Entro il 2025 la scelta dei soggetti, dal 2026 al 2030 produzione e ingresso in circolazione delle nuove euro banconote “inclusive e resilienti”
a cura della redazione | “Dopo vent’anni è il momento di rinnovare l’aspetto delle nostre banconote affinché i cittadini europei di ogni età e provenienza vi si possano riconoscere”: queste le parole di Christine Lagarde, presidente della Banca centrale europea, con le quali ha preso il via mesi fa il lungo iter di creazione della nuova serie di biglietti dell’Eurozona.
Due referendum popolari online nei mesi scorsi ha portato la Banca centrale europea, il 30 novembre, ad annunciare quelli che saranno i temi iconografici del nuovo circolante: “cultura europea”, ma anche “fiumi e uccelli”. La prossima tappa nel percorso che porterà alle nuove banconote dovrebbe essere la competizione – tra il 2024 e il 2025 – tra i motivi e i disegni sui tre temi prescelti mentre nel 2026 il Consiglio direttivo della BCE deciderà definitivamente come saranno i biglietti del futuro.
Per ora sappiamo che le euro banconote dei futuro potrebbero rappresentare solo il tema della cultura europea oppure solo quello legato a fiumi e uccelli, oppure entrambi e che i cittadini dell’Eurozona saranno interpellati con un sondaggio online per dire la loro.
Perché due, anzi tre temi? Per il fatto che nei sondaggi iniziali in un caso è stato il tema della cultura europea a “vincere” con il 21% dei consensi (con i fiumi al 18% e gli uccelli al 17%) mentre nel secondo il risultato è stato ben diverso: gli uccelli “liberi, resilienti, stimolanti” hanno ottenuto il 34% delle preferenze, la cultura il 23% e i fiumi, “le acque della vita in Europa” il 16%.
Tre le motivazioni per le quali la Banca centrale europea ha deciso di creare e introdurre, entro il 2030, una serie di nuove euro banconote, la cui produzione tuttavia dovrebbe iniziare già entro il 2026, seguita dalla progressiva introduzione in circolazione dei vari tagli.
Ovviamente, la prima ragione è la necessità di tenere il passo con la tecnologia e combattere la contraffazione; la seconda risponde all’esigenza di rendere le euro banconote più durature, resilienti e più rispettose dell’ambiente (ossia, durare di più ed essere riciclabili con minori costi).
Infine, la Banca centrale europea ha compreso che l’iconografia dei biglietti attuali non va abbastanza nella direzione dell’inclusione dei cittadini: elementi della cultura comune, uccelli e fiumi dovrebbero invece coinvolgere emotivamente in modo più marcato i cittadini dell’Eurozona. Senza focalizzarsi su soggetti associabili a singoli paesi, in linea con i ponti delle attuali banconote, ma dando dell’area euro un’immagine unica e gradita a tutti.
Quanti tagli avranno le nuove euro banconote? Certamente non sette, visto l’abbandono già da anni del biglietto da 500 euro – per garanzia contro i fenomeni di riciclaggio – e l’ormai ridotta produzione anche di quello da 200 euro.
Resta sempre in piedi, inoltre, l’ipotesi che anche il biglietto da 5 euro possa cedere il passo a una moneta (bimetallica con polimeri?). Quindi, saranno al massimo sei, ma più probabilmente cinque o appena quattro, le nuove euro banconote che spenderemo da qui a qualche anno.
La foto della presidente BCE Christine Lagarde pubblicata in apertura è di Gabor Kovacs, copyright CC-BY-4.0 © European Union 2020.