Sarà battuta live dalle 16.00 del 13 dicembre l’asta Numismatica Picena 14 che propone 525 lotti con svariate rarità e una particolare attenzione alla numismatica italiana del medioevo, del Rinascimento e dell’età moderna

 

Informazione pubblicitaria | Sarà battuta live su internet mercoledì 13 dicembre 2023 a partire dalle ore 16.00 l’asta Numismatica Picena 14, un catalogo di 525 lotti di monete e medaglie di zecche italiane ed estere selezionati da Cesare Costantini. Il catalogo online per le offerte preliminari è disponibile sulle piattaforme DeaMoneta, su cui avverrà anche l’asta live (clicca qui per accedere), e su BidInside (clicca qui per accedere).

Come detto, le offerte pre asta sono già aperte, previa registrazione gratuita sulle piattaforme interessate, mentre per informazioni è possibile consultare il sito web di Numismatica Picena, telefonare ai numeri 0735 575156 o 334 7043590 oppure inviare una mail a info@numismaticapicena.it. Ma ecco ora per voi una scelta di monete e medaglie interessanti.

Iniziamo dalle zecche medievali e moderne italiane con il lotto 1 del catalogo: si tratta di un tarì in oro di Amalfi a nome di Federico II di Svevia con la madre Costanza d’Altavilla (1197-1198) battuto nel 1198, anno 595 dell’Egira. Estremamente raro e qSpl, parte da una base di 4000 euro. Segue un’interessante selezione di monete di Ancona fra le quali vi mostriamo per la sua conservazione il rarissimo giulio con san Pietro al lotto 9, a nome di papa Gregorio XIII (1572-1585), anche questo qSpl e alla base di 300 euro.

Seguono monete dell’Aquila e di Aquileia, mentre per la zecca medievale di Arezzo è di rara apparizione il bolognino battuto nel 1395 circa, durante la seconda dominazione fiorentina sulla città (periodo 1385-1530). Migliore di Bb e rarissimo, merita 800 euro di partenza. Tra le monete di Ascoli è invece di estrema rarità il baiocco del 1797, regnante papa Pio VI, proposto al lotto 33: pur Mb/qBb, infatti, è stimato almeno 500 euro.

Al lotto 36, invece, sono 2000 gli euro di partenza per un’affascinante moneta meridionale risalente all’alto medioevo, un solido di Gisulfo II duca (742-751) battuto a nome di Giustiniano II. Moneta molto rara e in conservazione Spl. Prossimo al Fdc, invece, il ducato papale per Bologna del lotto 47, a nome di Giulio II Della Rovere e con armetta Alidosi, che lo colloca nel periodo 1508-1511; la base è di 1500 euro.

Una delle icone numismatiche del medioevo, il fiorino di Firenze, è presente invece al lotto 66 con un esemplare di notevole conservazione, che reca tutti i dettagli della finissima incisione sia sul giglio della città che sulla figura del Battista: coniato nel periodo 1252-1267, raro, richiede un’offerta di almeno 1500 euro (da visionare anche le altre monete per Firenze dell’asta Numismatica Picena 14, che spaziano fino al periodo granducale più recente). Un’esimia rarità mantovana la troviamo invece al lotto 100, si tratta di un soldino di Francesco II Gonzaga (1484-1519) che nel CNI è citato con il solo esemplare presente nella collezione Papadopoli e pubblicato dal celebre numismatico veneziano sulla Rivista italiana di numismatica nel 1913. Pur solamente in conservazione qBb, merita 2500 euro di base d’asta.

Raro e qSpl il lotto 110: sempre ricercato dai collezionisti, si tratta del ducato milanese con ritratto di Francesco I Sforza (1450-1466) con cavaliere al rovescio, qui proposto alla base di 3000 euro (per Milano segnaliamo anche una bella serie di monete napoleoniche, molte in oro). Lasciando ai lettori, in ordine alfabetico di zecca, il piacere di prendere in esame anche le tante monete napoletane in catalogo, passiamo quindi a Padova, lotto 206: è a nome di  Ulrico di Valdsee vicario imperiale (1320-1321) un bel grosso aquilino in argento, con patina di medagliere e qSpl, proposto da 250 euro di base d’asta.

