Dalla proposta della “Legge Stazzema” una riflessione sulla possibilità di una partecipazione popolare alla scelta dei soggetti numismatici

 

di Roberto Ganganelli | Ci scrive da Padova Pietro Casetta: “Interessante e obiettivo l’articolo relativo alla ‘Legge Stazzema’. Di grande spirito democratico la non preclusione alla firma della proposta di legge, linkata nella newsletter. Mi chiedo: perché non proporre alla Zecca la coniazione di monete (o è già stata fatta?) relative all’eccidio di Stazzema, al Binario 21, alla strage delle Fosse Ardeatine? Non credo che i numismatici le ignorerebbero, e sarebbero semmai ulteriori testimonianze della memoria di simili ignobili episodi”.

Ringraziando il collega Casetta, giornalista esperto in comunicazione e iniziative culturali, riprendiamo il tema della proposta di legge di iniziativa popolare che – su input del sindaco di Stazzema – ha come scopo l’inasprimento delle pene per quanto riguarda la propaganda, anche attraverso il commercio di oggetti, delle ideologie fascista e nazista.

Il nostro pensiero è stato già espresso nell’editoriale che potete leggere cliccando qui; rispondiamo perciò alla seconda parte della lettera in cui ci si chiede “perché” non esistano monete italiane che ricordano gli eccidi nazifascisti durante la Seconda guerra mondiale, le persecuzioni razziali, le discriminazioni politiche e sociali a cui furono sottoposti – in modi e forme diverse – centinaia di migliaia di italiani.

Negli Stati Uniti esiste un organismo chiamato Citizens Coinage Advisory Committee, ossia un comitato di cittadini – sparsi in tutti gli stati dell’Unione – che, istituito dal governo federale, periodicamente sottopone al Congresso proposte a partecipazione popolare per l’emissione di monete commemorative. Da quel comitato sono nate tante monete, ad esempio, sul tema dei diritti civili, delle minoranze, dell’educazione.

In Italia, invece, esiste la Commissione tecnico artistica che, nell’ambito del Ministero dell’Economia e Finanze (MEF), ogni anno – in sinergia con IPZS – predispone una rosa di temi per le emissioni dell’anno seguente. Nel sito del MEF si legge: “Il Dipartimento del Tesoro coordina la produzione delle monete numismatiche la cui coniazione e vendita è affidata all’Istituto Poligrafico e Zecca dello Stato – Ipzs.

Le monete numismatiche hanno l’obiettivo di commemorare o celebrare eventi, ricorrenze e personalità di particolare rilevanza. La scelta dei soggetti delle monete viene effettuata dalla Commissione tecnico artistica della moneta che sceglie i temi delle monete numismatiche e valuta i bozzetti ideati da maestri incisori dell’Ipzs”.

Dunque, non esiste in Italia un meccanismo di partecipazione popolare che possa suggerire un tema, un evento o un personaggio da celebrare in moneta. Chiaro che la Commissione si adopera per cogliere sia le grandi ricorrenze – si pensi quest’anno a Dante e Caravaggio – che l’attualità più emozionale – ad esempio con le monete per Morricone o i 2 euro per il personale sanitario – che, infine, gli argomenti di maggior appeal commerciale come la celebrazione dei prodotti d’eccellenza italiani.

Certo è che anche la Commissione tecnico artistica della moneta dovrebbe – come in tanti casi ha fatto – prestare l’orecchio alla società – magari con un meccanismo a partecipazione popolare come sta accadendo per i 2 euro Erasmus 2022 – e, probabilmente, “sbilanciarsi” un po’ verso tematiche di forte impatto sociale come ha già saputo fare, del resto, per la moneta dedicata a Telethon.

Perché, dunque, non si è pensato anche a ricordare Stazzema o il Binario 21? Secondo noi è abbastanza evidente: questi eventi “sensibili” del nostro passato recente presentano tuttora – come in Germania il periodo nazista, o in Spagna il franchismo – una componente ideologica quanto meno “delicata” che, perfino  in ambienti istituzionali e parlamentari, se da un lato può portare plauso, dall’altro può generare qualche mugugno e qualche attrito. Del resto, il Giorno del ricordo per le vittime delle foibe non è stato istituito appena nel 2004?

La Storia, tuttavia, non cambia se le sue pagine più oscure, come spazzatura, vengono raccolte sotto il tappeto; casomai la Storia potrà essere diversa e migliore, in un futuro, se la memoria verrà perpetuata, anche attraverso le monete e il diritto al collezionismo.