Continua la pubblicazione di post equivoci e dilettanteschi sulla numismatica, vera e propria spazzatura digitale che può generare conseguenze pericolose

 

di Roberto Ganganelli | Troviamo pubblicato nel portale ContoCorrenteonline.it: “Caccia al tesoro iniziata: metal detector alla ricerca della moneta da un milione di euro”. È il titolo di un post che apre con la foto del medaglione di Massenzio passato in asta NAC nel 2011, che vedete anche qui sopra e che fece scalpore per il realizzo milionario.

Scava in giardino e troverai un tesoro…

“Il suo valore – prosegue l’autore – potrebbe essere davvero incredibile, un vero e proprio tesoro, magari sotto i vostri piedi. Una moneta rara, preziosa, testimone di un’epoca smarrita nel tempo.

E se fosse sotto i vostri piedi? Nel vostro giardino di casa, o chissà dove li, vicino a voi. In molti ci credono davvero, e da qualche tempo è partita la caccia al tesoro. Armati degli strumenti più tecnologici in commercio, molti sono partiti alla ricerca del prezioso oggetto”.

Quindi, l’autore del post si getta a capofitto in una “dissertazione copia-incolla” sul medaglione: “La moneta in questione, un medaglione aureo di Massenzio, finora riscontrato in soltanto due esemplari è stata battuta, qualche anno fa, ad un’asta organizzata da Numismatica Ars Classica a ben 1.407.550 mila dollari.

Parliamo di quasi un milione di euro, per quello che è stato un vero e proprio record, trattandosi di una moneta romana. Una vendita senza precedenti, insomma, che la dice lunga sul valore effettivo di pezzi come questo.

La “dotta dissertazione” (direttamente dal catalogo dell’asta)

Le caratteristiche della moneta in questione sono tutte da riscontrare sulle due facciate. Da un lato possiamo trovare l’imperatore Massenzio, mentre sull’altro una rappresentazione allegorica che ritrae Roma, seduta su uno scudo insieme allo stesso imperatore. La legenda, recita, con la dovuta traduzione: ‘A Roma eterna, guardiana del tuo imperatore’.

Tanti i casi di persone che all’improvviso si sono ritrovate in casa tesori dall’immenso valore, trovati magari in giardino.

E l’esempio inglese (senza citare il Treasure Act)

Era successo in Inghilterra, con un tesoro rappresentante alcune monete risalenti all’epoca di Enrico VIII, ritrovate in giardino mentre si lavorava la terra. I protagonisti della vicenda, rimasti anonimi, hanno subito fatto partire tutte le operazioni necessarie alla classificazione degli oggetti ritrovati per poi far partire la vendita che, di sicuro, porterà loro parecchie migliaia di sterline. Un tesoro vero e proprio, nel giardino di casa. Non male per una giornata dedicata alla terra”.

Ora, cosa dovrebbe pensare quello che un tempo era chiamato “l’uomo della strada” vedendosi comparire tra le news dello smartphone un contenuto del genere? Bastano le parole “tesoro”, “metal detector” e “milione” per scatenare in tanti l’idea – sbagliata – che dall’oggi al domani, in Italia, ci si possa armare di un cercametalli e scorazzare qua e là, fra l’orto di casa e il sito archeologico, alla ricerca di tesori scomparsi, peraltro intascandone un lauto (per quanto impossibile) profitto a sei zeri.

Notizie spazzatura che generano rischi e illusioni

Qui non siamo di fronte tanto ad una fake news, quanto ad un’autentica trash news ossia, salvando il medaglione di Massenzio, ad un’autentica “notizia spazzatura” nella quale si può perfino ravvisare una forma velata di istigazione a commettere un reato. Manca infatti quella completezza per cui, spiegando quali siano i vincoli e le normative di legge in merito agli “scavi” personali, si darebbe un quadro minimamente chiaro della situazione.

Invece, come spesso accade quando giornalisti, blogger e dilettanti digitali allo sbaraglio (non numismatici) si occupano di numismatica, viene solo gettato un amo al lettore inconsapevole, abbondando in condizionali – quante news avete letto parlano di lire ed euro spiccioli che “potrebbero valere fino a 10.000 euro”? – e latitando in precisione.

Quanto durerà questa assimilazione della numismatica ad un gioco senza regole o ad un modo facile e avventuroso per arricchirsi? Finché qualche malaccorto non si troverà nei guai con la magistratura, oltre che deluso, per le conseguenze di ciò che “ha letto sul telefono” (la preposizione è voluta) e non passerà a sua volta alle vie legali contro la testata che lo ha istigato al reato?