Il caso Huawei addensa nubi sulla crescita: si riapre la diversificazione, e la corsa all’oro appare la soluzione

 

a cura della redazione | La Cina accelera nella sua corsa all’acquisto di oro, aggiungendo nuovi quantitativi alle riserve per il sesto mese consecutivo, in quanto il protrarsi della guerra commerciale con gli Stati Uniti sta danneggiando le aspettative di crescita e aumenta la domanda di un diversificatore di portafoglio.

La People’s Bank of China ha aumentato le riserve di oro a 61,61 milioni di once a maggio dai 61,10 milioni del mese precedente, secondo i dati diffusi nei giorni scorsi. In termini di tonnellaggio si tratta di un aumento di 15,86 tonnellate, dopo che sono state aggiunte quasi 58 tonnellate di lingotti alle scorte della nazione nei cinque mesi da gennaio fino ad aprile.

Helen Lau, analista nel settore metalli preziosi
Helen Lau, analista nel settore metalli preziosi

L’aumento riflette la “determinata diversificazione” del governo di Pechino che tende ad allontanarsi dalle attività in dollari, sostiene l’analista di Argonaut Securities, Helen Lau, aggiungendo che anche la domanda al dettaglio è aumentata. A questo tasso di accumulo, secondo la Lau la Cina potrebbe acquistare 150 tonnellate di metallo prezioso entro la fine del 2019.

La Repubblica Popolare Cinese, principale produttore e consumatore d’oro al mondo, sta affrontando la prospettiva di un rallentamento dell’economia interna, dato che l’amministrazione Trump ha aumentato le tariffe sulle importazioni cinesi e ha cercato di applicare restrizioni a società come Huawei sul mercato statunitense.

Quanto oro possieda la Cina è un dato ipotetico, di certo molto di più di quanto dichiarato come riserve ufficiali dalla PBoC
Quanto oro possieda la Cina è un dato ipotetico, di certo molto di più di quanto dichiarato come riserve ufficiali dalla PBoC

“Si tratta di una diversificazione dovuta rispetto al dollaro USA, soprattutto in considerazione delle tensioni commerciali e della potenziale guerra fredda tecnologica che si sta evolvendo”, ha affermato Bart Melek, responsabile globale della strategia sulle materie prime del gruppo TD Securities. “Dobbiamo ricordare – ha inoltre sottolineato Melek ribadendo una consolidata visione – che l’oro, a differenza delle valute, non ha bisogno di essere garantito da nessuno” (anzi, è di per sè intrinseca garanzia).

Ecco perchè Pechino ha lanciato la corsa all’oro, l’ennesima da quando è diventata una superpotenza economica globale.