La zecca completa le celebrazioni iniziate nel 2021 con un oro e un argento di gran fascino dedicati al Paradiso, cantica finale della Divina commedia

 

di Antonio Castellani | Rivoluzionarie, come del resto lo è stata la Divina commedia per la letteratura e la cultura italiane: questo è l’aggettivo che meglio calza per le monete che il Poligrafico e zecca dello Stato italiano ha emesso per la prima volta nel 2021 per l’Inferno (leggi qui) e poi nel 2022 per il Purgatorio (leggi qui) a celebrazione dei settecento anni dalla scomparsa di Dante Alighieri.

Rivoluzionarie per le finiture – i colori e le dorature  sulle 5 euro in argento, la rodiatura per la nuova 20 euro in oro – e per la dimostrazione che queste coniazioni, che si completano il 13 settembre con l’emissione ufficiale delle monete per il Paradiso, hanno dato a proposito della capacità tecniche, da parte della nostra officina monetaria, di concepire e realizzare serie poliennali di pregio.

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Beatrice guida Dante nel Paradiso in un’antica miniatura

È il momento del Paradiso, dunque, la cantica finale il cui Dante ha per guida Beatrice. Dante ne dà una precisa collocazione spaziale, anche se la descrizione non è quella di un luogo fisico e si fa più astratta man mano che l’ascesa procede nei nove cieli e poi nell’Empireo, sede di Dio, degli angeli e dei beati.

Un capolavoro di simbolismo e teologia che porta il poeta fino alla visione dei beati sotto forma di “candida rosa”. Qui Beatrice riprende il suo seggio all’interno della rosa e al suo posto come guida di Dante subentra san Bernardo di Chiaravalle che invita Dante a contemplare la gloria di Maria e invoca la Vergine perché interceda presso Dio e ammetta Dante alla visione dell’Altissimo. Con la descrizione di questa visione si chiudono sia la cantica che il poema.

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Il dritto dei 5 euro danteschi 2023: un ritratto del poeta ispirato a un’opera di Botticelli

Per entrambe le monete il dritto è quello comune all’intera serie: un classico profilo di Dante Alighieri, particolare ispirato da un’opera di Sandro Botticelli conservata in collezione privata; nel giro, la scritta REPUBBLICA ITALIANA chiusa da una stella.

Al rovescio, Claudia Momoni ha immaginato un’armoniosa rappresentazione del Paradiso con il cielo, il sole e le stelle su cui si evidenzia, sopra un letto di nuvole, un particolare degli Angeli del Paradiso, affresco di Giotto realizzato nella Cappella degli Scrovegni di Padova; nel giro, il verso L’AMOR CHE MOVE IL SOLE E L’ALTRE STELLE che chiude la cantica del Paradiso. A destra il valore, a sinistra l’anno di emissione 2023, in basso il segno di zecca R e la firma dell’autore (MOMONI).

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I delicati colori al rovescio donano luminosità ed esaltando gli angeli di Giotto

Nei 5 euro fior di conio (925 millesimi, mm 32, g 18) coniati in 6000 esemplari sono i colori – il giallo del sole e l’azzurro del cielo – a impreziosire il rovescio mentre nei 20 euro in oro (900 millesimi, mm 21, g 6,451) battuti in 1500 esemplari è la rodiatura a conferire suggestive tonalità cromatiche al metallo.

Ma cos’è la rodiatura? Si tratta di un trattamento superficiale, attraverso elettrolisi, effettuato mediante un sale di rodio (metallo del gruppo del cobalto) che deposita si deposita in un sottilissimo strato conferendo toni di colore diversi da quelli del metallo sottostante, in questo caso l’oro.

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La rodiatura delle superfici rende particolarmente suggestivi i 20 euro in oro

Sui 20 euro per il Paradiso dantesco, la rodiatura rende più scuri i fondi del dritto e del rovescio, esalta in chiaro la corona d’alloro del poeta e le nuvole ed evidenzia – con una tonalità diversa – il sole e le stelle accanto agli angeli dell’affresco di Giotto.

Già esaurite nell’e-shop del Poligrafico e zecca dello Stato italiano – a riprova del gradimento ottenuto da parte dei collezionisti – le monete dedicate al Paradiso di Dante (prezzi alla fonte, rispettivamente, di 70 e 480 euro) possono essere anche conservate in appositi astucci in legno realizzati per contenere le tre monete in oro o le tre in argento.