Non tutti sanno che il santo effigiato sul rovescio della moneta è in realtà una scultura di un celebre autore che si trova nella Basilica di San Marino

 

di Roberto Ganganelli | Adamo Tadolini (1788-1868) è da molti considerato l’allievo prediletto del Canova e, sebbene non riuscì ad eguagliare il maestro per la fama planetaria, lasciò opere importanti, ad iniziare dalla statua di san Paolo che si trova in Piazza san Pietro all’allegoria della Religione che si può ammirare nella Basilica vaticana.

Adamo Tadolini, allievo prediletto di Antonio Canova

Dopo aver frequentato l’Accademia di Belle arti a Bologna, nel 1814 AdamoTadolini si trasferì a Roma, dove fu affinò la propria vena artistica nel solco della tradizione neoclassica. Nel 1820 sposò Serafina Passamonti e nel 1825 venne nominato membro dell’Accademia di san Luca, insomma entrò nel “gotha” dell’arte italiana del suo tempo.

Tadolini, oltre che nell’Urbe, lavorò tuttavia anche in un’altra capitale, seppur piccola, lasciandovi una delle sue opere più belle e che, dopo la sua morte sarebbe divenuta anche soggetto di una celebre moneta.

La Basilica di san Marino ospita, fra le altre opere d'arte, la scultura realizzata da Antonio Tadolini nel XIX secolo che troneggia sopra l'altar maggiore
La Basilica di san Marino ospita, fra le altre opere d’arte, la scultura realizzata da Antonio Tadolini nel XIX secolo che troneggia sopra l’altar maggiore

A San Marino, infatti, egli scolpì la statua dello scalpellino, fondatore della Repubblica, che tuttora si può ammirare nella Basilica e che fu tanto apprezzata dal governo e dagli abitanti del Titano da far tributare al Tadolini grandi onori.

Con decreto dell’11 agosto 1838, infatti, il Tadolini venne iscritto nell’albo nobiliare della Repubblica e tale titolo venne esteso anche ai suoi figli e discendenti.

L’opera, tuttavia, come ci ricorda in una memoria il nipote Giulio Tadolini, anch’egli noto scultore e di cui parleremo in un prossimo articolo, venne pagata lqa bella cifra di mille scudi, quindi – in termini di oro fino – circa 3,35 chilogrammi di metallo prezioso. Al nudo valore dell’oro ad oggi, circa 51 euro al grammo, si tratta di oltre 170 mila euro.

Il santo fondatore, dalla scultura alla moneta

Un magnifico esemplare della rara 5 lire in argento sammarinese del 1898, parte della prima serie di monete in argento coniate dalla Repubblica
Un magnifico esemplare della rara 5 lire in argento sammarinese del 1898, parte della prima serie di monete in argento coniate dalla Repubblica

Oltre al pagamento “in solido” e al titolo nobiliare, tuttavia, Tadolini ebbe per la sua elegante statua di san Marino anche un omaggio numismatico postumo: quando si trattò, infatti, di coniare il primo scudo da 5 lire nella storia della Repubblica, Filippo Speranza – incisore della Regia Zecca italiana, incaricata del conio – scelse o, più probabilmente, ebbe l’indicazione di scegliere – proprio la scultura del Tadolini come soggetto del rovescio, in abbinamento all’emblema di Stato.

La moneta da 5 lire, sul taglio stabilito dall’Unione monetaria latina cui anche San Marino aveva aderito nel 1889, misura mm 37 di diametro per 25 grammi di peso, al titolo d’argento di 900 millesimi.

Ne vengono coniate appena 18 mila, e il san Marino di Adamo Tadolini – con l’aureola, unica “licenza creativa” introdotta dallo Speranza – è circondato dalle parole che il santo pronunciò affidando il Monte Titano ai suoi abitanti, nel 301: RELINQVO VOS LIBEROS AB VTROQVE HOMINE.

Sulla pergamena che il santo sorregge con la sinistra e indica con la mano destra, campeggiano la parola LIBERTAS su due righe (parola ripetuta anche sul taglio, fra stellette) e le Tre Penne stilizzate. Il tutto, per la prima moneta importante nella serie antica della Repubblica di San Marino che celebra così lo stretto legame fra capolavori d’arte e numismatica.

Lira in argento di San Marino con millesimio 1898: la monetazione della piccola Repubblica era iniziata con spiccioli in rame nel 1864, dopo la firma della Convenzione con il Regno d'Italia
Lira in argento di San Marino con millesimio 1898: la monetazione della piccola Repubblica era iniziata con spiccioli in rame nel 1864, dopo la firma della Convenzione con il Regno d’Italia

Gli altri argenti sammarinesi coniati nel 1898

Il santo Marino del Tadolini che indica la LIBERTAS come valore supremo
Il santo Marino del Tadolini che indica la LIBERTAS come valore supremo

Nel 1898, oltre alle 5 lire, il governo della Repubblica di San Marino decreta la coniazione anche di altre monete in argento da 50 centesimi, una e due lire con lo stemma e il valore fra rami, simili ai tipi coevi del Regno d’Italia.

La mezza lira viene coniata in 60 mila pezzi, la lira in 20 mila e il taglio da 2 lire in appena 10 mila esemplari, con pesi e diametri identici a quelli delle monete del Regno d’Italia e titolo di 835 millesimi.

Invece, quello scudo rimane eccezionale, anche perché vede concretizzarsi per la piccola, antica Repubblica, il sogno di una moneta intimamente legata alla propria storia: quelle 5 lire che un trentennio prima – sui modelli di Pietro Thermignon – erano rimaste allo stadio di progetto e mai coniate in serie.

Per leggere l’articolo sul progetto delle 5 lire sammarinesi di Pierre Thermignon clicca qui.