Oltre 2700 lotti di monete di zecche italiane, Regno e Repubblica, coniazioni estere, medaglie e cartamoneta per una ricchissima e-auction di primavera con rarità e curiosità tutte da scoprire

 

informazione pubblicitaria | Le offerte online sono aperte sulla piattaforma www.bertolamifinearts.com e le sessioni live si svolgeranno il 27 e 28 marzo: il tutto, per i 2765 lotti dell’asta elettronica numero 97 che si presenta come una delle vendite più ricche e articolate di questa primavera numismatica in Italia.

Sabato 20 marzo dalle ore 12.00 saranno battuti i lotti 1-1467 mentre domenica 28 marzo delle ore 12.00 saranno esitati i lotti 1468-2765 e le offerte pre asta potranno essere effettuate anche durante lo svolgimento del live bidding dal momento che il sistema elettronico è strutturato per accettare offerte pre asta sino a cinque lotti prima della gara a cui si intende partecipare.

Il nucleo centrale dell’asta è costituito da un’ampia collezione che è stata costituita nel tempo, basandosi sul catalogo Gigante, e realizzata con i criteri “di una volta” e cioè senza la ricerca ossessiva del fior di conio, ma con l’obiettivo di comprendere il maggior numero possibile di monete possibile.

Se volete accedere direttamente al catalogo online per registrarvi e sottoporre le vostre offerte è sufficiente cliccare qui; se invece volete scoprire alcune delle perle numismatiche di questa E-auction 97 di Bertolami Fine Arts, realizzata in collaborazione con Numismatica Felsinea, ecco per voi una piccola selezione.

Rigorosamente in ordine di apparizione nel catalogo, per la sezione delle monete estere voliamo fino in Cina con i lotti 33 e 34. Il primo è un rarissimo set di monete da 400 yuan 1949-1979 in scatola deluxe per il 30° anniversario della fondazione della Repubblica Popolare Cinese in finitura proof, le monete raffigurano Piazza Tien’anmen, il Monumento agli Eroi del Popolo, la Grande Sala del Popolo e il Mausoleo di Mao Zedong. In conservazione Fdc e con rarità R3, al peso complessivo di 67,84 grammi d’oro, la serie parte da una base di € 2850.

Sono appena 2248, invece, i pezzi coniati per i 150 yuan del 1984 emessi a celebrazione dell’Anno del topo nel calendario cinese: anche questi, proof e nella loro scatola originali, pesanti 8 grammi d’oro, sono R3 e Fdc e si meritano una base di € 3200 in ragione della loro fortissima richiesta da parte dei collezionisti orientali.

La sezione delle zecche italiane è ricchissima: invitandovi a visionare la selezione di monete della Prima Repubblica Romana, procedendo in ordine alfabetico fra le centinaia di monete coniate nella nostra penisola prima dell’unificazione segnaliamo al lotto 271 un eccezionale scudo d’oro per Carlo V (1516-1556) coniato a Cagliari con al D/ stemma coronato e al /R croce fogliata (CNI 1/4; MIR 26) in ottima conservazione per questa rarissima emissione e sicuramente il miglior esemplare che ci sia capitato di osservare. Di rarità R3, in conservazione bello Spl e corredato di perizia fotografica del professor Enrico Piras, massimo esperto della monetazione sarda, lo scudo parte da una base di € 2500.

Dalla Sardegna alla Lombardia sotto dominazione spagnola, ecco la quadrupla milanese per Filippo IV (1621-1665) con al D/ busto radiato e al R/ stemma inquartato (CNI 155/162; Crippa 1/2) che, in bel Bb, a motivo della rarità R3 merita € 1700 di base d’asta.

Parte da € 1500, invece, un suggestivo ducato per Napoli a nome di Carlo V (1516-1556) con al D/ testa laureata e la R/ stemma su aquila bicipite (R P.R. 9; MIR 131) proposto in conservazione Spl al lotto 569. Ed è solo una delle numerosissime monete partenopee di questa e-auction, che vi invitiamo a visionare nei dettagli anche per quanto riguarda i nominali in argento e le monete “minori”, spesso fondamentali per il completamento di una collezione.

Per la zecca papale di Roma, ad esempio, oltre a piastre, testoni, giuli e grossi in argento, baiocchi e altre tipologie in rame e mistura, una piccola rarità in oro è rappresentata dalle 5 lire in oro del 1866 a nome di Pio IX, ultimo papa re: proposta al lotto 1053, è Fdc e R3 e, in virtù dell’essere uno dei migliori esemplari esistenti, merita una base di € 500.

Non potendo ovviamente soffermarci su tutte le rarità e particolarità in catalogo, per Casa Savoia presentiamo qui, a titolo esemplificativo, le magnifiche 100 lire 1837 per Torino a nome di Carlo Alberto (1831-1849) che, R3 e qSpl, sono proposte a partire da € 2500. Solo un esempio fra le decine di esemplari relativi alla monetazione decimale sabauda che potete ammirare nel catalogo online e per cui potete concorrere con le vostre offerte.

Al lotto 1755 della e-auction del 27-28 marzo, invece, per Vittorio Emanuele II re d’Italia (1861-1878) troviamo un marengo ambitissimo, le 20 lire coniate nel 1873 nella ex zecca pontificia di Roma, da pochi anni divenuta Regia Zecca del Regno d’Italia (Pag. 469; Mont. 145): in qSpl/Spl, di rarità R4 la moneta viene proposta con una base di € 6700.

Per Umberto I (1878-1900), invece, le prestigiose 100 lire millesimate 1888 (Pag. 570; Mont. 4) nella stessa conservazione (qSpl/Spl) e con rarità R2 hanno una stima a partire da € 3000 (lotto 1807): si tratta del massimo nominale prodotto secondo i canoni dell’Unione Monetaria Latina, di cui l’Italia fu tra le nazioni fondatorici e che prevedeva che la moneta da 100 “unità”, per ogni paese, pesasse esattamente g 32,25 di oro a 900 millesimi di finezza e “l’unità” (franco, lira, peseta ecc…) avesse un peso di g 5,00 di argento a 900 millesimi di titolo.

Lasciano ai collezionisti la possibilità di visionare le monete della Repubblica Italiana (spiccano le emissioni del 1946 e 1947, ma ci sono anche divisionali e commemorative recenti ad ottime basi di partenza), passiamo ora alla sezione medaglistica di questa e-auction con una fantastica medaglia annuale dell’anno IX di Pio XI (1922-1939) che, R4 e Fdc, al lotto 2201 parte da € 4500: celebrativa della nascita dello Stato della Città del Vaticano a seguito del Concordato con l’Italia, è opera del maestro Aurelio Mistruzzi.

Ricordandovi di dare un’occhiata ai lotti multipli e alle monete e medaglie estere, sezioni ricche di centinaia di lotti, concludiamo con un esemplare di cartamoneta sardo piemontese: si tratta del biglietto da 1000 lire del 1° gennaio 1746, R5 e annullato, per cui le fonti documentali riferiscono che questi biglietti furono quasi subito ritirati e sostituiti con altri di taglio inferiore. Nel 1748, solo 43 erano presenti in mani private e questo. proposto al lotto 2385 con base di € 1500, unisce una grandissima rarità ad una elevata conservazione (qFDS).

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