Il mondo intero, o almeno quello cristiano e in particolare cattolico, ha atteso la fumata bianca che venerdì 8 maggio 2025 alle ore 18.07 da Piazza San Pietro, ha comunicato dal l’avvenuta elezione del nuovo pontefice della Chiesa cattolica, l’agostiniano Robert Francis Prevost “qui sibit nomen imposuit” di papa Leone XIV.
Quale dote spirituale e quali frutti il nuovo papa porterà alla Chiesa e al mondo, lo scopriremo nel tempo. Per noi numismatici, credenti e non, ogni nuovo papa significa anche nuove pagine che verranno scritte nella millenaria storia della moneta e della medaglia pontificie; dal nostro – certamente parziale – punto di vista attendiamo dunque con impazienza di scoprire quali messaggi papa Leone XIV affiderà al metallo coniato per sottolineare i momenti salienti del suo cammino pastorale.
Profondo conoscitore del mondo cattolico, il professor Massimiliano Marianelli è docente ordinario di Filosofia all’Università di Perugia e tra i candidati a rettore per il periodo 2025-20131
Scopriremo se, a differenza di Francesco, papa Leone XIV accetterà di apparire in moneta col proprio ritratto e, quando la Zecca dello Stato Vaticano (da lungo tempo inattiva per ragioni interne, finora non del tutto chiarite) riprenderà le emissioni, potremo ammirare finalmente quegli oggetti così affascinanti che, da oltre due millenni e mezzo, scandiscono la storia dei popoli e delle umane istituzioni, Santa Sede compresa.
Per farlo ci sarà tempo; oggi lasciamo spazio – anche perché il nuovo pontefice ha, tra le sue peculiarità, quella di essere laureato sia in Matematica che in Filosofia – a una riflessione che ci ha affidato il filosofo Massimiliano Marianelli, docente ordinario di Storia della Filosofia e direttore del Dipartimento di Filosofia, Scienze sociali, umane e della formazione presso l’Università di Perugia.
“In Illo uno unum” sono le parole di sant’Agostino che Leone XIV ha scelto nel motto, abbinato stemma col giglio che richiama la purezza e Maria e con un libro sul quale vi è un cuore trafitto da una freccia. L’immagine richiama la conversione di Agostino che egli descriveva con le parole “Vulnerasti cor meum verbo tuo“, ossia “Hai trafitto il mio cuore con la tua parola”. Confermata sopra lo stemma la mitria vescovile adottata già da Benedetto XVI e Francesco in luogo della tiara
“Il primo papa statunitense, successore di papa Francesco, prende il nome di Leone XIV. Nome che – sottolinea il professor Marianelli – ricorda Leone XIII, un papa attento ai cambiamenti e alle ‘cose nuove’, capace di proporre una rilettura della modernità e aprirsi al mondo con una visione attenta ai cambiamenti sociali e politici.
Fu un papa significativo anche per la città di Perugia, di cui fu lungamente arcivescovo. Leone XIII fu impegnato significativamente anche nell’ambiente culturale e intellettuale delle Università del suo tempo. Aperture che, evocate dal nome presto dal nuovo papa, lasciano sperare in ‘cose nuove’ per il nostro tempo e in un impegno attivo e determinante a favore della pace.
La medaglia dell’anno XV di papa Leone XIII Pecci, emessa nel 1891, ricorda la promulgazione della storica enciclica Rerum Novarum con cui per la prima volta la Chiesa dava un indirizzo ai lavoratori cristiani e si poneva da mediatrice per la risoluzione delle lotte di classe
Nella lettera apostolica Principibus populisque universis del 1894, Leone XIII invitava ad un impegno attivo per la pace l’Europa, nella quale ‘Già da molti anni si vive una pace più apparente che reale. Colte da sospetti reciproci, quasi tutte le nazioni si affannano nella gara febbrile agli armamenti’. Il nuovo papa Leone XIV, ha esordito con le parole ‘La pace sia con tutti Voi’ e invitato alla ricerca della pace, lasciando chiaramente presagire la via e l’impegno suo pontificato, una via di certa attualità per il nostro tempo”.
Concludiamo ringraziando il maestro Luigi Oldani – autore, fra l’altro, di varie monete di papa Francesco – che il giorno stesso dell’elezione ha realizzato il ritratto di papa Leone XIV che pubblichiamo in apertura.