Pavia e Perugia, rispettivamente, per i prossimi due lotti di quest’anteprima dell’asta Numismatica Picena 14: al lotto 221 è molto raro il denaro di Carlo Magno (768-814) con il titolo di re dei Franchi. Denaro (793/4-812) che, pur con fessurazione del tondello, è qSpl e parte da 800 euro; base di 500 euro, invece, per il lotto 223: si tratta infatti di un grosso grosso da 20 denari (riferibile all’ordinanza del 1317) coniato nel capoluogo umbro, molto raro e qSpl.

Più recente, al lotto 228, un raro scudo 1591 per Piacenza di Alessandro Farnese (1586-1591) con sigla A-C dello zecchiere Antonio Costino zecchiere. Gradevole per il ritratto del duca e la bella patina di medagliere, qSpl merita 3000 euro di stima di partenza. Passando alla zecca di Roma, dopo alcune interessanti monete del periodo senatoriale vi mostriamo, a nome del papa umanista Pio II Piccolomini (1458-1464), un raro grosso con i santi Pietro e Paolo, impreziosito da una conservazione Spl e da magnifica patina e proposto a 600 euro.

Davvero molto raro e affascinante, al lotto 246, il testone di Gregorio XIII (1572-1585) con al rovescio la scena dell’angelo che guida Pietro fuori dalla prigione: si tratta di una moneta particolarmente gradevole anche per la patina iridescente e che ha una base d’asta di 500 euro. Sono 1500, invece, gli euro di base del lotto 267; è infatti molto raro e migliore di Spl il testone dell’anno primo di Innocenzo XIII, sul trono di Pietro soltanto dal 1721 al 1724.

Ai lettori il piacere di esaminare il resto delle coniazioni per Roma; passiamo invece a Casa Savoia per la quale l’asta Numismatica Picena 14 presenta vari esemplari in oro del XVIII e XIX secolo fra i quali spicca al lotto 303 una doppia nuova per Torino a nome di Vittorio Amedeo III re di Sardegna (1773-1796) coniata nel 1789: rara e pressoché Spl, è alla base di 2000 euro. Il primo marengo d’Italia coniato a Roma nel 1870, subito dopo la presa della città, è invece al lotto 319: una 20 lire oro rarissima e in conservazione eccezionale (in slab NGC MS63) che in catalogo è offerta dalla base di 3000 euro.

Tutte da ammirare le altre monete del Regno d’Italia e delle colonie proposte nella vendita live del 13 dicembre; per quanto ci riguarda, ci piace soffermarci ora sul lotto 341, una 2 lire 1901 Aquila araldica molto rara e qSpl che merita 1000 euro di prima offerta. Sono 400 gli euro di base, invece, per il lotto 346, una 50 centesimi Leoni del 1940 contorno rigato, rara e in slab CCG AU58.

Proseguendo con la rassegna delle monete di zecche italiane, al lotto 364, a 50 euro di base, troviamo un gradevole esemplare di armellino per Urbino a nome di Guidobaldo II della Rovere (1538-1574) in buon Bb. Tra le veneziane, invece, è davvero notevole il bianco scodellato di  MarinoMorosini (1249-1253) al lotto 367 che, rarissimo e Spl, merita 450 euro di prima offerta.

Fra le monete in oro della Serenissima in asta Numismatica Picena 14 vi segnaliamo invece il raro ducato del doge Bartolomeo Gradenigo (1339-1342) in slab CCG MS64 al lotto 375 che, anche per la conservazione eccezionale, parte in catalogo da 1000 euro. Passando alla zecca di Viterbo, il lotto 413 ci mostra invece un rarissimo picciolo di papa Sisto IV (1471-1484), di alta qualità per il tipo di moneta (migliore di Bb) e alla base di 150 euro.

Una piccola ma interessante raccolta di monete degli Hohenstaufen per l’Italia meridionale segue dal lotto 426 al lotto 472; seguono le monete estere che chiudono l’asta Numisamtica Picena 14 che, vi ricordiamo, sarà battuta live su internet a partire dalle ore 16.00 di mercoledì 13 dicembre 2023.