Sul mercato sono apparse monete maltesi nelle card delle bimetalliche del Belgio e subito qualcuno ha subito messo in atto una speculazione
a cura della redazione | Ci scrive Massimiliano Aiello, uno dei soci storici del Worldwide Bimetallic Collector Club, l’associazione mondiale che riunisce gli appassionati di monete bimetalliche: “Vorrei una vostra opinione su una nuova ‘svista’ che riguarda una moneta commemorativa da 2 euro. Questa volta non si tratta di un errore di conio come in occasione della moneta lituana coniata sui tondelli léttoni. La Royal Dutch Mint ha emesso quest’anno, per il Belgio, la moneta commemorativa da 2 euro Art Nouveau, uscita anche con le solite due card bilingui e proof.
Coincard belga, moneta maltese: un errore di confezionamento
Da qualche tempo sta circolando in vendita sul web, però, una card ufficiale Art Noveau con dentro la moneta da 2 euro di Malta che commemora Copernico (sempre coniata dalla zecca olandese). La moneta maltese però non è stata ancora emessa e lo sarà presumibilmente entro settembre.
Pensate che nella zecca olandese abbiamo potuto prendere un abbaglio del genere? Non guardano le monete prima e dopo averle confezionate? Io penso che i controlli di qualità siano elevati, ma sembra che le card non abbiano segni di manomissione e che soprattutto ad oggi solo la zecca olandese è in possesso delle monete maltesi per Copernico.
Io non lo considero un errore di conio perché le monete sono perfettamente integre, è un mero errore di inserimento nelle card, ma fatto sta che qualcuno prova a venderle a mille euro ciascuna e questa cosa mi fa una grande rabbia, perché stanno riducendo la numismatica a un grande mercato generale. Cosa ne pensate?”
Rispondiamo con piacere a Massimiliano Aiello concordando con la sua analisi. Non si tratta di altro se non di un errore di confezionamento che nulla aggiunge e nulla toglie alla 2 euro maltese per Copernico – bellissima, peraltro – modellata dalla nostra Daniela Fusco (leggi qui per approfondire).
Purtroppo c’è chi tenta di acchiappare il classico “pollo”, anche in questo caso, come coloro che mettono in vendita a cifre elevatissime delle comuni monete in lire circolate, facendosi forti delle tante fake news che sono pubblicate in rete.
Il packaging come pretesto per più di una speculazione
Non parliamo poi dell’annosa questione “scatole”: il packaging, per quanto gradevole e originale, perfino lussuoso, non conferisce alcun plusvalore a una moneta né al momento dell’emissione né in prospettiva futura. Quello basato sulle confezioni, e in subordine sul contenuto, è un mercato “drogato” destinato a lasciare quanti ne sono coinvolti con un pugno di mosche in mano. La numismatica è ben altro.
