Verrà venduto all’asta negli Stati Uniti | Si tratta di una delle primissime emissioni coniate a Costantinopoli | Un prezioso donativo imperiale montato a pendente

 

Testa bronzea che ritrae l'imperatore Costantino il Grande, sul trono dal 303 al 337
Testa bronzea che ritrae l’imperatore Costantino il Grande, sul trono dal 303 al 337

a cura della redazione | I medaglioni in oro, in epoca imperiale romana, erano doni prodotti ad uso dell’imperatore e da conferire a personalità civili e militari di alto rango, nonché ad ambasciatori e dignitari stranieri che intendevano impressionare. Erano, di fatto, la controparte imperiale dei doni privati ​​presentati a corte dagli ospiti in occasioni importanti.

Descritti da Jocelyn M. C. Toynbee col termine “money medallions” poiché erano “veri e propri multipli di monete d’oro e d’argento” e potevano – in linea teorica – legalmente essere usati come moneta, avevano una dimensione ponderale che variava dal mezzo solido – prodotto per la prima volta da Costantino I – ai ben 72 solidi riscontati su un esemplare dell’imperatore Valente.

La prossima asta Heritage del 24-27 aprile (Central States Auction of World and Ancient Coins) presenta un eccezionale medaglione di Costantino coniato in oro al peso di 9 solidi, con montatura intatta e coeva, probabilmente unico (clicca qui per la scheda del lotto).

Questo favoloso reperto numismatico sembra essere correlato – per soggetto – a un piccolo gruppo di medaglioni e monete d’oro scoperti nel villaggio di Helleville, vicino a Cherbourg, in Normandia , nel 1780. In The Classical Revue, vol. 20, n. 8, novembre 1906, a p.426 leggiamo: “Queste monete furono acquisite per la collezione francese [Cabinet des Médailles, Bibliothèque Nationale], ma al tempo della grande rapina nel 1831 furono sciolte dai saccheggiatori e condivisero il destino scioccante di altri duemila esemplari d’oro antichi”.

Magnifico e solenne il ritratto imperiale "con gli occhi al Cielo" al dritto del medaglione in asta prossimamente da Heritage
Magnifico e solenne il ritratto imperiale “con gli occhi al Cielo” al dritto del medaglione in asta prossimamente da Heritage

Fortunatamente, i calchi dei medaglioni e delle monete erano stati presi prima del furto e lo studioso Ernest Babelon riuscì a pubblicare gran parte del tesoro nel 1906. Non è nemmeno escluso che alcuni pezzi provenienti da questo eccezionale tesoro possano aver trovato canali commerciali e che, alla fine, siano confluiti nel Gabinetto Reale de L’Aia.

Il grande medaglione in asta Heritage potrebbe essere stato emesso da Costantino I in relazione allo spostamento della capitale dell’Impero da Roma e alla consacrazione di Costantinopoli nel 330 d.C., ma come ha annotato Christer Bruun, “La datazione dei bellissimi pezzi a 9 solidi FELICITAS PERPETVA AVG ET CAESS NN presenta grandi difficoltà”.

Al rovescio l'imperatore in trono, quasi "divinizzato" e con i due cesari, Costantino II e Costanzo II, che gli rendono omaggio in abiti militari
Al rovescio l’imperatore in trono, quasi “divinizzato” e con i due cesari, Costantino II e Costanzo II, che gli rendono omaggio in abiti militari

Babelon datò il tipo di medaglione qui presentato al 326 d.C., ponendolo nella seconda parte dell’anno, dopo l’assassinio di Crispo (fatto che avrebbe reso il medaglione una delle prime produzioni in assoluto della zecca di Costantinopoli). Altre fonti datano questo invece questo splendido esemplare al 330 o più tardi.

Al diametro di mm 47 per g 41,88 di peso, l’eccezionale medaglione di Costantino I il Grande (307-337) reca al dritto la legenda CONSTANTI | NVS MAX AVG, busto drappeggiato e corazza di Costantino I a destra, con corona d’alloro diademata.

Al rovescio FELICITA | S PERPETVA AVG ET CAESS NN, Costantino I, nimbato, di fronte in trono, con scettro nella mano destra, cartiglio nella sinistra, affiancato da Costantino II e Costanzo II, entrambi in piedi in vesti militari e rivolti verso l’imperatore, entrambi con lancia nella mano esterna, mentre la mano interna è poggiata su scudo a terra; CONS nell’esergo.