Appartengono alla serie Repubbliche marinare due banconote campione, finora inedite, che stranamente riportano le date dei decreti di emissione
di Walter Nasi | Il soggetto delle Repubbliche marinare debutta nella cartamoneta italiana nel 1930 con il biglietto da 1000 lire disegnato da Giovanni Capranesi (formato mm 226×115). Una magnifica banconota, con un impianto grafico complesso e raffinato, basato al fronte su due figure femminili sedute al centro con bastone del comando e gli stemmi di Venezia e di Genova. Il tutto è dominato da una sezione centrale contenente il valore in cifre e in parole, le firme del governatore e del cassiere, l’iscrizione BANCA D’ITALIA e, in alto, il contrassegno di Stato. Due medaglioni a cornici floreali lasciano intravedere la filigrana e il biglietto è circondato da una elaborata cornice policroma.
Il retro riporta in alto il fascio, agli angoli il valore 1000 e, al centro, un gruppo scultoreo che ornava la facciata di Palazzo Koch, sede centrale della Banca d’Italia, nel quale si riconoscono le personificazioni dell’Agricoltura al centro, dell’Industria a sinistra e del Commercio a destra; il tutto, in una elaborata cornice policroma.
Modificato nei colori e nei formati, il soggetto del Capranesi viene riproposto sulle 5000 lire e sulle 10000 lire post belliche, tagli mai emessi prima di allora e segno della svalutazione portata dalla Seconda guerra mondiale.
Le 5000 lire del 1947 (decreto del 17 gennaio, mm 234×135), rispetto al tipo di biglietto da 1000 lire prebellico da cui derivano, vengono modificate nel valore e nei colori e, soprattutto, per la raffigurazione nel tondo del retro che, scomparso il gruppo scultoreo di Palazzo Koch, ospita ora un raffinatissimo ritratto di donna – l’Italia repubblicana – con i capelli ornati da foglie d’alloro.
Il biglietto campione Repubbliche marinare da 5000 lire
La stessa banconota, ma con contrassegno di Stato Medusa, verrà emessa a più fino al 1963 segnando gli anni del boom economico. Per quanto riguarda le 10.000 lire, invece, nel formato mm 245×125 hanno soggetti analoghi e vengono stampate dal 1948 al 1962.
Questa banconote diventano celebri come “protagoniste” de La banda degli onesti formata da Totò, Peppino De Filippo e Giacomo Furia nel film diretto nel 1956 da Camillo Mastrocinque. Come già per le 5000 lire, a variare rispetto ai biglietti anteguerra è anche il soggetto del medaglione al centro del retro: sotto il monogramma della Banca d’Italia, infatti, su queste banconote campeggia un ritratto del padre della lingua italiana, Dante Alighieri. Messe fuori corso il 30 giugno 1969, le diecimila lire Repubbliche marinare rappresentano a lungo il massimo taglio della serie delle banconote italiane.
Il biglietto campione Repubbliche marinare da 10.000 lire
Delle 5000 e 10.000 lire Repubbliche marinare vi presentiamo qui due inediti esemplari campione, contrassegnati come tali – al solito – da quattro stampigliature diagonali agli angoli del fronte, in questi esemplari in inchiostro nero. La numerazione di serie è al solito simbolica, nella forma A000 e 0000.
Ciò che rende particolarissimi, forse unici questi due biglietti è tuttavia il fatto che, a differenza delle banconote campione “classiche”, queste due riportano precise date di altrettanti decreti di emissione. Nel caso delle 5000 lire, troviamo la data del 10 febbraio 1949; nel caso delle 10.000 lire, invece, il 31 marzo 1951. Su entrambi gli esemplari le firme sono quelle di Menichella e Urbini. Altri due esemplari di cartamoneta mai visti prima sono stati così svelati ai collezionisti italiani.