Accanto a serie di successo, come quella per la cultura enogastronomica, tra le monete italiane 2023 anche emissioni per parchi, cultura e fumetti

 

di Roberto Ganganelli | Sono stati pubblicati nei numeri della Gazzetta ufficiale del 21 e 22 dicembre 2022 i decreti con i quali il MEF annuncia gran parte delle monete italiane 2023, quelle, per intenderci, destinate a scatenare gli appetiti sia dei collezionisti di lungo corso che di tanti “numismatici estemporanei” attratti dalla varietà dei temi e dei soggetti.

Tre coniazioni da 5 euro per Diabolik, Eva Kant e Ginko

Soggetti che quest’anno vedono il Poligrafico e zecca dello Stato italiano cimentarsi con una tematica di grande presa popolare, quella del fumetto. Il fumetto nostrano, per la precisione, dal momento che saranno niente meno che Diabolik, la sua inseparabile compagna Eva Kant e l’irriducibile ispettore Ginko i protagonisti di tre monete.

Le monete italiane 2023 serie Fumetti saranno in cupronichel fior di conio con elementi colorati, diametro di 32 millimetri e 15,60 grammi di peso, con facciale di 5 euro. Le tre previste per celebrare i personaggi ideati dalle sorelle Angela e Luciana Giussani nel 1962, come accennato, ci mostreranno i volti dei tre principali protagonisti delle storie di Diabolik.

Il geniale ladro – inizialmente anche spietato assassino, ma che col tempo acquisirà una sua morale diventando più “umano” – è raffigurato al dritto in un quadrato, di tre quarti di spalle e con la tipica tuta che lascia scoperto solo il glaciale sguardo; al rovescio, comune alle tre monete della serie, la Jaguar di Diabolik in piena corsa, altra icona del celebre fumetto che rappresenta la “faccia comune” del trittico.

Sulla seconda moneta Fumetti, invece, al dritto sorride ammiccante una seducente Eva Kant, non certo la remissiva e classica fidanzata d’altri tempi ma, a sua volta, un’abile ladra, immagine speculare al femminile del personaggio (lei bionda e sensuale, lui moro e cupo) e indispensabile complice di Diabolik.

C’è poi il “buono” della serie, l’ispettore Ginko: vera e propria antitesi del protagonista, anche se destinato a essere sempre sconfitto, non è un “perdente” in quanto Diabolik riesce a vincere solo dal momento che, diversamente da lui, dispone di avanzati mezzi tecnologici e maschere e, soprattutto, non ha leggi e regolamenti da rispettare.

Tutte e tre le monete italiane 2023 per Diabolik porteranno la firma di Claudia Momoni. Il loro corso legale decorre già dal 1° gennaio, anche se al momento non si conoscono né contingenti, né prezzi di commercializzazione né date di emissione.

Sapori d’Italia, tocca alle specialità del Veneto e del Lazio

Lo stesso vale per le due monete italiane 2023 della serie Sapori d’Italia che saranno dedicate, rispettivamente, al Veneto e al Lazio con i binomi “Prosecco e granseola” e “Frascati e amatriciana”. Come sempre da 5 euro, in cupro nichel fior di conio con elementi a colori, le monete hanno per autrice la brava Marta Bonifacio.

Al dritto della moneta per il Lazio una composizione di elementi tipici della tradizione enogastronomica della regione: un carciofo romanesco, un piatto di amatriciana, un bel grappolo d’uva Malvasia Puntinata e il Frascati nella tipica caraffa, all’interno di un ottagono, che richiama il simbolo della Regione Lazio ma che riprende anche le decorazioni dei soffitti a cassettoni presenti in tante basiliche romane. Sullo sfondo, pianta della città di Roma.

Al rovescio l’elegante raffigurazione di un acquedotto romano su cui si stagliano dei pini marittimi, caratteristici del paesaggio laziale. In basso soggetti marini tratti da mosaici delle Terme di Nettuno di Ostia Antica.

Bella, davvero bella anche la 5 euro dedicata al Veneto dei sapori: al dritto una flûte di Prosecco e un piatto con la granseola in primo piano; sullo sfondo una gondola, il Ponte di Rialto e una composizione di onde stilizzate

In alto, al rovescio, su una stelle a otto punte tratta dalla Cappella degli Scrovegni di Padova, ecco il Leone alato di Bassano del Grappa, simbolo della Serenissima e oggi del Veneto; in basso, a destra, un prospetto di Villa Almerico Capra detta “La Rotonda” di Andrea Palladio, come si presentava nel progetto originario.

Altre monete italiane 2023 all’insegna dell’arte e della cultura

Un ultima tranche del programma numismatico messo in pista dal Poligrafico e zecca dello Stato italiano – mancano, come sopra, le date, i prezzi e i contingenti di produzione – riguarda i temi dell’ambiente, dell’arte e della cultura.

