Il Museo civico archeologico di Bologna conserva oltre 100 mila esemplari numismatici e ospita una biblioteca in cui è confluito anche il Fondo Mario Traina

 

di Giovanni B. Vigna | Di certo il Museo civico archeologico è una tappa obbligata per chi visita Bologna, ed è esso stesso incentivo per recarsi nel capoluogo emiliano. Nel cuore della città, poco discosto dalla Basilica di San Petronio, sotto i portici di via dell’Archiginnasio si trova palazzo Galvani, che ospita il museo. L’edificio, frutto di una ristrutturazione della seconda metà del secolo XIX, era originariamente parte di un antico ospedale e della Chiesa di Santa Maria della Morte, poi incorporata nell’atrio d’ingresso.

Di recente, insieme ad alcuni soci dell’Accademia italiana di studi numismatici abbiamo visitato il Museo e la splendida mostra I pittori di Pompei  incontrando quindi ladottoressa Paola Giovetti, che ci ha parlato di come è giunta a dirigere questa istituzione ed illustrato il museo e le sue collezioni, con particolare attenzione a quella numismatica e medaglistica.

“Sono laureata in Storia antica presso l’Università di Bologna e specializzata in Archeologia” – ci ha anticipato, nel presentarsi a noi – Ho svolto la mia attività professionale tra il 1986 e il 1994 a Mantova, dove sono nata, e ciò mi ha permesso di studiare e riordinare le collezioni antiche e numismatiche là conservate a Palazzo Te. Nel 1994 mi sono trasferita a Bologna, inizialmente come responsabile della Sezione numismatica ed egiziana del Museo Civico, poi incaricata dal 2009 della direzione dell’intero Museo.

Soci e amici dell'Accademia italiana di studi numismatici in visita al Museo civico archeologico di Bologna: al centro Paola Giovetti, direttrice del Museo, con il presidente dell'AISN Michele Chimienti
Soci e amici dell’Accademia italiana di studi numismatici in visita al Museo civico archeologico di Bologna: al centro Paola Giovetti, direttrice del Museo, con il presidente dell’AISN Michele Chimienti

La numismatica è stata la mia prima passione, con interessi che hanno spaziato dalla monetazione alessandrina, argomento delle mia tesi di laurea e di specializzazione, alla medaglistica, che ha costituito l’oggetto di buona parte della mia ricerca in questo campo. Sono socia della Società numismatica italiana e membro del Council della International Numismatic Commission.

Il mio attuale ruolo fa sì che possa ora dedicare al Medagliere annesso al Museo meno tempo che in passato; per tale motivo una giovane collega, arrivata da un anno nello staff, mi sta affiancando nella gestione delle collezioni numismatiche.

Come è organizzato e cosa custodisce il museo? E’ uno dei più importanti musei archeologici dell’Italia settentrionale: accoglie materiali provenienti dalle collezioni universitarie e comunali, tra cui spicca la raccolta di antichità egiziane (la terza per importanza in Italia, dopo Torino e Firenze) appartenente a Pelagio Palagi (Bologna 1775 – Torino 1860) oltre a materiali testimonianza delle antiche civiltà, greca, etrusco italica e romana.

Ma il Museo si connota soprattutto per la sua raccolta etrusca, proveniente dagli scavi condotti tra Ottocento e primi Novecento, ricco repertorio di storia locale del periodo in cui l’Etruria padana vide come capitale Felsina, l’attuale Bologna. La storia del territorio è anche rappresentata dalle Sezioni preistorica, gallica e romana Il Museo ospita infine un’importantissima collezione numismatica, molto nota agli studiosi italiani e stranieri.

La dottoressa Paola Giovetti, direttrice del Museo civico archeologico di Bologna, in una foto d'archivio che la ritrae nel ricco medagliere dell'istutuzione comunale felsinea
La dottoressa Paola Giovetti, direttrice del Museo civico archeologico di Bologna, in una foto d’archivio che la ritrae nel ricco medagliere dell’istutuzione comunale felsinea

Ci parli della collezione numismatica… Quando avvenne la riorganizzazione della rete museale di Bologna, nel 1985, vennero trasferiti in nuove sedi alcuni settori, in particolare quello medioevale e rinascimentale e il Museo del Risorgimento. Restarono a palazzo Galvani le raccolte archeologiche ed il Medagliere, fortunatamente non solo per la parte greco romana, ma anche per quelle successive.

La collezione numismatica del museo conta circa 100.000 esemplari tra monete, medaglie, tessere, gettoni, coni e punzoni; si connota come uno dei nuclei più rilevanti dell’Istituto oltreché una delle raccolte numismatiche più importanti d’Italia.

