Focus sulle monete greche, romane repubblicane e imperiali e sulle medievali e moderne di zecche italiane, ma il catalogo Artemide LIX del 6-7 maggio offre anche monete mondiali e medaglie di pregio, tutte da scoprire

 

informazione pubblicitaria | Il 6 e 7 maggio verrà battuta l’asta Artemide LIX, nuovo appuntamento atteso dai collezionisti che potranno trovare nel catalogo (clicca qui per accedere) una bella selezione, in particolare, di monete greche e romane e di zecche italiane. Non mancheranno, naturalmente, le monete estere, le medaglie e le placchette, le coniazioni di Casa Savoia e della Repubblica Italiana.

Due le sessioni d’asta previste per l’incanto Artemide LIX: la prima inizierà alle ore 15.00 di sabato 6 maggio e saranno battuti i lotti da 1 a 513; alla stessa ora di domenica 7 maggio sarà la volta dei lotti dal 514 al 1308. Ricordandovi che le offerte sono già aperte, vi invitiamo a visionare tutti i lotti del nostro ricco catalogo del quale siamo orgogliosi di presentarvi qui una piccola selezione di esemplari di spicco.

Monete greche di zecche dell’Italia meridionale

Dei 108 lotti che compongono questa sezione del catalogo Artemide LIX, la maggior parte sono monete coniate in bronzo che, con le loro antiche patine e la finezza delle incisioni, ci restituiscono frammenti di un’epoca – quella classica scaturita dalla migrazione greca in Italia – di estremo fascino e suggestione.

Canusium, Luceria, Venusia e Teate sono le zecche rappresentate e da Canusium proviene per l’appunto il lotto 8, un’oncia di estrema rarità coniata nel 206-195 a.C. con testa elmata di Roma e prora (base 500 euro); venne invece coniato a Luceria nel 213 a.C. il meraviglioso quinario in argento al lotto 36, al classico rovescio dei Dioscuri al galoppo, alla base di 200 euro (clicca per il video).

artemide lixDella zecca di Teate presentiamo invece due monete: al lotto 64 un bronzo AE17 che definire eccezionale non è esagerato per la rarità R3, le condizioni di leggibilità e la patina (325-275 a.C. la datazione, base di 250 euro) e al lotto 72 un altrettanto affascinante quincux del periodo 225-200 a.C. con al dritto testa di Atena con elmo corinzio e al rovescio la civetta con fascio di fulmini e segno di valore. Questa moneta (clicca per il video) si distingue per la perfezione dei dettagli e merita dunque 250 di base d’asta.

Monete greche di altre regioni e zecche

Dal mondo celtico e dalla regione danubiana viene il lotto 114 dell’asta Artemide LIX, una eccellente tretradracma a imitazione di quelle macedoni di Filippo II, coniata nel II secolo a.C. e – ai tipi di Zeus e del cavaliere – è proposta al lotto 114 a partire da 1500 euro mentre merita un punteggio MS62 da parte di Classical Coin Grading il lotto 121 (clicca per il video) che presenta un superbo esemplare da 10 unità di Populonia, tipo Metus primo gruppo, coniato nel periodo 425-400 a.C. (base 3500 euro).

artemide lixPassiamo a Tarentum per mostrarvi un esemplare di nomos in argento risalente al periodo 240-228 a.C. ed eccezionale per la conservazione e la raffinatezza dello stile: al lotto 148, alla base di 1000 euro, ci mostra un dritto un guerriero a cavallo e al rovescio Phalantos sul delfino con tridente e piccola Nike; in basso al dritto il nome del magistrato Kallikrates. Dall’Africa e dalla dinastia tolemaica, invece, al lotto 277 ecco un ottodracma in oro di Alessandria, 276-271 a.C., con doppio ritratto sia al dritto che al rovescio: al dritto Tolomeo II Filadelfo con Arsinoe II e al rovescio Tolomeo I e Berenice I: un “ritratto numismatico di famiglia” di eccellente qualità, raro e meritevole di 10.000 euro di base d’asta (clicca per il video).

Monete romane repubblicane e imperiali

Sono in totale ben 450 le monete provenienti dal mondo romano che l’asta Artemide LIX del 6-7 maggio propone in catalogo e non è affatto semplice operare una selezione dal momento che gli esemplari proposti spaziano dalle serie arcaiche fuse fino al tardo Impero e la varietà di tipi e raffigurazioni è come sempre vastissima.

