Non solo piastre e ducatoni, quadruple e scudi sanno raccontare, attraverso le loro legende e raffigurazioni, intere pagine di storia: anche un mezzo grosso papale, una piccola moneta d’argento, può infatti celare intriganti dettagli e svelarci vicende – in questo caso, tra il serio e il faceto – risalenti a tanto tempo fa.

La moneta di cui ci occupiamo è, per l’appunto, un mezzo grosso papale a nome di Clemente XII Corsini (1730-1740); moneta del peso di 0,45 grammi circa e dall’esiguo diametro di 16 millimetri che Francesco Muntoni classifica al numero 144 del suo repertorio e che – prima sorpresa – risulta di notevole rarità e di non frequente apparizione sul mercato, specie in alta conservazione.

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Il mezzo grosso papale con legenda NON EST PAX (“Non c’è pace”) coniato nell’anno IX del pontificato di Clemente XII Corsini (1739-1740)

Questo mezzo grosso fu battuto dalla zecca di Roma durante l’anno IX di pontificato dell’anziano papa toscano, che era nato nel 1652: al dritto la moneta riporta lo stemma sormontato da triregno e chiavi decussate e la legenda CLEMENS XII | P M A IX mentre il rovescio è occupato da una cartella ornata a volute e fogliami con le parole latine NON . EST | PAX (“Non c’è pace”).

La legenda – spiega Mario Traina ne Il linguaggio delle monete – secondo alcuni studiosi è, sulla falsariga di altre monete pontificie, da riferire al denaro, “sterco del diavolo”, e avrebbe come fonte il Salmo 37, versetto 4 a significare che la ricchezza, il denaro non sono pace, non bastano cioè da soli a far l’uomo felice. Anzi, se non usati alla luce dei dettami del Vangelo, conducono alla dannazione eterna.

In realtà quelle parole sul mezzo grosso derivano da Isaia (48, 22) in cui si legge “Non est pax impiis” (“Non c’è pace per gli empi”) e potrebbe riferirsi con buona probabilità alla famosa bolla di Clemente XII In eminenti apostulatus specola promulgata nell’aprile 1738 con cui il papa condannava – per il suo spirito profondamente anticattolico – la nuova “setta massonica” importata in Italia dall’Inghilterra, scomunicando quanti ne facevano parte. Già nel 1734 il papa aveva emanato una costituzione per vietare ai cattolici la partecipazione all’ordine framassonico, sotto pena di morte e confisca dei beni.

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Bolla in piombo di papa Clemente XII: al dritto i santi Pietro e Paolo con la crose, al rovescio il nome del pontefice su quattro righe

Tuttavia, nella Roma del tempo ci fu chi interpretò maliziosamente le due legende di dritto e rovescio come un tutt’uno, ossia CLEMENS XII P M A IX NON EST P A X da interpretare come “Clemente XII pontefice massimo anno IX non è [anno] X”. Questo, perché il pontefice era ormai molto anziano e di salute cagionevole e, come del resto avvenne, non sarebbe giunto a celebrare il suo decimo anno sul soglio di Pietro.

Fu così che un monito contro la massoneria divenne raffinata “pasquinata” e un raro mezzo grosso papale dal minaccioso messaggio dottrinale passò alla fine, almeno agli occhi del popolo, come una moneta profetica e amaramente satirica.