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L’analisi del lessico iconografico delle monete, un originale approccio di metodo ideato in Italia e con potenzialità ancora da sviluppare

 

di Roberto Ganganelli | Questo Dritto & Rovescio prende le mosse dall’articolo È davvero Tommaso di Villanova il santo sulla piastra di Alessandro VII? che abbiamo appena pubblicato e che scardina, è il caso di dirlo, una delle classificazioni più comunemente accettate nella monetazione papale, dai tempi di Saverio Scilla in poi.

Invitandovi a leggere l’articolo e giudicare in piena libertà quanto sosteniamo, ci preme qui sottolineare il  tratto di metodo che ci ha guidati nella nuova lettura della celebre moneta di papa Chigi. Un modo di approcciarsi alla numismatica che prende le mosse da un progetto di ricerca fra i più originali e innovativi che abbiano coinvolto gli atenei italiani negli ultimi decenni, il Lexicon Iconographicum Numismaticae.

Avviato nel 2000, promosso dalla professoressa Maria Caccamo Caltabiano, il progetto LIN ha visto come capofila l’Università degli Studi di Messina in collaborazione con quelle di Bologna, Genova e Milano ed ha avuto il patrocinio dell’International Numismatic Council e dell’Accademia dei Lincei.

La professoressa Maria Caccamo Caltabiano, capofila nell'approccio al lessico monetale come metodo di analisi e ideatrice del progetto "LIN"
La professoressa Maria Caccamo Caltabiano, capofila nell’approccio al lessico monetale come metodo di analisi e ideatrice del progetto “LIN”

L’idea iniziale fu di creare repertori informatizzati di immagini monetali, indicizzati sulla base dei soggetti e degli attributi qualificanti. Attraverso l’approfondimento di temi specifici e la realizzazione di database utili non solo alla catalogazione e allo studio dei documenti monetali, ma soprattutto indispensabili per l’interpretazione delle iconografie, i soggetti iconici o “tipi” presenti sulle monete sono stati studiati – con metodo interdisciplinare – “nello spazio e nel tempo”, al fine di comprenderne le origini, le articolazioni, la diffusione, i processi di mutamento semantico, le trasformazioni e gli arricchimenti di significato.

Ogni simbolo una “parola”, ogni moneta una “frase”, ogni serie monetale un possibile “narrazione”: una prospettiva affascinante che nel tempo ha dato vita ad una serie di volumi a firma di studiosi come Mariangela Puglisi, Grazia Salamone, Katia Longo, Daniele Castrizio, senza contare la stessa Maria Caccamo Caltabiano e Lucia Travaini, che nel 2012 diede vita al convegno di studi Polis, urbs, civitas: moneta e identità e ai relativi atti (curati con Gianpiera Arrigoni).

“Tutto ciò – si leggeva in una delle prime presentazioni del Lexicon Iconographicum Numismaticae – nella convinzione che sia importante negli studi storici recuperare una ‘tradizione iconica’ , di pari dignità e forse maggiore importanza della più nota ed ampiamente studiata ‘tradizione letteraria’, con il vantaggio – nel caso delle iconografie monetali – di utilizzare testimonianze omogenee, dirette e di cui è nota sia la provenienza che – con altissima approssimazione – anche la cronologia”.

Ecco, proprio la “tradizione iconica” ossia l’approccio al lessico monetale ha portato a confutare l’accettata tesi che fosse Tommaso di Villanova il santo sulla piastra di Alessandro VII, a riprova della bontà e versatilità di un approccio alla moneta, intesa come documento storico, che se applicato correttamente può permettere di correggere, o quanto meno di precisare e di approfondire, una serie di interpretazioni “storiche” ormai fossilizzate di tipologie più o meno celebri su cui, spesso, la nostra pigrizia non ci porta a riflettere a sufficienza.

Ciascun segno e ciascuna immagine hanno un significato ben preciso e nella moneta, uno dei più formidabili veicoli di comunicazione ideati dal genere umano, mai nulla è lasciato al caso. Ciò che ci appare ancora oscuro, o “casuale”, attende soltanto di essere interpretato. E il lessico delle immagini può essere la chiave.