È tuttavia impossibile non citare il maestoso asse fuso in bronzo nel 230 a.C. circa al lotto 301, con doppia testa di Roma con elmo frigio e clava dietro la nuca (base 6000 euro): la moneta, pesante ben 289 grammi per 67,5 millimetri di diametro, è infatti uno dei migliori esemplari noti di questo tipo, peraltro impreziosito da una splendida patina verde (clicca per il video). Ne merita invece 5000 il lotto 470, denario del 61 a.C. a nome di M. Aemilius Lepidus con testa femminile velata e la Basilica Emilia, rarissimo e di squisita fattura.

artemide lixSoffermiamoci ora sui lotti 499 e 500: al primo troviamo il sempre ricercato aureo a nome di L. Munatius Plancus coniato a Roma nel 45 a.C., sotto Giulio Cesare, con testa della Vittoria e al rovescio il praefericulum, vaso in bronzo usato durante i sacrifici (rarissimo, base 4000 euro); al successivo lotto, invece, parte da 250 euro un superbo asse in bronzo di zecca siciliana del 42-38 a.C. con doppio ritratto di Pompeo Magno su testa gianiforme e al rovescio la prora navis (clicca per il video).

Dalla Repubblica agli albori dell’Impero per un denario di Augusto, lotto 518, coniato nel 29 a.C. con ritratto anepigrafe al dritto e trofei militari e navali al rovescio proposto in asta Artemide LIX a 1000 euro di base; ne servono 10.000, invece, per tentare di mettere in collezione l’aureo di Tiberio al lotto 539, con al rovescio Livia sotto le sembianze della Pace.

artemide lixInvitandovi a visionare con attenzione la scelta di denari, sesterzi e altri nominali in catalogo, vi mostriamo ora uno “spicciolo” di pregio, il rarissimo semisse di Nerone al lotto 556 classificato MS64 da Classical Coin Grading e alla base di 150 euro e con al rovescio un’altare decorato da grifoni, sopra un’urna e una corona d’alloro, uno scudo rotondo poggiato a fianco: il tutto in appena 17 millimetri di diametro (clicca per il video). Antonino Pio e Marco Aurelio come cesare campeggiano invece sul denario al lotto 595, battuto nel 140-144 e offerto in slab Classical Coin Grading MS65 a 500 euro di partenza.

Con un salto alla fine del III secolo, al lotto 704 ci piace mostrarvi un bellissimo quinario in bronzo della zecca di Camolodunum a nome di Alletto (293-296) che reca al rovrescio la navis lusoria, agile imbarcazione militare usata sul Reno e sul Danubio dalle truppe romane (leggi qui un approfondimento): in slab Classical Coin Grading MS64, ha una base d’asta di 350 euro (clicca per il video). E, per concludere con un altro delizioso bronzetto tardo imperiale, al lotto 712 a 100 euro di base ecco un follis per Treveri con ritratto di Fausta, moglie di Costantino I. A voi il piacere di analizzare tutti gli altri lotti di questa sezione.

artemide lixMonete e medaglie di zecche italiane medievali e moderne

Un’altra sezione particolarmente importante del catalogo Artemide LIX del 6-7 maggio è quella delle coniazioni relative alle officine della Penisola italiana, ricca di 256 lotti con varie rarità ad iniziare dal tarì amalfitano di Federico II sotto la reggenza della madre Costanza (lotto 817, base 3500 euro, pochi esemplari noti). La moneta simbolo di Federico, Stupor Mundi, è invece in catalogo al lotto 852: si tratta di un augustale per Brindisi, R3 e di bellissimo stile, sigillato Classical Coin Grading AU55 proposto da una base di 7000 euro (clicca per il video).

Ricordandovi di porre attenzione sulle tante monete “piccole” del catalogo, ci spostiamo a Milano per il lotto 920, testone di Galeazzo Maria Sforza (1466-1476) alla base di 1000 euro, e quindi a Napoli per il sempre affascinante saluto d’oro angioino a nome di Carlo I (1266-1285) offerto al lotto 945 alla base di 3000 euro (leggi qui un approfondimento). A seguire, altre splendide monete medievali dalle zecche del Meridione, in tutto il loro fascino, nonché interessanti esemplari papali e veneziani, comprese alcune bolle in piombo di pontefici e dogi.

artemide lixRegno d’Italia, Repubblica Italiana e medaglie papali

Concludiamo questa anteprima dell’asta Artemide LIX del 6-7 maggio con qualche flash sulla monetazione italiana dall’unificazione del 1861 a oggi, presentandovi innanzi tutto i lotti 1087 e 1090, 100 lire Vetta d’Italia 1925 e 5 lire Quadriga 1914: alle basi rispettive di 4500 e 3000 euro, sono entrambe monete ambite dai collezionisti di Vittorio Emanuele III e tra le più belle della sua produzione numismatica.

Altrettanto ambita la serie repubblicana completa del 1947, la più rara dell’immediato dopoguerra, offerta in catalogo a 2500 euro di partenza con le monete tutte in conservazione splendida o superiore; per quanto riguarda infine la medaglistica papale, lasciando ai nostri lettori il piacere di approfondire la parte di catalogo relativa alle monete mondiali, portiamo l’attenzione su alcune coniazioni annuali e straordinarie in oro di notevole rarità e perfetta conservazione, tutte da ammirare. Vi aspettiamo all’asta Artemide LIX del 6-7 maggio: le offerte sono aperte.

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