Riportano un motto latino e sono rare e ricercate le prime lire di Savoia, quelle fatte coniare da Emanuele Filiberto Testa di ferro nel XVI secolo

 

di Roberto Ganganelli | Appassionati e studiosi di monetazione italiana conoscono bene le famose lire in argento, al taglio di tre per scudo, coniate durante il periodo di Emanuele Filiberto, decimo duca di Savoia (1528-1580, sul trono dal 1533) ribattezzato in piemontese “Testa d’ fer” ossia Testa di ferro.

Monete – queste lire di Savoia – che al dritto recano un magnifico busto del duca corazzato e drappeggiato, con colletto rialzato e al rovescio, su due righe, il motto – entro corona a ghirlanda di quercia – INSTAR OMNIVM.

Il dritto delle lire in argento tipo INSTAR OMNIVM, le prime lire di Savoia coniate effettivamente, con il busto del duca Emanuele Filiberto Testa di ferro
Il dritto delle lire in argento tipo INSTAR OMNIVM, le prime lire di Savoia coniate effettivamente, con il busto del duca Emanuele Filiberto Testa di ferro

Coniate ad Aosta (o Asti?), Bourg en Bresse, Chambery, Nizza, Torino, Vercelli e probabilmente in un’altra officina monetaria sabauda non ancora individuabile con certezza, in quelle due parole latine che Mario Traina ne Il linguaggio delle monete traduce come “Uguale per tutti” le lire del Testa di ferro si ispirano, niente meno, che ad un verso del grande Cicerone (Bruto, 191) quando scrive “Plato mihi unus instar est omnium” (“Il solo Platone per me vale tutti”).

Due parole che, scrive ancora Mario Traina, sono “anima dell’impresa della bilancia, i cui piatti si equivalgono durante le operazioni di peso”. La bilancia, simbolo di giustizia, avrebbe dovuto essere la guida costante di tutti i sudditi del Ducato, come lo era per il principe, desideroso che a ciascuno fosse dato quanto di diritto gli spettava.

Sul rovescio, entro una corona d'alloro, parte di un verso Cicerone che nella forma completa recita “Plato mihi unus instar est omnium” (“Il solo Platone per me vale tutti”)
Sul rovescio, entro una corona d’alloro, parte di un verso Cicerone che nella forma completa recita “Plato mihi unus instar est omnium” (“Il solo Platone per me vale tutti”)

Tuttavia, la legenda sulle lire di Savoia volute dal duca Emanuele Filiberto assume un altro significato, più importante: in seguito alla riforma monetaria promossa dal duca nel 1562 venne unificato il sistema monetario del Piemonte e della Savoia e fu creata una monetazione unica con la sostituzione del sistema di conto a fiorini, grossi, quarti e denari con il nuovo sistema a lire soldi e denari, “uguale per tutti, al di là e al di qua dei monti”.

Un raro esemplare di peso monetale della lira sabauda INSTAR OMNIVM: il nuovo tipo di moneta pesava circa 12,40 grammi per 33-34 millimetri di diametro
Un raro esemplare di peso monetale della lira sabauda INSTAR OMNIVM: il nuovo tipo di moneta pesava circa 12,40 grammi per 33-34 millimetri di diametro

Il tipo con legenda INSTAR OMNIVM divenne così la prima lira di Savoia in argento effettiva realmente coniata e circolante, e non solo più una moneta di conto (come testimoniano anche i pesi monetali che furono realizzati per verificare gli esemplari). Rivoluzionaria al punto, dunque, da meritarsi una dotta citazione classica e la fama che in seguito assunse tra i collezionisti.