Il saggio di Lucia Travaini dedicato ai celeberrimi trenta denari di Giuda, “reliquie impreviste” nell’Europa del medioevo, debutta sulla scena internazionale

 

di Antonio Castellani | Quando venne pubblicato in Italia nel 2020, al volume dal titolo I trenta denari di Giuda di Lucia Travaini abbiamo dedicato ampio spazio (leggi qui) sia per l’interesse e l’originalità dell’argomento che per la rilevanza dell’autrice nel panorama internazionale degli studi numismatici.

trenta denari di giudaRilevanza confermata dall’edizione in lingua inglese dell’opera che, per i tipi di Rutledge – storica casa editrice britannica fondata nel XIX secolo che annovera fra i suoi autori nomi come quelli di Einstein, Russell, Popper, Wittgenstein e Sartre – è disponibile al pubblico in versione cartacea a 120 sterline o in formato ebook  a 33,29 sterline (qui la scheda).

I trenta denari di Giuda, moneta “cattiva” e prezzo del tradimento per antonomasia, nel medioevo vennero infatti trasformate in reliquie “per il ruolo – spiega l’autrice – che essi ebbero nella Passione di Cristo, sulla base anche di una importante tradizione agiografica”.

Che poi le monete venerate qua e la come reliquie non siano gli esemplari consegnati dai sommi sacerdoti all’Iscariota è un altro discorso: “Come le teste del Battista narrate da Umberto Eco in Baudolino, tante monete si sparsero per l’Europa venerate come quelle pagate a Giuda per tradire il Cristo.

Ne ho individuate oltre cinquanta a Rodi e poi Malta, a Roma, Parigi, Sens, Valencia fino a Uppsala: molti sono oggi scomparsi ma se ne trova documentazione sufficiente per identificare il tipo di moneta”.