Dalle richerche di Costanza Cucini, un interessante approfondimento sull’officina monetaria del capoluogo lombardo fra XVIII e XIX secolo

 

a cura della redazione | Il Centro culturale numismatico milanese organizza una nuova conferenza per martedì 7 giugno alle ore 20.45 presso la sede di Milano del CCNM in Via A. Kramer 32 (citof. Percorsi), aula grande, in fondo al cortile a destra.

Ad occuparsi del tema La zecca di Milano nel periodo austriaco e napoleonico. Resti archeologici, documenti d’archivio e tecnologia sarà Costanza Cucini, PhD in Archeologia medievale e chercheur associé del CNRS presso l’Université de Technologie de Belfort-Montbéliard (Francia).

Cartolina d'epoca che mostra uno scorcio di Via Moscova, a Milano, dove era ubicata la zecca cittadina nel periodo austriaco e in quello napoleonico
Cartolina d’epoca che mostra uno scorcio di Via Moscova, a Milano, dove era ubicata la zecca cittadina nel periodo austriaco e in quello napoleonico

Dal 1989 Costanza Cucini si occupa di archeometallurgia. Ha scavato, analizzato e pubblicato numerosi impianti di lavorazione metallurgica di epoca celtica, romana e medievale in Lombardia, Liguria e Toscana. Ha affiancato allo scavo archeologico l’analisi dei resti metallurgici e la ricerca d’archivio sulle fonti scritte.

Per quanto attiene l’ambito numismatico, per Milano ha ricostruito la zecca tardo antica e la fabbricazione dei solidi in base al “Tesoro di Como”, e per l’appunto la zecca austriaca di via Moscova. Inoltre, ha studiato la zecca di Gian Giacomo Trivulzio in Val Mesolcina (Grigioni italiano).

costanza cucini
Moneta da 40 lire in oro battuta a Milano nel 1812 a nome di Napoleone Bonaparte

Per quanto riguarda il tema della conferenza, esso prende spunto dallo scavo effettuato nel 2004-2005 dalla Soprintendenza archeologica in Via Moscova a Milano che portò alla luce un forno di fusione per metalli della fine del XVIII – inizi del XIX secolo.

I resti furono analizzati da Costanza Cucini che condusse una ricerca all’Archivio di Stato di Milano, dove si conserva un’ampia documentazione fino ad allora inedita. Ciò permise di ricostruire l’organizzazione produttiva degli impianti della nuova zecca voluta dal Governo austriaco e compiuta sotto quello francese, di cui il forno era parte integrante.

costanza cucini
Un bell’esemplare di tallero in argento coniato nel 1820 a nome di Francesco I d’Austria

L’analisi dei resti metallici delle lavorazioni portò all’identificazione di aspetti tecnologici descritti dalle fonti archivistiche. Per la prima volta la ricerca archeologica, l’analisi di laboratorio e lo studio dei documenti sono andati di pari passo per la ricostruzione di quanto avveniva nella zecca milanese. Il volume produttivo degli impianti di Milano, all’avanguardia per l’epoca, era davvero imponente, soprattutto per quanto riguarda la coniazione dei talleri.

La conferenza sarà trasmessa anche in streaming web. Qui il link, mentre per altre informazioni contattare il CCNM all’indirizzo circolonumismaticomilanese@gmail.com.