degli atleti e l’unità nella diversità. Rappresentano un mondo in cui vengono rispettati coloro che s’impegnano duramente nello sport e nella vita”.

Sul rovescio, che nell’anello esterno – più alto – ricordano delle meringhe, le medaglie mostrano in centro il logo dei Giochi di Tokyo 2020, mentre sul dritto compare – dal 2004 – la Nike di Peonio di Mende (scolpita nel 425 a.C.) che si libra sullo Stadio Panatenaico, con l’Acropoli nello sfondo.

Coniare medaglie eco sostenibili e creare una nuova mentalità sprechi

Le medaglie, 5.000 in totale tra Olimpiadi e Paralimpiadi, sono state realizzate con materiali riciclati raccolti da vecchi dispositivi elettronici quali smartphone, fotocamere digitali e computer portatili. Medaglie eco sostenibili, dunque, per il bene del pianeta.

Gli apparecchi elettronici sono delle vere miniere di materiali preziosi. Da un solo cellulare si ricavano in media 0,048 grammi d’oro, 0,26 grammi d’argento e 12 grammi di rame, il principale componente del bronzo (dati: World Economic Forum). In questi apparecchi si trovano anche metalli come platino, palladio, alluminio, cobalto, litio, nickel e le cosiddette “terre rare.

Miraitowa, la mascotte dei Giochi Olimpici, e Someity, la mascotte dei Giochi Paralimpici
Miraitowa, la mascotte dei Giochi Olimpici, e Someity, la mascotte dei Giochi Paralimpici

Lanciato nell’aprile del 2017 dal Comitato Organizzatore dei Giochi Olimpici e Paralimpici di Tokyo con l’obiettivo di sensibilizzare i Giapponesi contro gli sprechi, il Tokyo 2020 Medal Project ha suscitato l’interesse di moltissimi cittadini, che hanno consegnato i loro vecchi apparecchi.

Al 31 marzo 2019 questa mobilitazione di massa (che ha coinvolto 1.621 città) ha consentito all’operatore telefonico giapponese NTT Docomo di recuperare nei suoi punti vendita sparsi nel Paese circa 79.000 tonnellate di rifiuti elettronici, tra cui 6.210.000 cellulari usati, laptop e fotocamere digitali.

Il traguardo finale di 30,3 kg di oro, 4.100 kg di argento e 2.700 kg di bronzo è stato così raggiunto.

“Siamo grati per l’ampia adesione a questo progetto. – affermano gli organizzatori sul sito ufficiale – Speriamo che la nostra proposta di riciclo dei piccoli prodotti elettronici di consumo e i nostri sforzi per contribuire a una società rispettosa dell’ambiente e sostenibile costituiscano una preziosa eredità dei Giochi di Tokyo 2020″.

Medaglie ed ecologia: i precedenti di Vancouver e Rio

L’idea di realizzare medaglie con metallo riciclato, tuttavia, non è prerogativa di Tokyo 2020. Era infatti già stata sperimentata nel 2010 ai Giochi invernali di Vancouver e nel 2016 a Rio de Janeiro, dove circa il 30% delle medaglie d’argento e di bronzo proveniva da materiali riciclati. È unica però la portata del Tokyo 2020 Medal Project che ha coinvolto, per la prima volta, direttamente i cittadini del Paese ospitante.

Frassino giapponese per contenere le medaglie eco sostenibili della XXXII Olimpiade di Tokyo 2020: tutto sotto il segno dell'ambiente, anche gli accessori e il packaging
Frassino giapponese per contenere le medaglie eco sostenibili della XXXII Olimpiade di Tokyo 2020: tutto sotto il segno dell’ambiente, anche gli accessori e il packaging

Nel corso della cerimonia del 24 luglio sono stati presentati anche i contenitori (in legno di frassino giapponese) e i nastri delle medaglie, ispirati a tradizionali motivi nipponici.

“C’è uno straordinario equilibrio tra il design delle medaglie e i loro nastri” ha affermato Ryohei Miyata, presidente della giuria che ha selezionato le medaglie di Tokyo 2020.

Durante la cerimonia il presidente del CIO, Thomas Bach, ha dichiarato: “Tra un anno il Giappone scriverà la storia. Sarà un momento meraviglioso e unico per i nostri cortesi ospiti per mostrare al mondo il meglio del Giappone: le loro tradizioni, l’innovazione all’avanguardia, la cultura dell’ospitalità e, naturalmente, il loro amore per lo sport.

I preparativi stanno facendo progressi eccellenti grazie all’incredibile lavoro del Comitato Organizzatore, con un’eccellente cooperazione e il convinto sostegno da parte del governo e del mondo imprenditoriale. Non ho mai visto una città olimpica preparata come Tokyo un anno prima delle Olimpiadi”.

Alta tecnologia e sport paralimpici a Tokyo 2020

Le medaglie non sono comunque l’unica novità che ci dobbiamo aspettare da questa Olimpiade. Il Giappone ha già fatto parlare di sé per i robot della Toyota che aiuteranno i disabili durante i Giochi, per le fiaccole e per i podi.

A partire dal 13 giugno di quest’anno gli organizzatori di Tokyo 2020 hanno posizionato circa 2.000 raccoglitori all’esterno della catena di supermercati AEON in cui gli avventori possono gettare gli oggetti in plastica che non usano più.

Allo stesso tempo è stata lanciata una campagna per il recupero di bottiglie e altri inquinanti plastici dal mare e dalle spiagge: il progetto prevede di raccogliere almeno 45 tonnellate di plastica con cui realizzare i circa 100 podi per le premiazioni delle gare.

Per garantirne la stabilità saranno rinforzati con un telaio di alluminio, recuperando il metallo dalle abitazioni di emergenza allestite in seguito al terremoto e allo tsunami del 2011, lo stesso che causò la crisi della centrale nucleare di Fukushima.

Per il 30%, il metallo della torcia olimpica (dall'alto simile a un fiore di loto) proviene dagli alloggi provvisori installati dopo lo tsunami del 2011
Per il 30%, il metallo della torcia olimpica (dall’alto simile a un fiore di loto) proviene dagli alloggi provvisori installati dopo lo tsunami del 2011

Al termine dei Giochi olimpici, i podi verranno donati a scuole ed organizzazioni sportive restando sia come cimeli di Tokyo 2020 che come simboli “vitali” della grande competiazione sportiva, pur – a quel momento – terminata.

“Crediamo che questo progetto, trasmettendo un significativo messaggio ecologico in Giappone e nel resto del mondo, avrà un grande impatto” ha dichiarato il direttore generale del Comitato organizzatore di Tokyo 2020, Toshiro Muto.

Non solo medaglie eco sostenibili, ma anche torce e podi

Gli organizzatori hanno prestato particolare attenzione all’aspetto ambientale anche per le divise dei tedofori che saranno prodotte utilizzando, almeno in parte, tessuti ricavati dalla lavorazione delle bottiglie di plastica riciclate.

E la fiaccola olimpica – firmata dal designer giapponese Tokujin Yoshioka – è composta per il 30% da rifiuti di alluminio recuperati dagli alloggi temporanei del 2011. Interamente ricoperta di oro rosa, è alta 71 cm e pesa 1,200 kg. Vista dall’alto rappresenta un fiore di ciliegio (sakura), fiore molto caro ai Giapponesi e simbolo del Judo Kodokan.

Concludiamo ricordando con il video di presentazione delle medaglie  e con i tre motti della XXXII Olimpiade: Achieving Personal Best, Unity in Diversity, Connecting to Tomorrow.