Gli oggetti erano in parte esposti negli uffici di un imprenditore | Alcuni manoscritti e volumi provengono da furti in biblioteche pubbliche

 

a cura della redazione | Un tesoro in bella mostra negli uffici dell’azienda e il resto conservato a casa: a fine luglio è stato denunciato un imprenditore perugino dopo che l’indagine, partita durante un controllo fiscale delle Fiamme Gialle – che avevano notato dei libri antichi nell’ufficio dell’impresa – ha coinvolto i Carabinieri del TPC dell’Umbria.

Sottoposti a sequestro documenti manoscritti provenienti dalla Collegiata di San Michele Arcangelo a Bevagna e trafugati in data imprecisata; un Dizionario Geografico portatile del XVIII secolo rubato nel 1987 dalla Biblioteca Nazionale di Zagabria oltre a numerosi libri del XVIII e XIX secolo provenienti da furti presso la Biblioteca Queriniana di Brescia.

All’uomo sono stati sequestrati, inoltre, 54 manufatti archeologici provenienti da probabili scavi clandestini compiuti in Centro Italia, fra cui braccialetti e monili, vasi, piatti, coppe, statuette e lucerne, unguentari in vetro e circa 250 monete antiche, databili fra il IV-III secolo a.C. e l’epoca medievale.

Con l’imprenditore sono stati denunciati per ricettazione anche un quarantaduenne eugubino e un sessantatreenne di Spoleto già noto all’autorità giudiziaria per vicende legate al commercio di oggetti di dubbia provenienza.

Per altri dettagli leggi qui l’articolo pubblicato dal Corriere dell’Umbria.