Il primo carro armato in tondello effigiato nel 1918 | Quando la tecnologia bellica diventa protagonista del “picciol cerchio” e si fonde con la classicità

 

La prima medaglia dedicata nella storia ad un carro armato: è del 1918 e rende omaggio al "St. Chamond", mostro d'acciaio dell'esercito francese
La prima medaglia dedicata nella storia ad un carro armato: è del 1918 e rende omaggio al “St. Chamond”, mostro d’acciaio dell’esercito francese

di Roberto Ganganelli | “Per quanto riguarda i carri armati, che alcuni ritengono possano portarci ad un’abbreviazione delle guerre, la loro inadeguatezza è straordinaria”.

Lo sapevate che a pronunciare queste parole – che si sarebbero rivelate quanto mai inesatte nel corso ‘900 – fu, durante la Grande guerra, Philippe Pétain, generale francese che sarebbe passato alla storia come capo del governo di Vichy?

Del resto, sul fronte occidentale i lentissimi e pesanti carri francesi Saint Chamond e i loro “colleghi” schierati sotto altre bandiere avevo dato certo prova di brillantezza ma, nonostante i modesti risultati, a fine conflitto ai carri francesi sarebbe stata dedicata una bella medaglia coniata dalla Monnaie de Paris.

Modellata e incisa da Pierre-Alexandre Morlon, coniata in bronzo (mm 68), quella che è quasi la prima celebrativa dedicata ad un carro armato nella storia vede al dritto una Vittoria in volo, che stringe la spada e “guida” un mastodontico Saint Chamond al superamento di un ostacolo sul campo di battaglia. Al rovescio un serto di alloro e di fiori circonda una sorta di “oblò” vuoto, lasciato libero per iscrizioni dedicatorie e personalizzate.

Un esemplare di "St. Chamond" restaurato dall'Armeé de Terre durante una parata
Un esemplare di “St. Chamond” restaurato dall’Armeé de Terre durante una parata

Il battesimo del fuoco dei carri armati era avvenuto nel 1916, nella battaglia della Somme, ma – lungi dall’aver trovato un impiego tattico risolutivo – i giganti d’acciaio erano stati impiegati in seguito più per impressionare il nemico e proteggere (poco) le fanterie che per vere azioni di sfondamento.

Pesante ben 23,4 tonnellate, lungo quasi nove metri, il Saint Chamond in particolare aveva bisogno di un equipaggio di ben nove uomini per manovrare e raggiungeva la modestissima velocità di 8,5 chilometri orari. Solo l’epica guerresca e l’arte della medaglia, a ben pensarci, potevano conferire ad un simile mostro d’acciaio la leggerezza e il dinamismo propri di un antico guerriero.