Due fisionomie diverse, due ritratti monetali e un tempio per risolvere un mistero della monetazione repubblicana

 

Uno dei rarissimi aurei a nome di Cn. Domizio Enobarbo con tempio al rovescio
Uno dei rarissimi aurei a nome di Cn. Domizio Enobarbo con tempio al rovescio

a cura della redazione | Repubblica romana: Cn. Domizio Enobarbo. Aureo, zecca in movimento con Enobarbo nel 41 a.C., oro g 8,00. D/  AHENOBAR Testa maschile nuda (Enobarbo?) a destra; R/. CN • DOMITIVS • L • F IMP, tempio tetrastilo; in campo superiore, NE – PT.

Bibliografia: Babelon Domitia 1. Bahrfeldt 68 (questo conio di dritto). Sydenham 1176. Kent-Hirmer pl. 27-28, 100 (questo dritto muore). Sear Imperators 338. Calicó 69 (questi muore). RBW -. Crawford 519/1.

La moneta che prendiamo in esame è un aureo incredibilmente raro del periodo della Repubblica Romana.

Solo dodici esemplari sono conosciuti e si stima che appena cinque siano in mani private, al punto che la collocazione e lo studio di questa moneta rappresenta uno dei problemi difficili dell’intera serie romana d’oro.

Un realistico ritratto di Cn. Domizio Enobarbo è impresso su un flan molto ampio e l’esemplare qui mostrato, ricchissimo di dettagli, proviene da una collezione privata svizzera costituita tra il 1950 e il 1980.

Il suo notevole ritratto è stato oggetto di molte discussioni, soprattutto perché è estremamente diverso da quello sui denarii emesso nello stesso periodo da Enobarbo, l’uomo che poi fu, suo malgrado, il bisnonno dell’imperatore Nerone.

Qui abbiamo un ritratto carnoso, indulgente, ricco di carattere e individualità. Sui denari abbiamo invece il ritratto di un uomo magro, rigido e visibilmente stilizzato.

La differenza nella qualità dell’incisione può essere dovuta al fatto che un artista di alto livello lavorò sui conii dell’aureo, ma è più probabile che il ritratto per i denari fosse destinato a rappresentare un antenato e che il ritratto dell’aureo sia del personaggio coevo alla coniazione.

Cn. Domizio Enobarbo. 41-40 a.C. Denario in argento di zecca incerta di area adriatica o ionica. Al rovescio prora di nave con trofeo militare: il ritratto al dritto è visibilmente differente da quello dell'aureo
Cn. Domizio Enobarbo. 41-40 a.C. Denario in argento di zecca incerta di area adriatica o ionica. Al rovescio prora di nave con trofeo militare: il ritratto al dritto è visibilmente differente da quello dell’aureo

Su entrambe le emissioni il nome AHENOBAR appare solo sul dritto e il titolo è relegato al contrario. Per molti studiosi ciò suggerisce che entrambi i ritratti sono di antenati di Enobarbo, ma questa argomentazione non è conclusiva.

Se Enobarbo avesse posato per il suo ritratto, l’aureo sarebbe stata un’ottima scelta in quando sarebbe circolato tra i più importanti cittadini di Roma.

Ingrandimento del Tempio di Nettuno al rovescio dell'aureo: secondo Hill, più un "progetto" che un edificio reale della Roma repubblicana
Ingrandimento del Tempio di Nettuno al rovescio dell’aureo: secondo Hill, più un “progetto” che un edificio reale della Roma repubblicana

Il tempio di Nettuno sul rovescio può aiutare a restringere le ipotesi sul ritratto a due uomini della famiglia che hanno costruito o restaurato un tale tempio.

Molti concordano sul fatto che l’edificio sia l’Aedes Neptuni, il tempio di Nettuno al Campo Marzio, ma alcuni lo considerano uno attribuito a Domizio Enobarbo, che fu console nel 192 a.C., e altri a favore del tempio che il discendente di Enobarbo decise di realizzare tra il 42 e il 38 a.C. (e che sembra aver realizzato nel 32, quando era console).

Philip Hill ritiene che il tempio abbia “ogni apparenza di essere un ‘progetto’ piuttosto che rappresentare un edificio che esisteva da più di un secolo e mezzo”. Osserva inoltre che il tempio reale era esastilo – con sei colonne sulla facciata – piuttosto che tetrastilo, come viene mostrato sulla moneta.

Due ritratti monetali e un tempio: dunque, se il tempio è quello attribuibile all’Enobarbo che emise monete, allora potremmo giustamente considerare il ritratto come quello dell’imperator stesso.