Ricorrono quest’anno, innanzi tutto, i cento anni dall’istituzione del Parco nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise che saranno celebrati con una 5 euro in argento (925 millesimi, 32 millimetri per 18 grammi) che sarà emessa con elementi a colori, a finitura fior di conio e su modelli dell’artista Antonio Vecchio.

Al dritto una composizione di fauna e flora rappresentative del parco: la Scarpetta di Venere, della famiglia delle orchidee a rischio di estinzione, il camoscio appenninico, l’aquila reale e l’orso bruno marsicano; sullo sfondo un particolare del monte Meta, una delle vette più alte e suggestive dei Monti Marsicani, nell’Appennino abruzzese.

Al rovescio il logo ufficiale del Parco nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise in evidenza su una decorazione formata da foglie di faggio che caratterizzano le vaste foreste che rivestono i monti e le alte praterie rupestri.

Dalla natura alla cultura per la moneta in rame da 5 euro di facciale che celebrerà Bergamo e Brescia, scelte come Capitali italiane della cultura 2023: anche questa moneta sarà in fior di conio e – passateci un po’ di “imparzialità” – già dai disegni il maestro Uliana Pernazza sembra aver creato un ennesimo capolavoro in tondello.

Nei 32 millimetri della moneta (15 grammi di peso) l’artista ha infatti composto una vera e propria sinfonia iconografica. Al dritto, nella sezione, del dritto una serie di edifici storici della città di Bergamo: la Torre del Galgario, il Battistero del Duomo, Porta San Giacomo e il Palazzo della Ragione; al centro, altriedifici storici di Brescia: il Castello, denominato il “Falcone d’Italia”, il Palazzo della Loggia e il “Capitolium”; in basso, a sinistra un motivo ripreso da un mosaico delle Domus dell’Ortaglia dell’antica Brixia romana, a destra un particolare di un capitello del Palazzo della Ragione.

Altrettanto complesso e affascinante il rovescio: a sinistra, particolare della Vittoria Alata, statuain bronzo simbolo della città, conservata presso il Capitolium; in alto un motivo decorativo a mosaico, ripreso da un pavimento delle Domus dell’Ortaglia; a destra, due oche e un motivo floreale tratti da un capitello del Palazzo della Ragione; al centro, un particolare del protiro settentrionale della Basilica di Santa Maria Maggiore a Bergamo.

Oro e argento per il genio architettonico di Vanvitelli

Due le monete italiane 2023, infine, che saranno dedicate ai due secoli e mezzo trascorsi dalla scomparsa dell’architetto napoletano Luigi Vanvitelli: una 5 euro in argento e una 20 euro d’oro, entrambe in finitura proof e firmate Uliana Pernazza.

Sul dritto dei 5 euro, in primo piano, un ritratto di Luigi Vanvitelli tratto da un dipinto di autore ignoto conservato presso l’Accademia di San Luca a Roma; sullo sfondo un dettaglio del pavimento del vestibolo superiore della Reggia di Caserta.

Nel rovescio, a sinistra, un particolare del prospetto della stessa Reggia di Caserta, capolavoro assoluto del Vanvitelli, che raffigura la facciata centrale affiancato e, a destra, un particolare della sezione del rilievo dello scalone d’onore della reggia. In basso, la firma autografa di Luigi Vanvitelli e una conchiglia, motivo che egli proponeva spesso nelle sue architetture come elemento decorativo.

La moneta in oro da 20 euro ha lo stesso dritto (salvo la conchiglia sotto il ritratto del Vanvitelli) ma, al rovescio, tutto cambia: Uliana Pernazza ci propone infatti in primo piano un amorino, particolare scultoreo tratto dalla Fontana di Venere e Adone situata nel Parco della Reggia di Caserta; sullo sfondo, invece, il prospetto della Reggia verso il Parco.

È tutto? Probabilmente no, mancano Dante e…

Il programma delle monete italiane 2023 destinato da Ministero dell’Economia e finanze e IPZS ai collezionisti non è ancora completo: come lo scorso anno, infatti, ci sono state le bimetalliche da 5 euro proof per i Carabinieri antifalsificazione monetaria e per Alberto Sordi, in molti si aspettano anche quest’anno delle coniazioni di questo tipo, magari una di impronta istituzionale e una “pop”.

Altre monete d’argento da 5 e 10 euro potrebbero, inoltre, essere messe in  calendario. Chissà se anche l’idea – ventilata tempo fa – di una commemorativa per Raffaella Carrà non troverà realizzazione? Certo dovranno arrivare le “dantesche” in oro e in argento dedicate al Paradiso: altrimenti, che Divina commedia sarebbe?

In attesa di conferme o smentite, trovate le informazioni su altre monete italiane 2023 – le 2 euro per Manzoni e l’Aeronautica, nonché le riedizioni in oro della 5 lire Delfino, la moneta serie Fontane e quella per gli animali in pericolo – semplicemente cliccando qui.