Si terrà dall’11 al 14 ottobre nel capoluogo toscano il XXVIII Congresso FIDEM, evento globale per artisti, studiosi, cultori e aziende del “picciol cerchio”
di Roberto Ganganelli | Sono passati quarant’anni da quell’autunno del 1983 in cui Firenze, culla del Rinascimento, ospitò il XIX Congresso della FIDEM, la Fédération Internationale de la Médaille d’Art, il sodalizio internazionale che riunisce artisti del “picciol cerchio” celliniano, aziende produttrici, studiosi e cultori di questa disciplina che proprio in Italia, per merito di Pisanello, ebbe i natali nel XV secolo.
All’epoca fu Cesare Johnson (1914-2013), imprenditore del settore e fine studioso, a prendere le redini dell’organizzazione di un evento complesso e importante e lo fece – con successo – in memoria della moglie Velia Steiner (1916-1978), compagna di tutta la vita e a sua volta eccellente studiosa di medaglistica.
Il Congresso FIDEM torna a Firenze dopo quarant’anni
Pochi anni prima della sua scomparsa, ci provò invece Vittorio Lorioli (1930-2012) a riportare nella Penisola l’importante evento artistico culturale e quest’anno, finalmente, dall’11 al 14 ottobre Firenze tornerà capitale internazionale della medaglia con il XXVIII Congresso FIDEM grazie al lungo lavoro di organizzazione e coordinamento di Valeria Vettorato, conservatrice del Museo Bottacin di Padova e delegata nazionale FIDEM per l’Italia, nonchè al contributo di tante persone, organizzazioni e istituzioni che hanno lavorato per mesi a quello che si annuncia come un evento di grande spessore culturale.
Del resto, la FIDEM è stata fondata nel 1937 proprio con l’obiettivo di promuovere e diffondere l’arte della medaglia a livello internazionale, far conoscere sempre più questa disciplina e garantirne il riconoscimento tra le altre arti – spesso indicate come “maggiori” – aumentando la consapevolezza del valore, della storia e della tecnologia delle medaglie d’arte, principalmente attraverso pubblicazioni e l’organizzazione di eventi internazionali
La FIDEM opera in oltre quaranta nazioni del mondo e pubblica le riviste Médailles e The Medal. Inoltre, il sodalizio organizza anche un congresso ogni due anni e un’esposizione internazionale di medaglie d’arte per promuovere gli scambi tra gli artisti e far conoscere il loro lavoro a livello internazionale. Per ogni edizione del congresso viene inoltre coniata una medaglia ufficiale che nel 1983 venne modellata dal maestro Jorio Vivarelli (1922-2008) e che quest’anno, invece, sarà curata dalla Scuola dell’arte della medaglia.
Quattro giorni di focus sull’arte della medaglia ieri e oggi
Il XXVIII Congresso FIDEM si terrà dunque dal 10 al 14 ottobre a Firenze, con un ricco programma di conferenze e incontri sull’arte medaglistica e, inoltre, nei mesi di ottobre e novembre si terrà una mostra di medaglie artistiche da tutto il mondo presso la Sala Dante della Biblioteca nazionale. Un percorso d’eccezione che vedrà esposte circa seicento medaglie da tutto il mondo che saranno pubblicate in un apposito catalogo.
Gran parte del programma si svolgerà presso il Grand Hotel Baglioni e i congressisti potranno compiere escursioni e visite guidate al medagliere del Museo nazionale del Bargello, presso la storica zecca privata fiorentina Picchiani & Barlacchi e a Roma, alla Scuola dell’arte della medaglia.
Perchè è importante un Congresso FIDEM in Italia?
Quali valenze ha per l’Italia il XXVIII Congresso FIDEM di Firenze? Innanzi tutto, quello di riportare il mondo della medaglia “alle sue origini”, nella terra inaguagliabile in cui quest’arte è nata secoli fa e che, nel tempo, ha espresso talenti di livello assoluto e correnti espressive altrettanto importanti.
Quindi, mettere a confronto i diversi approcci a una disciplina che sa fondere gli stilemi artistici classici con le tendenze più d’avanguardia, che conserva sia un ruolo istituzionale che una forma di valore espressivo “privato” – si pensi alle grandi medaglie in esemplare unico realizzate da tanti artisti – e, infine, riportare l’attenzione della cultura italiana su uno dei suoi ambiti forse meno noti e, di certo, tra i meno valorizzati negli ambiti di studio e museali (fatte le dovute eccezioni).
E pensare che, scorrendo il programma del XXVIII Congresso FIDEM, sono tanti i nomi di studiosi, cultori e artisti italiani attivi nel settore: un patrimonio creativo, culturale e professionale che ha radici antiche e che non vogliamo né possiamo permetterci il lusso di disperdere nell’effimero di un’epoca troppo veloce e troppo virtuale.