La numismatica USA omaggia il giorno in cui dalla Luna giunsero le storiche parole “The Eagle has landed”

 

Il dittico formato dal mezzo dollaro JFK 2019 e da quello, speciale, emesso per il 50° del primo allunaggio umano
Il dittico formato dal mezzo dollaro JFK 2019 e da quello, speciale, emesso per il 50° del primo allunaggio umano

di Roberto Ganganelli | Già lo scorso anno avevamo reso noti i bozzetti in anteprima di quella che sarebbe stata la moneta dedicata dagli Stati Uniti d’America ai 50 anni dal primo allunaggio del 20 luglio 1969 (leggi qui l’articolo di Mathias Paoletti) e moltissimi lettori erano rimasti affascinati da quella celebrativa tanto attesa.

Da quei modelli, opera il rovescio di uno sconosciuto creativo selezionato per concorso – tal Gary Cooper – e il dritto della bravissima artista di zecca Phoebe Hemphill, sono poi state coniate dalle zecche federali USA ben sette monete, proposte ai collezionisti di tutto il mondo in otto offerte differenti, davvero per tutte le tasche (accedi qui alla pagina della US Mint dedicata alla serie).

Il dittico con l’omaggio a JFK

La proposta forse più popolare e originale è quella che vede assieme il mezzo dollaro emesso quest’anno – concavo, con il casco da astronauta su un lato e la prima impronta umana sulla Luna dall’altro – abbinato in dittico con il mezzo dollaro JFK standard millesimato 2019.

Del resto, come dimenticare l’impegno profuso dal presidente Kennedy fin dal 1962 nello sviluppare il programma spaziale americano tramite la NASA e puntare, come simbolico e concreto traguardo, a far sbarcare gli esseri umani sul nostro satellite prima della fine degli anni ’60?

Rame placcato, argento e oro le versioni disponibili

Il dollaro in argento (dritto a curvatura convessa)
Il dollaro in argento (dritto a curvatura convessa)

La moneta “lunare” 2019 da mezzo dollaro è disponibile, innanzi tutto, in fior di conio e proof battuta in rame ricoperto di nichel.

Per quanto riguarda l’argento, da un dollaro di facciale, oltre a queste stesse versioni (pesanti g 26,79 a 999 millesimi), la zecca di Philadelphia ha sfornato anche una cinque once proof – nominale 5 USD – dall’invidiabile diametro di 76,2 millimetri per, ovviamente, 155,52 grammi di fino.

Il dollaro in argento (rovescio a curvatura concava)
Il dollaro in argento (rovescio a curvatura concava)

 

Due, infine, le coniazioni prodotte con il biondo metallo: entrambe con nominale di 5 dollari, pesano 8,36 grammi a 900 millesimi e sono disponibili sia fior di conio che in finitura proof.

I prezzi delle monete “lunari” USA 2019 variano da un minimo di 30,95 dollari per il mezzo dollaro clad in fior di conio ai ben 460,50 per i 5 dollari oro proof.

La Luna ieri e oggi, tra ricordo e nostalgia

Ad una ricorrenza numismatica come questa non può mancare un commento, una sorta di “piccolo viaggio emozionale” di fronte alle monete degli Stati Uniti, paese che, primo e unico, ha portato uomini sulla Luna.

"The Eagle has landed": ecco i 5 dollari in oro proof degli USA per i 50 anni dalla missione "Apollo 11"
“The Eagle has landed”: ecco i 5 dollari in oro proof degli USA per i 50 anni dalla missione “Apollo 11”

Monete originali, moderne ed eleganti, in fondo proposte senza particolari “rulli di tamburi” nè sbandierare primati, ma solo per ricordare uno dei passi in avanti più importanti non solo del XX secolo.

Bello vedere, ad esempio, come le fasi della Luna sul bordo del rovescio vadano “crescendo” alternandosi ai nomi delle missioni di preparazione (Mercury e Gemini) e si completino dopo Apollo, la serie di lanci che condusse gli esseri umani, finalmente, sul satellite.

L’impronta, poi, è ovviamente di alto valore simbolico: da sempre, infatti, fin dall’alba della civiltà, l’uomo lascia impronte – fisiche o creative – ovunque passi.

Talvolta, esse vengono cancellate in pochi istanti mentre altre volte – come sulla Luna, complice l’immota atmosfera del satellite – rimarranno a testimoniare l’Umanità per millenni o forse per milioni di anni.

La faccia convessa della moneta, poi, emoziona per la visione distorta del modulo lunare e della bandiera, per la lunga ombra dell’astronauta e per la sua piccola figura con, sullo sfondo, un orizzonte infinito.

Una figura che, trovandosi al centro della scena, non subisce distorsioni ottiche e che permette a ciascuno di noi di immaginarsi in quella tuta spaziale – chi non l’ha fatto almeno una volta, da bambino – in posa per una foto destinata all’eternità.

The Eagle has landedgrazie a Neil Armstrong, Buzz Aldrin e Michael Collins e a migliaia di altri, anonimi esseri umani del programma spaziale americano. Ed è già passato mezzo secolo…