Il Medagliere bolognese si è formato a partire da due nuclei principali: la raccolta Universitaria e la collezione Comunale, riunitesi in un unico fondo all’apertura del Museo nel 1881 e comprendente all’epoca circa 84.000 esemplari. Nel corso del Novecento alcune donazioni (ragguardevoli i lasciti Verzaglia-Rusconi e Crescimbeni) e nuove acquisizioni arricchirono la collezione, che nel 2003 è stata ulteriormente impreziosita dalla raccolta donata al Museo dall’ingegner Giorgio Tabarroni [che fu anche vicepresidente dell’AISN, NdA].

Quasi 10.000 monete greche, romane, bizantine, di zecche italiane e straniere, oltre a numerose tessere e a tre interessanti gioielli monetali costituiscono la raccolta Tabarroni, testimonianza della sua profonda conoscenza numismatica e dei suoi molteplici ambiti di ricerca. Attualmente le donazioni rappresentano l’unico strumento attraverso il quale il Museo può ancora aumentare la propria dotazione, non essendo previste acquisizioni sul mercato.

Una delle sale del Museo civico archeologico di Bologna: nel percorso è possibile ammirare importanti sezioni dedicate alle antichità egizie, greche ed etrusco romane con reperti di altissimo pregio
Una delle sale del Museo civico archeologico di Bologna: nel percorso è possibile ammirare importanti sezioni dedicate alle antichità egizie, greche ed etrusco romane con reperti di altissimo pregio

Può scendere più in particolare? Il Medagliere di Bologna conserva una significativa raccolta di circa 10.000 monete greche, dalle prime emissioni del VII secolo a.C. alla monetazione di epoca classica ed ellenistica; particolarmente numerosi sono gli esemplari appartenenti alle zecche della Magna Grecia e della Sicilia (Sibari, Taranto, Siracusa, Agrigento, Gela, ecc.).

Possiede inoltre un considerevole numero di monete romane di età repubblicana e imperiale: dei circa 25.000 esemplari più della metà appartiene alla collezione di Pelagio Palagi. Particolarmente ricca è la sezione dei denari repubblicani mentre assai significativo e importante, dal punto di vista storico e numismatico, è il nucleo delle monete romane di età imperiale; vi appartengono un centinaio di medaglioni romani, emessi a scopo commemorativo, e un centinaio di contorniati emessi dalle zecche di Roma e di Costantinopoli tra la seconda metà del IV e la prima metà del V secolo d.C. Le monete bizantine e barbariche sono presenti con circa 1500 esemplari, in buona parte d’oro e d’argento, tutti in ottimo stato conservativo.

La collezione Palagi è particolarmente nota per le monete di zecche italiane: degli oltre 20.000 esemplari del Medagliere, circa 13.000 provengono dalla raccolta del pittore bolognese. Importanti per qualità, rarità e stato conservativo sono le monete emesse dalle zecche di Roma, di Venezia e da quelle dell’Emilia Romagna.

Di grande interesse è il nucleo delle monete bolognesi, poiché comprende esemplari rari, alcuni unici, che consentono di ricostruire il quadro completo della produzione della zecca felsinea, una tra le più importanti dello Stato Pontificio, attiva per oltre sei secoli fino al 1861. Alla sua chiusura coni e punzoni in essa presenti furono acquisiti nella collezione Comunale e da lì passarono al Museo Civico ove costituiscono ancor oggi un fondo aggiuntivo di straordinario valore.

Quante di queste monete sono visibili al pubblico? La maggior parte del materiale numismatico non è esposto al pubblico, ma è conservata nel deposito del Medagliere, interamente inventariata e digitalizzata. Una campionatura di monete romane (aurei, denarii e sesterzi di età imperiale) è visibile nella sezione dedicata alla Collezione Romana.

Come abbiamo già fatto in passato (ad esempio sul tema della Natività, delle acconciature femminili nella medaglistica, sull’immagine del cane nelle monete e nelle medaglie) stiamo elaborando alcuni piccoli progetti espositivi tematici che, a rotazione, permetteranno al pubblico di conoscere parte del patrimonio numismatico del nostro Museo. Al momento non è prevista la realizzazione di una sezione numismatica perché non sono per ora disponibili spazi espositivi adeguati e idonei.

All’interno di una teca del MCA di Bologna è visibile un gruppo di sesterzi imperiali adagiato sopra una tunica: un modo diretto e visuale per rappresentae il prezzo dell'indumento nell'età romana
All’interno di una teca del MCA di Bologna è visibile un gruppo di sesterzi imperiali adagiato sopra una tunica: un modo diretto e visuale per rappresentae il prezzo dell’indumento nell’età romana

Ha parlato di inventari e digitalizzazione: quanto le moderne tecnologie possono favorire l’utilizzo della collezione numismatica da parte di studenti e studiosi? Da numerosi anni il Museo civico archeologico di Bologna rivolge particolare attenzione all’utilizzo dell’informatica. Tra i diversi progetti del Museo quello relativo alla digitalizzazione del fondo numismatico ha costituito il primo esempio di integrazione tra le diverse tecnologie, dalla fase della catalogazione scientifica e dell’acquisizione delle immagini, alla fase del trattamento dei dati ai fini dell’archiviazione e dell’edizione.

La creazione del Medagliere virtuale consente di sopperire all’attuale assenza nel percorso espositivo dell’Archeologico di una sezione specifica dedicata alle raccolte numismatiche; la consultazione della collezione di monete e medaglie attraverso le postazioni informatiche, pur non sostituendo la visione diretta degli esemplari, rappresenta in ogni caso uno straordinario e semplice strumento per la conoscenza del patrimonio, utilizzabile in particolar modo dagli studiosi e dagli studenti che sono i principali fruitori del nostro patrimonio numismatico.

Aurei e denari esposti nella sezione romana del Museo civico archeologico di Bologna: la collezione numismatica, che comprende circa 100.000 esemplari, è consultabile in forma digitale su appuntamento
Aurei e denari esposti nella sezione romana del Museo civico archeologico di Bologna: la collezione numismatica, che comprende circa 100.000 esemplari, è consultabile in forma digitale su appuntamento

L’archivio informatizzato del medagliere bolognese comprende attualmente oltre 90.000 schede di catalogo e di inventario, strutturate in diverse aree di informazione, di tipo anagrafico, identificativo, amministrativo, tecnico, cronologico, culturale, ecc. A partire dal 1998, con finanziamenti interni e dell’ ex Istituto dei Beni Culturali della Regione Emilia Romagna, si è dato il via alla digitalizzazione delle immagini dell’intero fondo numismatico. Il progetto, accuratamente pianificato, è durato cinque anni e al termine abbiamo potuto disporre con soddisfazione delle immagini relative alla vista fronte e retro di monete, medaglie, e ai conii, e della creazione di un archivio digitale di schede e immagini.

Le immagini sono per la maggior parte a risoluzione non elevata, ma ciò ha consentito di ridurre i tempi tecnici di acquisizione delle stesse. Va considerato che l’obsolescenza precoce delle innovazioni tecnologiche fa considerare “superati” risultati ritenuti ottimali anche solo qualche anno prima, e ciò pone limiti a qualsiasi progetto. In definitiva, pur con qualche limitazione, siamo stati i primi in Italia ed in Europa a disporre di un archivio digitalizzato del materiale e ciò ha significato maggior tutela per le collezioni e possibilità di mettere a disposizione di studenti e studiosi una modalità di indagine veloce, per poi riservare all’esame diretto solamente gli esemplari necessari alla ricerca e all’indagine più puntuale.

Pur essendo importante la visione delle monete e delle medaglie anche da parte del pubblico del Museo, in qualche modo favorita dall’esposizione in essere e da quelle in programmazione, lo scopo principale è quello di agevolare la ricerca e attraverso questa la conoscenza del nostro patrimonio. Numerosi sono infatti gli studi e le relative pubblicazioni dei nostri esemplari in monografie e in riviste specializzate.

Un’ultima domanda: al di là delle collezioni di monete e medaglie, è presente nel museo una biblioteca ed una emeroteca a tema numismatico? La Biblioteca del Museo, aperta al pubblico, possiede oltre 17.000 volumi, molti dei quali di argomento numismatico; nel 2011 abbiamo accolto l’importante fondo numismatico lasciato al Museo, con atto testamentario, da Mario Traina [primo Presidente dell’AISN, NdA]: oltre 4000 volumi tra monografie e periodici, tutti inventariati e disponibili in SBN. La Biblioteca del Museo possiede inoltre 800 periodici, molti dei quali di argomento numismatico.

Nota finale

La consultazione dell’archivio numismatico informatizzato del MCA di Bologna per progetti di studio e di ricerca è possibile solo su appuntamento telefonando allo 051 2757211 o inviando una email a paola.giovetti@comune.bologna.it.